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Il Settore tecnico è sempre al lavoro, fra formazione e nuovi obiettivi

Sassuolo ha ospitato una riunione programmatica dell’attività periferica dello Junior Club Italia, con lo staff del settore tecnico che ha pianificato l’intera l’attività under. E adesso tutti a Bologna per la Coppa Davis, ma sopratutto per il tennis in piazza: una vetrina preziosissima alla vigilia della ripartenza delle scuole tennis

11 settembre 2022

In Italia, Coppa Davis significa tante cose. Perché al di là dell’evento sportivo, che la prossima settimana vedrà la nazionale di capitan Filippo Volandri giocarsi a Bologna l’accesso alla fase finale, l’arrivo nel nostro paese di una competizione simile porta alla nascita di tante altre iniziative.

Fra mercoledì e venerdì, per esempio, allo Sporting Club Sassuolo si è tenuta una importantissima riunione programmatica organizzativa e metodologica didattica dello Junior Club Italia, alla quale hanno partecipato il direttore tecnico maschile Filippo Volandri, il direttore tecnico femminile Vittorio Magnelli, i tecnici del Settore Tecnico periferico e i futuri collaboratori a sostegno dell’attività periferica nazionale.

“In questi tre giorni – dice Michelangelo Dell’Edera, direttore dell’Istituto Superiore di Formazione “Roberto Lombardi” – abbiamo pianificato tutta l’attività del settore tecnico giovanile under 10, 12, 14, 16 e 18. Al di là della discussione dei progetti federali, abbiamo trattato argomenti relativi a tutte le aree, che verranno toccate in modo importante dalle varie attività che l’Istituto proporrà nell’ambito del settore tecnico”.

Dopo la presentazione dell’attività 2022/2023 del settore tecnico e dell’ISF, si è parlato di Settore Tecnico Under 18 (con Giancarlo Palumbo), di area visuo motoria (con Andrea Cagno), di area tattica (con Rocco Marinuzzi), tecnica (con Gerardo Brescia), mentale (con Antonio Daino), fisica dell’attrezzatura (con Gabriele Medri), di prevenzione medico-sportiva (con Francesco Paperini), motoria (con Giovanni Catizone e Giulio Sergio Roi) e ancora mentale, con Lorenzo Beltrame.

Viviamo un processo di formazione – continua Dell’Edera – che all’interno del settore tecnico continua a portare innovazioni. La novità più importante è il rafforzamento delle sinergie e del confronto fra settore under 16 e under 18. Piano piano, il settore giovanile sta cominciando a diventare un unico grande settore, con degli obiettivi strategici condivisi”.

Sassuolo è stata scelta per la vicinanza con Bologna, dove Volandri&co si sono trasferiti successivamente. “Allo Sporting Club – ha detto ancora Dell’Edera – abbiamo trovato un ambiente molto professionale, per il quale dobbiamo ringraziare il direttore tecnico Massimo Nicolini e il presidente Antonio Nicolini”.

Da domenica, a Bologna sono iniziate le attività del tennis in piazza, partito con grandissime aspettative. Andrà avanti fino a martedì, in piazza VIII agosto. “Ci siamo organizzati e strutturati per poter accogliere le centinaia di bimbi che vorranno provare i primi diritti e rovesci, appassionarsi al nostro sport e, perché no, decidere di praticarlo. A breve in tutta Italia riprenderà l’attività delle scuole tennis: per molti scoprire il tennis in piazza potrebbe diventare uno stimolo per iscriversi a una scuola. Questo prova che sì, a Bologna sono in arrivo grandi campioni di oggi per la Coppa Davis, ma noi come Istituto ci siamo occupando dei campioni di domani, partendo dall’attività di base e dalle scuole tennis”.

“E ci teniamo a inviare un messaggio importante: affidare i propri figli a una scuola di tennis, padel o beach tennis certificata dalla FIT, significa affidarlo a degli staff tecnici di grandissima qualità, riconosciuti a livello internazionale come Sistema Italia. Le nostre scuole stanno crescendo notevolmente, in qualità e quantità, secondo la certificazione che le qualifica a seconda della struttura sportiva e dello staff”.

A oggi, le scuole tennis riconosciute dalla FIT sono 1.895, quelle di padel 264 e quelle di beach tennis 37. Numeri importanti che stimolano obiettivi ancora più prestigiosi: per il prossimo biennio la Federtennis punta a sfondare il muro delle 2.000 scuole tennis, e a raddoppiare quelle di padel e beach. Oltre che ad accrescere il numero delle Top School a cinque stelle, le migliori del paese.

“Nelle nostre scuole – dice ancora Dell’Edera – oggi si applica il cosiddetto game-based approach, una metodologia di insegnamento moderna, basata sul gioco, che abbatte tutti i muri relativi alle considerazioni che si facevano fino a qualche tempo, quando il tennis era erroneamente etichettato come sport asimmetrico. Siamo cresciuti da un punto di vista metodologico didattico con innovazioni così importanti che oggi il nostro sport è addirittura pronto a ripartire anche nel mondo della scuola, col progetto Racchette in classe rivolto a ogni ordine e grado di tutti gli istituti: elementari, medie e superiori”.

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