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Binaghi: "Altri 4 anni di boom" - Video

Il testo completo dell’intervento con cui il massimo dirigente federale ha fatto il punto sui traguardi raggiunti nel quadriennio appena concluso e lo spirito con cui è pronto ad affrontare le prossime sfide

12 settembre 2020

59esima Assemblea FIT - Il presidente Angelo Binaghi

Il presidente della FIT Angelo Binaghi

Sono in corso presso lo Stadio Olimpico i lavori della 59ma Assemblea Nazionale - Sessione ordinaria e straordinaria - delle Società Affiliate alla FIT e dei Delegati degli Atleti e dei Tecnici.

Ecco la relazione del Presidente della FIT Angelo Binaghi (VIDEO) prima delle votazioni per l’elezione del Presidente della Federazione per il quadriennio olimpico 2013-2016, dei Consiglieri Federali e del Presidente del Collegio dei Revisori dei Conti.

Questa volta vorrei cominciare dalla fine. Se il Presidente me lo consente vorrei unire le mie dichiarazioni alla presentazione del bilancio del prossimo quadriennio, per spiegare meglio i motivi per i quali io e il mio Consiglio Federale abbiamo deciso di ricandidarsi.

Vedete, questi dati derivano dai nostri bilanci che ogni anno sono approvati dal CONI. Sono il valore della produzione, il nostro fatturato, quello che in altri termini può essere considerato il PIL della FIT, dal 2002 al 2019.

Certo, in realtà per avere il PIL del tennis italiano avrei dovuto anche aggiungere i fatturati generati da ognuna delle Vostre società, ma oramai conoscete anche meglio di me i dati significativi, i tesserati, l’attività sportiva che in questo lasso di tempo sono triplicati, e che quindi mi permettono di dire che questo grafico credo non si discosti molto dall’andamento del PIL del tennis italiano. Pil che normalmente esprime o simboleggia il benessere di una collettività relativamente al suo livello di sviluppo e di progresso.

La situazione di prosperità che l’andamento di questa curva ci raffigura è frutto dei nostri sacrifici, della azione comune che abbiamo fatto i primi anni per risanare la Federazione, per rilanciare gli Internazionali BNL d’Italia e per rendere il tennis molto molto più popolare di prima. Ed è anche quella che ci ha permesso, anno dopo anno, di aumentare i trasferimenti verso le società e di finanziarne l’impiantistica, di portare prima il tennis italiano nelle case degli italiani con il nostro canale Supertennis e poi per la prima volta nella storia in modo strutturale nella scuole dell’obbligo, di lanciare il padel in Italia, e di ottenere l’organizzazione delle Next Gen a Milano e delle ATP Final a Torino. Ci ha permesso anche di non alzare le quote federali negli ultimi anni e, last but not least, di aumentare gli investimenti nel settore tecnico ed ottenere i risultati riassunti in questo video, che riassume tutti i più importanti successi che le nostre atlete prima e i nostri atleti poi hanno ottenuto in questi magnifici 15 anni.

 

Rivedere ancora i successi delle ragazze mi fa venire i brividi, cosa che non mi succede per i maschietti. Non so se questo voglia dire che i primi successi ci hanno fatto abituare ai trionfi di questi anni oppure dobbiamo aspettare ancora un po’ perché credo che i prossimi anni possono darci anche nel settore maschile quelle grandissime soddisfazioni che abbiamo avuto nei tornei dello Slam nel settore femminile. Con questo grafico, vorrei farvi vedere quello succederà quest’anno e quello che succederà nei prossimi quattro anni.

E’ evidente che cambiare il vertice della FIT in questo momento, nel pieno di una crisi sistemica senza precedenti, sarebbe stato allo stesso tempo irresponsabile per i problemi che anche in questi giorni stiamo combattendo ed ingeneroso nei confronti nostri e di quello che tutti insieme abbiamo fatto in questi anni, soprattutto se guardiamo alle prospettive del prossimo quadriennio, nel corso del quale grazie alle Finals arriveremo ad avere un fatturato molto più simile a quello della Federcalcio, la Federazione più grande che c’è in Italia, piuttosto che a quello delle altre grandi Federazioni italiane, che varranno circa un terzo del nostro.

Stiamo parlando per noi del tetto del mondo, significa aver scalato l’Everest, significa aver quasi decuplicato in questi 20 anni le attività e le entrate della nostra Federazione.

Nell’ultimo quadriennio abbiamo continuato a crescere, anzi l’andamento della curva si è ancora più accentuato. In particolare nei primi due anni abbiamo fatto diventare il tennis ancora più popolare grazie all’intervento nelle scuole dell’obbligo, grazie al canale Supertennis e alle nostre attività digitali. Abbiamo avuti grandi ritorni dalla crescita del padel, nel frattempo abbiamo efficentato la gestione degli Internazionali d’Italia e di Next Gen.

Questa ulteriore crescita ci ha creato una situazione di stress generale all’interno della nostra Federazione, che mi ha permesso dapprima di compiere dei gesti eroici salvando il nostro Segretario Generale da un triplo arresto cardiaco, e non me ne sono pentito….., e successivamente ha costretto me a passare 17 giorni in terapia intensiva per un grave problema neurologico.

