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Riparte l'attività agonistica: l'Italia è pronta al confronto

Tennis, padel e beach entrano nel momento cruciale dell'anno, quello in cui si termina la preparazione e ci si prepara alle gare. Ma l'obiettivo principale - come spiega Michelangelo Dell'Edera - non dovrà essere il risultato, bensì la crescita tecnica e umana

03 aprile 2022

Cerimonia inaugurale XXII Coppa Mario Belardinelli a Castel di Sangro

Cerimonia inaugurale XXII Coppa Mario Belardinelli a Castel di Sangro

Da sempre, la primavera è il momento cruciale per il mondo del tennis e per i tennisti. A livello professionistico, la stagione prosegue ormai senza soluzione di continuità, ma a livello nazionale e giovanile è proprio in primavera che si comincia a fare sul serio con l'attività agonistica, dopo i mesi invernali dedicati alla preparazione. Il punto, dunque, è capire come si arriva a questo periodo così delicato, che è poi il periodo del confronto. All'interno del proprio team di lavoro, ma soprattutto con gli altri giocatori.

"I presupposti per i giovani italiani sono ottimi - spiega Michelangelo Dell'Edera, direttore dell'Istituto Superiore di Formazione Roberto Lombardi - e direi non solo tennis ma anche nel padel e nel beach. I nostri insegnanti sono passati da essere 'lanciatori di palline' a essere coloro che insegnano la disciplina con una qualità altissima. I maestri di tennis italiani sono infatti tra i più preparati al mondo. E in inverno abbiamo acculturato le altre componenti decisive per la crescita dei nostri giovani: i genitori che sono stati formati e informati, ma pure i preparatori fisici e mentali, in sostanza tutto lo staff che circonda i ragazzi di talento".

Parte dunque la stagione primavera-estate e tutti devono essere coinvolti in maniera determinante, con la parola 'confronto' come chiave e come sinonimo di crescita. "A livello Under 12-14-16-18 - continua Dell'Edera - riparte l'attività internazionale. La pandemia ha cancellato temporaneamente la Winter Cup, ma sono state confermate le Summer Cup, cioè i tornei a squadre estivi per le Nazionali. Parte questa attività ma parte anche quella individuale, con promesse da tutto il mondo che faranno tappa in Italia".

"Tutti i ragazzi sognano la maglia azzurra, ma per vestire la maglia bisogna non solo essere dei grandi giocatori, bensì anche dotarsi di umiltà e mostrare fair play, perché giocando nel team si rappresentano pure gli altri. Essenziale è sfidare se stessi, cercando di andare oltre il proprio limite. Dal mondo scolastico, al rapporto coi genitori, col team e con gli avversari. Con l'impegno per alzare sempre l'asticella".

La pugliese Carola Manfredonia (foto Castagna)

La cultura sportiva una volta di più è dunque determinante. "Ma in tutto ciò - prosegue il direttore dell'ISF - dobbiamo guardare più alla nostra metà campo che all'altra. I nostri ragazzi sono pronti al confronto internazionale ponendosi obiettivi non di risultati, ma di crescita individuale. Stiamo concedendo le partecipazioni ai tornei con l'obbligo di essere accompagnati dagli insegnanti, di giocare singolo e doppio e di comprare dei biglietti aerei chiusi, il che consente di restare comunque fino alla fine del torneo, a prescindere dal risultato".

"La Fit cerca di proporre più opportunità. Durante la partita di Billie Jean King Cup ad Alghero (Italia-Francia, ndr), per esempio, avremo un raduno tecnico Under 16 femminile che si svolgerà sugli stessi campi. E insieme alla Nazionale francese arriveranno anche tre o quattro ragazzine d'Oltralpe, il che consentirà di programmare una sfida amichevole per far crescere le giovani azzurre. Inoltre, durante gli Internazionali BNL d'Italia, nel weekend del 13-14-15 maggio, nell'ambito del progetto Young Talent organizzato dalla Federazione insieme a BNL, stiamo costruendo un'altra amichevole con protagonisti gli Under 12, 14 e 16".

