
Chiudi
Non è stata una settimana semplice, ma nessuno si era fatto illusioni. Chi può fare il riassunto preciso, per punti, su tutto quanto si è visto in Emilia è Michelangelo Dell'Edera, Team Manager azzurro nonché direttore dell'Istituto Superiore di Formazione Roberto Lombardi
19 settembre 2023
Non è stato una passeggiata, il girone di Davis a Bologna. Ma del resto nessuno – tra coloro che conoscono bene il tennis – si era fatto illusioni. L'Italia ha staccato il pass per la Final 8 di Malaga al termine di una settimana fatta di tante emozioni contrastanti, dalla delusione per la prima giornata (sconfitta contro il Canada) all'entusiasmo per i trionfi contro Cile e Svezia, in grado di ribaltare la situazione che si era creata nella serata di mercoledì. Chi può fare il riassunto preciso, per punti, su tutto quanto si è visto in Emilia è Michelangelo Dell'Edera, Team Manager azzurro nonché direttore dell'Istituto Superiore di Formazione Roberto Lombardi.
IL TIFO
“Non è stata una settimana semplice – conferma Dell'Edera – perché tra fuso orario americano ancora da smaltire, stanchezza, viaggi, si è rivelato tutto molto complicato. In questo senso le squadre avvantaggiate sono state quelle che sono arrivate prima a Bologna, dunque il Cile e il Canada, rispettivamente in campo già mercoledì e giovedì. Gli italiani invece sono arrivati tardi da New York, poi sono passati dalle loro case, anche perché poi sarebbero ripartiti subito per la Cina. È logico, del resto, quando sei un tennista professionista: cerchi di rubare qualche ora per i tuoi familiari, cercare un po' di normalità in mezzo alla vita da nomade. Giocare in casa, tuttavia, è sempre piacevole per l'atmosfera che si crea, in particolare con il grandissimo tifo che ha sostenuto l'Italia nelle tre giornate, un valore aggiunto importante. Il pubblico è stato il terzo uomo in campo e non possiamo che ringraziare tutti gli appassionati, giunti dall'Emilia e da tutte le regioni limitrofe. Inoltre, guardando i campi degli altri match, si poteva notare che quando non giocava la nazione di casa le tribune erano deserte (vedi video social di Wawrinka, ndr). Da noi invece, sia giovedì che sabato, non ci sono mai stati meno di 1500 spettatori, con i bambini delle scuole tennis e i loro genitori. Significa che la cultura sportiva tennistica sta andando oltre la Nazionale italiana”.
Lorenzo Sonego (foto Sposito)
L'AUTOCRITICA
“Non è stata una settimana semplice, anche per il clima che si era creato dopo la sconfitta contro il Canada. Ma chi ci dava per spacciati non aveva fatto i conti con il grande team che abbiamo a disposizione, dal capitano a tutti i giocatori. Abbiamo fatto una sana autocritica nella giornata di giovedì, che ci ha fatto capire cosa avevamo sbagliato. Per acquisire poi quell'aggressività agonistica decisiva per le altre sfide, con la ciliegina sulla torta di un Berrettini che venendo a Bologna ci ha sostenuto diventando il nostro primo tifoso. Se è vero che Matteo ha portato un valore aggiunto, lui stesso ha preso dalla settimana con noi quell'energia necessaria per tornare il prima possibile. Da un punto di vista mentale, un'esperienza così intensa aiuta ad accelerare un recupero. Anche Jannik Sinner è stato continuamente in contatto con noi con continui messaggi al team: ci ha sostenuto a distanza, a dimostrazione che c'è una compattezza importante al di là di quello che si possa pensare o scrivere. C'è una grande disponibilità dei giocatori, dei loro team e dello staff federale. Per questo siamo fiduciosi per il resto del percorso di crescita. La nostra forza è la consapevolezza che stiamo crescendo”.
I tifosi dell'Italia (foto Sposito)
I GIOCATORI
“Parto da Lorenzo Musetti, che ha dimostrato una grandissima maturità, nonostante i suoi 21 anni: si è reso perfettamente conto che la classifica individuale ha un valore molto relativo in Davis, come ha dimostrato il Canada. Questo lo porterà a migliorare in modo consapevole le sue prestazioni. Non si è perso un 'quindici' in tre giornate di gara, era sempre presente a sostenere i compagni. E vorrei anche sottolineare che ha alle spalle una famiglia straordinaria, umile, discreta. Lorenzo Sonego: se è vero che batte quelli più in alto di lui, è anche vero che può accadere il contrario, cioè che perda contro chi ha una classifica inferiore alla sua. Il suo tennis del resto punta su traiettorie molto a rischio. Peraltro, nella sfida con il Canada, Galarneau ha giocato benissimo, e nel complesso non ha perso una partita tra singolare e doppio. Anche nel secondo match con il Cile, nel quale ci ha trascinati alla vittoria, Sonego ha rischiato, ma è il suo tennis che lo proietta a rischi continui. Una cosa è certa: il suo gioco così aggressivo deve mantenersi in una condizione psicofisica ottimale. Infine, Matteo Arnaldi: una conferma. Nel senso che il risultato di New York non è stata una casualità, perché la sua classifica l'ha costruita grazie al lavoro e a un'intelligenza tattica fantastica, legge in modo straordinario tutte le partite. Nel primo set con il Cile ha pagato lo scotto dell'emozione, poi 'Let's go', come lo abbiamo ribattezzato (è il modo in cui si incita, ndr) ha cambiato marcia”.
GLI ALTRI DELLA PANCHINA
“Francesco Passaro è di una generosità incredibile, ha fatto lo sparring partner di tutti, aggiungendo pure un tifo stupendo dalla panchina. Lui e Andrea Vavassori sono sempre venuti alle iniziative collaterali che abbiamo organizzato, da quella in Piazza Maggiore alla Notte Verde di Casalecchio. Anche i due che non hanno giocato, dunque, sono stati straordinariamente importanti per la squadra e per la nostra splendida settimana. A tutti i ragazzi vanno i complimenti e un grazie per come hanno affrontato l'impegno. Non è stata una settimana semplice, ma ne siamo usciti più forti di prima”.
L'abbraccio tra il capitano Filippo Volandri e Matteo Arnaldi (foto Sposito)