Solo a questo punto abbiamo dato ragione a Ernesto Albanese, che ce lo diceva da anni, e abbiamo capito che qualcosa andava modificato nella struttura stessa della nostra Federazione. Ci siamo rivolti nel 2017 ad una primaria società di consulenza che ha revisionato completamente la nostra struttura e delle sue Società contollate, imponendoci di cercare nuove figure manageriali come il nostro Direttore Generale Marco Martinasso e creando al nostro interno dei nuovi processi decisionali, tipici di una grande azienda.

Infine ho chiesto e agli amici Consiglieri federali un maggiore impegno e responsabilità nei loro settori.


Il presidente della FIT Angelo Binaghi

A questo punto pensavamo di avercela fatta, pensavamo in questo processo di ristrutturazione storico di avere stabilizzato la Federazione per i prossimi dieci anni, ed invece è arrivato il primo grande imprevisto, tanto imprevisto quanto bello.

Per una serie di circostanze assolutamente irripetibili abbiamo conosciuto una ex modesta giocatrice di terza categoria che nel frattempo in modo molto più efficace si era messa a fare il sindaco di una grande città d’Italia, della quale abbiamo immediatamente apprezzato le capacità ma trascurato la determinazione e la testardaggine. Questa modesta giocatrice si è messa in testa, e ci è riuscita, di farci organizzare il torneo indoor più grande al mondo, le ATP Finals.


A partire dal dicembre 2018, abbiamo quindi trascorso un anno spericolato, insolito, tra la sede del nostro Governo, incontri con Ministri, Sottosegretari, i vertici dell’Atp e gli incontri con alcune tra le più grandi aziende italiane e mondiali, che si proponevano come sponsor per questo magnifico torneo.

Abbiamo ottenuto un Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri, noi che come Federazione in 100 anni non avevamo mai ottenuto una lira dal Governo italiano.
Alla fine di febbraio abbiamo ottenuto un ulteriore decreto del Ministro Spadafora, che ha posto definitivamente in sicurezza le Finals, sistemandoci gli aspetti che ancora ci destavano preoccupazione. E, quindi, pensavamo di aver sistemato tutto ed avere di fronte a noi cinque anni di grande ulteriore prosperità.

Era fine febbraio di quest’anno, cinque giorni dopo è arrivato il COVID, c’è stato il lockdown.

Allora abbiamo dovuto ricominciare di corsa, senza perdere tempo, abbiamo immediatamente fatto la più grande variazione di bilancio della nostra storia con minori entrate per 27 milioni di euro. Ciò nonostante siamo stati la prima Federazione ad intervenire in aiuto delle Società affiliate, con una serie di misure che avevano l’obiettivo di aiutarle economicamente e sostenere l’attività di base, soprattutto quella giovanile.

Nonostante alcune misure sono ancora in corso di attuazione, come l’invio dei cartoni di palle, il risultato ottenuto è ottimo, è straordinario, avevamo ipotizzato un riavvio graduale che ci permettesse in luglio di avere il 25 % dell’attività dello scorso anno ed invece abbiamo avuto l’80 % mentre in Agosto, dove avevamo previsto il 50 % dello scorso anno, abbiamo avuto addirittura il 115 %. In Agosto cioè si è giocato a tennis in Italia più dell’anno precedente

Non dobbiamo abbassare la guardia, la situazione è ancora molto precaria, ma il primo obiettivo, quello più importante, la tenuta delle società di base e della loro attività pare raggiunto.

E’ evidente che questa tenuta dipende anche da fattori esterni, che sono favorevoli e che continueranno ad aiutarci anche nei prossimi mesi: la crisi degli sport di squadra e di contatto e di quelli che si disputano indoor o quelli che utilizzano prevalentemente le palestre scolastiche che saranno molto meno disponibili, sono dei fenomeni che a mio avviso continueranno a drenare praticanti verso gli sport più sicuri come il nostro. Ma non ci dobbiamo far trovare pronti.

Inoltre, essere diventati finalmente uno sport che attrae non significa che questo tipo di attrazione ci consente di avere rapporti con società che ci vogliono sponsorizzare che prima neanche ci sognavamo, ma significa anche avere attrazione nei confronti degli sportivi di ogni genere, ogni età, di ogni sesso e questo in prospettiva ci può sostenere.


E il resto di questi 4 anni è storia di questi giorni, abbiamo dovuto subire questa grande ingiustizia che ci ha impedito di portare il pubblico agli Internazionali BNL d’Italia e stiamo lottando per cercare di avere un risultato economico che sia il meno peggiore possibile.

