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Il fenomeno pickleball funziona a 360°: ecco perché sta per esplodere

L’ultimo arrivato fra gli sport di racchetta, che spopola negli USA e ha fatto innamorare Andre Agassi, sta vivendo una diffusione sempre più prepotente nel nostro paese. Ha margini di sviluppo enormi: è facile da giocare a tutte le età, promuove la socialità, i campi sono di facile realizzazione e le opportunità per club e insegnanti sono enormi. Prepariamoci a un nuovo boom in stile padel

10 aprile 2023

“Non avrei mai pensato di poter dire qualcosa di simile, ma proverò a giocare fino a quando riuscirò a camminare. Il pickleball è il posto ideale per far morire in pace gli ex giocatori di tennis”. Parola di Andre Agassi, l’ultima star della racchetta stregata dal nuovo trend che negli Stati Uniti viaggia alla velocità della luce e in Italia si prepara a vivere il suo prossimo boom, sulla falsariga di quanto avvenuto col padel negli ultimi tre anni. O forse addirittura più in grande, per una serie di caratteristiche – del gioco in sé, ma anche di tutto ciò che gli ruota attorno – che rendono la disciplina ancora più comoda per chi la pratica, per coloro che la devono promuovere e per chi ci vuole investire.

Gli indizi sono sempre più evidenti e la crescita nel nostro paese non può (già) più passare inosservata: l’Italia è di gran lunga la nazione europea con il maggior numero di campi da pickleball dedicati, una novantina sparsi da nord a sud dello Stivale, ma il trend dice che presto saranno il doppio, poi il doppio del doppio e via così. Nell’ultimo mese, l’incremento a settimana è di 5-10 nuovi campi e di 3-4 nuovi club o gruppi di gioco. Si stima che i giocatori ad aver provato almeno una volta il pickleball siano circa duemila, ma anche in questo caso il numero lieviterà parecchio e molto in fretta, perché la curiosità è sempre più ampia, così come gli investimenti per portare il gioco in tanti club o crearne altri ad hoc per la disciplina.

Per comprendere le potenzialità del pickleball è bene dare un rapido sguardo a ciò che sta succedendo negli Stati Uniti, dove si contano 36,5 milioni di praticanti (8,9 milioni quelli abituali), oltre 44.000 campi in quasi 11.000 impianti diversi, 4.300 insegnanti certificati da Professional Pickleball Registry (PPR) e vari campionati professionistici con in palio milioni di dollari di montepremi.

E guai a pensare che il mondo USA sia così diverso dal nostro, anzi: l’Italia ha una struttura per fasce d’età molto simile a quella degli States, con tanti over 55 (circa 23 milioni) che risultano la generazione più fidelizzata alla pratica sportiva e hanno una buona capacità di spesa. Il pickleball sembra costruito su misura per loro, grazie a un modello prestativo meno impegnativo rispetto ad altri sport. In più, come tutte le attività sportive porta benefici alla salute, per l’apparato cardiocircolatorio ma anche in termini di  capacità di concentrazione, attenzione e tanti altri ancora.

Nell’analizzare le possibilità di successo del pickleball in Itala, è impossibile non tenere conto anche di quanto accaduto col padel, esploso grazie a una serie di motivazioni quali socialità, facilità di divertimento, il fatto che funzioni alla grande anche fra le donne e che si possa praticare a qualsiasi età. Tutti fattori presenti anche nel pickleball, con il plus che in questo caso è possibile competere anche a livello individuale e la logica del gioco è ancora più simile a quella del tennis, il che lo rende più interessante per tutti i puristi che di fronte al padel hanno sempre storto il naso. Da non sottovalutare anche le sinergie didattiche con i due sport, che possono facilitarne la promozione.

Oggi, oltre che per i giocatori, il pickleball rappresenta un’opportunità ancora più grande per i circoli e per gli insegnanti. Permette di ampliare l’offerta e diversificare l’attività (il che riduce il rischio di impresa e aumenta fidelizzazione e coinvolgimento dei frequentatori); permette di intercettare nuove fasce di clientela e di aumentare il valore delle altre attività proposte dal club; e soprattutto può dare a molti l’opportunità di mettere a reddito delle superfici improduttive. Un campo, infatti, è grande solamente 6.10 x 13,41 metri (anche se il perimetro consigliato è di 20x10, per lasciare il giusto spazio agli out), ed è di facile realizzazione. Non a caso, in tanti club i campi da pickleball stanno spuntando in quelle zone inutilizzate fino a qualche tempo fa, garantendo un’ottimizzazione logistica degli spazi disponibili. Da valutare anche la possibilità di allestire impianti provvisori, anche per organizzare eventi e competizioni.

Inoltre, il pickleball può garantire anche un miglioramento della qualità didattica, grazie al principio di multilateralità e a un’attività che può risultare sia propedeutica per tennis e padel, sia per esaltare il concetto di multidisciplinarietà tanto caro all’Istituto Superiore di Formazione “Roberto Lombardi”, contrastando la specializzazione precoce.

Per favorire l’obiettivo di una diffusione sempre più ampia e soprattutto strutturata del pickleball, la Federazione Italiana Tennis e Padel si sta muovendo su un numero sempre maggiore di leve strategiche. La prima è stata l’introduzione di un modulo sul pickleball nei corsi di formazione degli istruttori di 1° grado di tennis: il percorso è iniziato il 30 marzo nel Lazio, ma si svilupperà ulteriormente già nel corso previsto a metà aprile in Puglia, con un numero maggiore di campi a disposizione, in modo da permettere agli insegnanti di provare il gioco e vedere tradotto nella pratica quanto illustrato dai tecnici. Da valutare il futuro avviamento di corsi specifici solo per il pickleball, così come la creazione di protocolli per la conversione di altre qualifiche.

Per la prima volta il pickleball sbarcherà al Simposio Internazionale del Foro Italico: un intervento tecnico di 30 minuti è previsto all’interno della sesta edizione di sabato 6 e domenica 7 maggio, e diventerà una vetrina enorme per la promozione della disciplina. Un’altra prima volta sarà quella del pickleball nei Centri Estivi Federali, con l’allestimento di almeno un campo in tutte le cinque sedi che fra giugno e agosto vedranno transitare migliaia di ragazzini, a Castel di Sangro (L’Aquila), Brallo di Pregola (Pavia), Scoglitti (Ragusa), Paderno del Grappa (Treviso) e Fiuggi (Frosinone). Sarà un modo per far scoprire il gioco ai più giovani, aumentando il divertimento e ampliando l’offerta formativa delle settimane.

Prima ancora, fra 16 e 17 maggio, il pickleball sarà fra i grandi protagonisti della festa del progetto Racchette in Classe, che porterà circa 500 ragazzini al Foro Italico, su un Viale delle Olimpiadi trasformato per l’occasione in un’area sportiva con numerosi campi da mini tennis, da pickleball e da tennis tavolo. Il tutto col grande sogno di allestire un campo da pickleball durante gli Internazionali BNL d’Italia, in modo da presentare il gioco a migliaia di appassionati, mai tanti come quest’anno in virtù dell’allargamento a 12 giorni. Una mossa che ricorderebbe quella avvenuta 2014 col primo campo da padel, preso d’assalto dal pubblico di Roma durante una storica partita con impegnati Francesco Totti e Roberto Mancini. Quel giorno, per il futuro successo del padel in Italia, è stato determinante. Il pickleball ha tutto per ambire allo stesso percorso.

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