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Il presidente della FIT, ospite della trasmissione di Rai Uno, partendo dagli exploit al Roland Garros fa il punto sul momento d’oro del tennis italiano: “Risultati agonistici, grandi manifestazioni internazionali nel nostro Paese ed esplosione anche del padel”
09 giugno 2021
Il momento d’oro del tennis italiano è stato il tema affrontato nel corso della trasmissione “Unomattina” in onda su Rai Uno. Ospite in studio il presidente della FIT, Angelo Binaghi, appena rientrato da Parigi dove ha seguito il “super lunedì” in cui Lorenzo Musetti e Jannik Sinner hanno sfidato Novak Djokovic e Rafael Nadal, due dei campioni che hanno fatto la storia di questo sport, mentre è saltato il testa a testa fra Matteo Berrettini e Roger Federer per il forfait del 39enne fuoriclasse elvetico.
“Credo che tutto il mondo l’abbia notato, la sintesi del Roland Garros erano tre mostri sacri dello sport mondiale come Djokovic, Nadal e Federer sfidati lunedì da tre giovani italiani – ha sottolineato il numero uno della FIT -, un qualcosa di clamoroso, che non è capitato tanto spesso nella nostra storia. Purtroppo non si è potuto disputare l’incontro dove avevamo più chance per il ritiro di Federer. E così come ero molto fiducioso in quel caso, ritengo che stasera Matteo, la nostra punta di diamante in questo momento, al numero 9 della classifica mondiale, possa giocarsi fino in fondo le sue carte contro il numero uno del mondo”.
Il saluto a fine match tra Lorenzo Musetti e Novak Djokovic (foto Getty Images)
Il diritto di Jannik Sinner (foto Getty Images)
Lo Slam parigino ha insomma consacrato una volta di più l’esplosione dell’Italtennis.
“Tre tennisti italiani agli ottavi a Parigi è un record nell’Era Open, era accaduto 59 anni fa, nel 1962. I nostri ragazzi stanno battendo record su record: abbiamo dieci giocatori fra i primi 100 del mondo e quattro nei Top 30, soprattutto abbiamo i due giovani probabilmente più forti al mondo, ovvero Sinner e Musetti – ha ricordato Binaghi -. Insomma abbiamo grandi speranze per il futuro, pur sapendo che ancora non abbiamo fatto nulla in confronto a quanto ottenuto dalle nostre ragazze nello strepitoso decennio dal 2006 al 2016 quando hanno vinto sette titoli Slam, fra singolare e doppio, e quattro Fed Cup. Senza dimenticare che abbiamo giocatori come Sonego, Travaglia, Caruso, Cecchinato, che solo qualche anno fa è stato semifinalista al Roland Garros.
Siamo stracontenti di questa situazione. Sono dovuto rientrare in Italia perché in questo periodo abbiamo tantissimo lavoro da fare, dovendo organizzare alcune delle manifestazioni più importanti del mondo, a cominciare dalle Nitto ATP Finals a Torino a novembre, dove saranno protagonisti i migliori 8 giocatori del mondo. Insomma, fisicamente siamo qua, ma con la testa e il cuore siamo a Parigi”.
Sollecitato dalle domande dei conduttori del programma, i giornalisti Monica Giandotti e Marco Frittella, il presidente della FIT ha approfondito la sua analisi.
“Stiamo vivendo un momento veramente straordinario, credo irripetibile, dove abbiamo tre fattori scatenanti. Il primo sono i risultati agonistici dei nostri giocatori, il secondo sono le grandi manifestazioni che ospitiamo nel nostro Paese, visto che in maggio a Roma abbiamo organizzato gli Internazionali BNL d’Italia, poi prima delle Nitto ATP Finals ci saranno a Milano le Next Gen ATP Finals e quindi, sempre a Torino, per la prima volta nella storia, due gironi della Coppa Davis, con in campo oltre agli azzurri nazionali come Stati Uniti e Australia.
Quindi avremo tantissime occasioni per vedere in Italia i nostri giocatori e questo naturalmente rappresenta un grande impegno. E il terzo fattore è che insieme al tennis sta esplodendo anche il padel, il nostro secondo sport, che è diventato ormai un vero e proprio fenomeno sociale”.
Un trend positivo che si traduce in numeri a livello di praticanti.
“Sempre più ragazzi praticano questo sport, anche perché è stato certificato dai principali specialisti internazionali che per le loro caratteristiche tennis e padel sono i due sport più sicuri in assoluto da un punto di vista sanitario. Ci sono le liste d’attesa nelle scuole SAT dei circoli tennis e delle società sportive affiliate, vorremmo fare di tutto perché per gli italiani tennis e padel siano le discipline dei prossimi dieci anni. Il padel ha caratteristiche differenti, è più divertente fin da subito e si impara anche prima del tennis, magari probabilmente è meno spettacolare ai massimi livelli, se si guardano ad esempio una partita di Federer o di Belasteguin, che è paragonabile al campione svizzero.
Inoltre il tennis si può giocare a qualsiasi età e si sta anche allungando l’età media dei più forti sulla scena mondiale, ad esempio Federer sta per compiere 40 anni, ma gli stessi Djokovic e Nadal hanno già superato da un po’ la trentina. E aggiungo per fortuna – ha concluso con un sorriso Binaghi, con uno sguardo al domani - da presidente dei giovani talenti italiani emergenti…”.