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ISF: Maestri nonostante la pandemia, le tesi on-line

Concluso il corso per Maestri Nazionali (ordinario e Under 35) del biennio 2019-2020, quello più penalizzato dal covid. Per la prima volta esami nelle regioni e tesi discusse a distanza. “Emozione e soddisfazione”. E intanto il corso per Maestri di Padel riscuote grandi consensi…

14 marzo 2021

La classe 2019-2020 dei corsi ISF per Maestri Nazionali

La classe 2019/2020 dei corsi ISF per Maestri Nazionali ha discusso le proprie tesi on-line

Un biennio straordinario. Nel senso di completamente fuori dall'ordinario. Gli aspiranti Maestri Nazionali che hanno cominciato la loro rincorsa verso la qualifica nel 2019, hanno concluso questa settimana il loro percorso formativo lungo oltre due anni. E lo hanno fatto proprio nel bel mezzo della pandemia da Covid19, il che li ha costretti a ritardare, rimodulare, aggiustare, testare, sperimentare calendari, agende e appuntamenti.

Fino alle prove finali, quelle tenute proprio nella settimana appena conclusa, a 2021 inoltrato. Per la prima volta gli esami si sono svolti nelle regioni d’appartenenza, per non incorrere nelle limitazioni d spostamento, e allo stesso modo per la prima volta la discussione delle tesi si è tenuta in modalità on-oline.

Le slide di una tesi presentata "a distanza" durante gli esami del marzo 2021

“Sì, è vero, è stato un percorso ‘straordinario’ - spiega Michelangelo Dell’Edera, direttore dell’Istituto Superiore di Formazione R. Lombardi e presidente della commissione di valutazione degli elaborati - ma lo è stato anche perché questi ragazzi hanno provato e testato in anteprima, in modo non programmato, tutte le innovazioni, tecnologiche e non, che l’ISF sta mettendo in campo per il processo di formazione del futuro”.

Sì, perché al netto dell’emergenza sanitaria la via presa dal processo di formazione del Sistema Italia guarda comunque in quella direzione, come abbiamo avuto modo di spiegare più volte su federtennis.it. “Abbiamo messo alla prova il sistema messo a disposizione dalla Scuola dello Sport di Sport e Salute, e devo dire che ha funzionato alla grande per essere la prima volta. Posso dire che, se dovessi dare un voto all’intera esperienza, darei un bell’8, con tanti margini di miglioramento”, assicura Dell’Edera.

Esami e discussioni a distanza, certo, ma se gli schermi e le webcam per loro natura mettono a dura prova la capacità di concentrarsi, sono state la grande interazione (via chat) e l’emozione a scardinare le resistenze.

“Anche a distanza - suggerisce Dell’Edera - abbiamo potuto constatare il livello dei nostri ragazzi: in tutti questi anni abbiamo lavorato come ISF per far sì che i nostri insegnanti non si limitassero a lanciare palle, ma che diventassero persone capaci di 'educere', cioè di trarre il meglio dagli allievi con cui hanno a che fare, e devo dire che i risultati si stanno vedendo”.

Testimonianza ne sia - anche ma non solo - la qualità e la varietà delle tesi presentate. “Tutti elaborati di spessore, non descrittivi, ma propositivi, anche lungimiranti - racconta Dell’Edera - e riguardo a moltissime tematiche diverse: Sport Vision, Area Mentale, Approccio didattico e molto altro ancora. Io e gli altri docenti dell’ISF, che hanno fatto da tutor ai corsisti e che ringrazio veramente di cuore per il grande lavoro fatto in queste settimane, abbiamo visto in loro quel che cerchiamo. Cioè maestri che abbiano le qualità e le capacità di ‘ispirare’ i propri allievi”.

I Maestri di padel

Settimana intensa per la struttura dell’ISF. Perché oltre agli esami e alle tesi dei Maestri Nazionali di tennis da recuperare dal biennio 2019-2020, proprio in questi giorni si è svolto il modulo tattico-tecnico del corso di Maestri di padel. Che per la prima volta - ancora una novità rispetto al passato - si sviluppa anch’esso su un biennio. Ebbene, i riflettori sono stati puntati sul Bola di Roma, una delle strutture dedicate al padel più importanti della Capitale.

Lì, i vari docenti dell’ISF guidati da Gustavo Spector, istituzione internazionale nella disciplina e commissario tecnico delle Nazionali italiane, hanno dato vita a un modulo ricco di contenuti e prospettive. Tanto che i riconoscimenti sono arrivati anche da corsisti stranieri. “Ci sono - spiega Dell’Edera molti spagnoli e argentini che lavorano nei circoli d’Italia e stanno frequentando i nostri corsi per equiparare le certificazioni ottenute nei rispettivi Paesi con quelle italiane”.

“Il complimento più bello ci è arrivato da Marcela Ferrari, allenatrice spagnola a Barcellona di grande esperienza che dopo aver frequentato i nostri corsi ci ha detto che il percorso didattico è di alta qualità e molto ben fatto, anche più completo di quello del suo Paese. Il che ci riempie di soddisfazione e ci fa capire quante potenzialità abbia questo sport da noi, da qui ai prossimi anni”.

Un’altra nota importante relativa alla partecipazione al corso per Maestri di padel arriva dalla ‘multidisciplinarità’. “Fino a non molto tempo fa - racconta Dell’Edera - ai corsi di formazione di padel si iscrivevano solo ‘specialisti’ della disciplina. Adesso invece c’è una larga percentuale di maestri e istruttori di tennis che frequentano i corsi. Nel caso specifico di questo biennio siamo attorno al 30%”.

Gustavo Spector, CT nazionale italiana e responsabile della formazione ISF del settore Padel

Si tratta della diretta conseguenza del fatto che sempre più club in tutta Italia si stanno via via dotando di campi da padel e intravedono nella disciplina una valida offerta da affiancare a quella tennistica nel futuro. “Al padel si stanno avvicinando molto anche i giovani, e pure i bambini. Così in futuro, anche grazie a questa partecipazione ‘mista’, potranno nascere vere e proprie contaminazioni positivissime nelle scuole dei nostri club tra tennis e padel”, prevede Dell’Edera.

La multidisciplinarità resta dunque un faro del Sistema Italia, tanto da studiare con impegno una forma di mini-padel - al vaglio - da utilizzare per scopi didaticci proprio come il mini-tennis per le prime fasi d'apprendimento dei più piccoli. Centrale anche la propensione sempre più diretta a formare maestri che - prima di pensare ad allenare un atleta - si concentrino in primo luogo sulla formazione della persona a tutto tondo. A prescindere da quale racchetta abbia in pugno.

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