Sempre in vista degli Internazionali si sta organizzando la seconda tappa del circuito regionale di padel Under 12-14-16-18, in scena nella prima settimana, quella delle pre-qualificazioni. In più, negli stessi giorni, per la prima volta sarà previsto un raduno under 10. "Durante i centri estivi - specifica Dell'Edera - avremo inoltre i raduni tecnici, con benefit importanti anche sul piano economico per venire nei centri di Brallo, Castel di Sangro, Scoglitti e Paderno del Grappa. All'interno dei raduni avremo due tipologie di tornei, i Kinder e gli Junior Next Gen, che darà un punteggio doppio".

Le indicazioni di Michelangelo Dell'Edera (foto Sposito)

Allenamento e torneo nella stessa settimana: l'ideale per confrontarsi e per crescere. Finita qui? Nemmeno per idea. "A Bologna per la Davis, dal 14 al 18 settembre, avremo un'altra attività di confronto, per poter costruire, con le stesse nazionali che affronteremo nel girone, degli incontri amichevoli dedicati ai giovani. Partono inoltre in primavera tutti i tornei internazionali nella stagione della terra, superficie principe in Italia. Tornei che creano un confronto di ampio respiro. Prendo l'occasione per ringraziare il Trofeo Bonfiglio, così come tutte le accademie italiane che stanno ospitando i ragazzi ucraini per gli allenamenti. Si tratta di gesti di solidarietà che valgono più di mille parole".

Con tutti questi presupposti, si può dunque dire che sì, l'Italia è pronta al confronto. "A nessuno piace perdere, le sconfitte pesano, ma se strutturate bene in una fase precedente, le sconfitte indirizzano una strada di lavoro ancora più delle vittorie. Per esempio ci si può concentrare nel giocare un winner di diritto, oppure confrontarsi sui due colpi, servizio e risposta".

"La sconfitta, se analizzata in modo corretto, con obiettivi formativi, diventa più semplice da affrontare. Personalmente, mi ricordo come se fosse ieri un episodio chiave con Flavia Pennetta: nel 1994 eravamo alla Lambertenghi a Milano e Flavia perse al primo turno, sull'ultimo campo del club, giocando molti diritti al volo, provando a fare ace. Provando a giocare dei vincenti. La reazione dopo la sconfitta fu quella di piangere per 40 minuti. Ma nei 40 minuti successivi, arrivò una lucida analisi: mi disse che in fondo aveva preparato bene il punto, che aveva fatto ciò che le avevo chiesto. In sostanza è normale che la sconfitta, istintivamente, porti ad avere reazioni quali pianto e amarezza, ma con un processo culturare importante, l'analisi aiuta a vedere le prospettive. Il tennis è l'unico sport che la settimana dopo ti dà subito una nuova opportunità di confronto e di riscatto".

Davis Cup: Stefano Coboolli con Filippo Volandri e Flavio Cobolli sparring partner degli azzurri (foto Sposito)

La sconfitta, in pratica, fa analizzare il match in maniera più attenta per entrare in campo subito dopo e provare a migliorare. "La chiave sono le motivazioni. Non ho mai conosciuto - spiega ancora Dell'Edera - un amatore che abbia vinto 13 volte il torneo sociale. Nadal ha vinto 13 volte il Roland Garros, e lo ha fatto grazie al suo metodo e alle sue motivazioni, perché ha corretto subito le cose che non andavano. Se questi comportamenti dall'allenamento vengono trasferiti nei tornei, arrivano poi anche i risultati".

Nell'ultimo incontro di Davis, questo spirito era evidente nella squadra italiana, che a Bratislava ha battuto la Slovacchia. "C'è stata capacità di analisi, siamo cresciuti durante il match. Flavio Cobolli era lì come sparring, ma si è allenato con una motivazione altissima, anche perché fare lo sparring in Davis è un po' il sogno di tutti i giovani. Mi ha entusiasmato il fatto che Flavio voglia continuare a studiare e voglia iscriversi a Scienze motorie. Il processo infatti è culturale-sportivo: porto i ragazzi allo sport, ma li faccio continuare a studiare. Quindi creerò grandi persone".

"Queste manifestazioni offrono tanti momenti di confronto. Anche nel padel stiamo facendo la stessa cosa e ci stiamo preparando agli Europei under 18. Nel beach abbiamo iniziato i raduni interregionali, seguendo questa mentalità oggi con più forza che mai. Insomma il sistema funziona, e non è solo tennis".

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