Dobbiamo chiudere questo anno difficilissimo monitorando la situazione giorno per giorno, ponendo attenzione alle due parti vitali del nostro sistema, le società sportive, l’attività di base e la nostra casa comune, la Federazione.
Per la struttura federale abbiamo alcuni passaggi decisivi, il contenimento del deficit degli Internazionali BNL d’Italia, il rinnovo e la trasformazione del contratto degl IBI con Sport e Salute per i prossimi anni, la completa definizione del contratto in forma estesa con la ATP per le Finals e la firma degli ultimi accordi di sponsorizzazione sulle Finals. La multinazionale NITTO sarà sponsor per i 5 anni delle nostre Atp Finals con una sponsorizzazione che credo sia la più alta che una federazione sportiva in Italia abbia mai avuto.

Credo che siamo e lo diventeremo molto di più una Federazione molto anomala. Nel 2021 tre quarti del nostro fatturato saranno dovuti ad introiti da manifestazioni sportive e quindi credo che in questo momento la cosa più responsabile da fare sia non dare una soluzione di continuità nella governance che sarebbe potuta essere oltremodo rischiosa.

In questo nuovo cammino avremo comunque una grossa novità, avremo una forte componente femminile al nostro fianco, pari al 30 % del nuovo Consiglio Federale. Nella nostra storia abbiamo avuto solo due ex atlete, Pennetta e Santangela. Siamo stati sempre stati, a tort,o una Federazione eccessivamente maschilista.

Non ho difficoltà a dire che personalmente ho espresso una forte contrarietà alla riforma che parte dall’alto imponendo la presenza femminile nei consigli federali anziché dal basso, come stiamo facendo noi oggi con il padel, alla cui futura classe dirigente faremo fare esperienza partendo dalla base.
Forse ero anche spaventato dal fatto che essendo stato abituato a consigli federali composti praticamente di soli maschietti la necessità di maggiore chiarezza mi ha spinto spesso ad un linguaggio un po’ troppo ruvido che dovrò cercare di addolcire.

Ma ora che ho visto il livello di competenza delle nostre future consigliere, sono convinto che insieme a loro faremo un grandissimo lavoro, soprattutto nei confronti dello sviluppo del tennis femminile in Italia perchè, sulla base dei dati che ci sono stati forniti, abbiamo grossi margini di crescita rispetto agli altri paesi europei.
Nel frattempo abbiamo anche pensato di proporVi alcune modifiche statutarie per migliorare la nostra struttura.

Il padel coinvolge oramai un sesto delle nostre società affiliate con un tasso di crescita impressionante.
Siamo noi che dobbiamo inseguire il padel, serve velocemente una struttura federale di dirigenti a supporto di questa nuova disciplina e oggi facciamo il primo passo con l’approvazione della norma che farà entrare un rappresentante delle società di padel nei nostri comitati regionali.


Il presidente della FIT Angelo Binaghi

Infine permettetemi una considerazione di tipo personale.

Io non devo fare carriera, ringrazio per la stima chi di vola in volta ha pensato di propormi a questa o quella carica, ma ho sempre svolto e vorrei continuare a svolgere, se Voi lo vorrete, il ruolo di Presidente nell’esclusivo interesse del nostro mondo, adesso più che mai.

In questo quadriennio sono stato eletto nella Giunta Nazionale del CONI, quello che sarebbe dovuto essere il massimo organo di gestione dello sport italiano.
Pur essendo al limite del mio impegno nell’ambito dell’attività federale, lo ho fatto perché ritenevo giusto e doveroso che la crescita straordinaria del tennis nel nostro Paese, ci imponesse degli obblighi nella compartecipazione della guida di tutto lo sport italiano.

In altre parole, ritenevo la mia elezione, seppur faticosa, un doveroso riconoscimento nei Vostri confronti e al tempo stesso un gesto di responsabilità per cercare di spiegare e diffondere negli altri sport quelle buone pratiche che ci hanno permesso di ottenere questi risultati.
Il risultato è stata un’esperienza disastrosa, faticosissima, solo in parte attenuata dal piacere di ascoltare le lucide analisi e le proposte di Franco Carraro e i racconti della storia sportiva del nostro Paese fatti da Mario Pescante, due grandi Presidenti del CONI, e poco altro.

E’ chiaro, è evidente che oggi c’è chi lotta contro di noi per non riconoscere i meriti e il rispetto che ci siamo guadagnati con i risultati sul campo. Lo abbiamo visto anche in questi giorni con l’ingiustizia perpetrata ai danni degli IBI. Ci hanno mancato di rispetto.

E allora permettetemi una considerazione personale, che credo valga anche per tutti gli amici del Consiglio Federale. Vi dico che lo so, sportivamente morirò ammazzato, ma oramai che ci avete fatto diventare dei dirigenti realizzati, che insieme abbiamo ottenuto risultati impensabili, e che grazie a Dio abbiamo tutti un lavoro che trascuriamo ma che ci piacerebbe fare più intensamente, non abbiamo più niente da chiedere, siamo nella condizione ideale per essere i sostenitori dei diritti del mondo che abbiamo vissuto e sempre amato, e poi mi diverto troppo ad urlare a tutto il mondo ad alta voce le giuste rivendicazioni dei diritti nostri, delle Vostre Società e dei nostri ragazzi.

Ma l’intensità di questa azione dipenderà da Voi e dal consenso che oggi ci vorrete dare.

Grazie".


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