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Per la terza volta nella sua storia l’Italia conquista l’ITF World Junior Under 14 maschile. Ecco i profili degli azzurri: Federico Cinà, Andrea De Marchi e Jacopo Vasamì. Ecco perché questa vittoria è diversa dalle altre
08 agosto 2021
L’Italia Under 14 non vinceva l’ITF World Junior Under 14 da 15 anni, vale a dire dal 2006. Federico Cinà, Andrea De Marchi e Jacopo Vasamì, capitanati da Tomas Tenconi, ci sono riusciti adesso, a Prostejov (Repubblica Ceca) battendo in finale la Russia per 2-0. Andiamo a conoscere gli azzurrini che si sono laureati campioni del mondo sbirciano negli appunti dei tecnici che ne hanno seguito crescita e sviluppo. E, poi, cerchiamo di capire perché questa vittoria è sì bella come le altre due ma, in qualche modo, è diversa.
Nato a Palermo, il 30 marzo del 2007, si allena con papà Francesco Cinà, l’allenatore al fianco del quale Roberta Vinci è arrivata fino alla finale degli Us Open, battendo per altro in semifinale, Serena Williams. In quel settembre 2015, Federico aveva 8 anni. Adesso si allena al Cinà Tennis Institute presso il Country Time Club di Palermo. In Summer Cup ha disputato 6 incontri di singolare e altrettanti di doppio, vincendoli tutti. Ottimo anche il ruolino di marcia nel World Junior ITF: 5 singolari vinti su 6 e due doppi su due portati a casa.
Ottime attitudini tennistiche e personali, Cinà ha dalla sua un’interessante capacità di mantenimento dell’equilibrio e della serenità emotiva, dentro e fuori dal campo, anche nei momenti di elevato stress. Inoltre è capace di non sacrificare la propria idea di tennis nei momenti clou dei match. Da un punto di vista tattico-tecnico, ha un quadro dei fondamentali molto completo, una naturalità estrema nell’esecuzione del rovescio in un’ampia fascia di situazioni differenti e ottimi margini di miglioramento con il diritto.
Nato a Pomezia (Roma), il 10 gennaio 2007, si allena all’Eschilo 2 con Alessandro Galli, tecnico di comprovata esperienza e fiduciario dell’Istituto Superiore di Formazione R. Lombardi, che proprio nella struttura in cui lavora ha stabilito il proprio CPA di allenamento e formazione del Lazio. In Summer Cup ha vinto sette partite su sette, tra cui un singolare e 6 doppi. Nel World Junior ITF ha centrato 5 successi su 5 in singolare e tre vittorie (a fronte di tre sconfitte) in doppio.
Andrea viene descritto come un ragazzo di grandi qualità affettive ed empatiche. Tennisticamente è progredito molto, soprattutto nella propria consapevolezza ed efficacia nel diritto. I miglioramenti si sono visti anche dal lato del rovescio, ma soprattutto nell’atteggiamento nella ricerca di palla in fase “di salita". Bella evoluzione mostrata anche nei colpi d’inizio gioco, servizio e risposta, grazie ai quali è divenuto sempre più capace di concretizzare situazioni favorevoli nei diversi momenti dei match.
Nato ad Avezzano, in Abruzzo, il 19 dicembre 2007, il più piccolo del gruppo, si allena alla Rafa Nadal Tennis Academy, i cui tecnici lo seguono molto attivamente anche nei raduni organizzati dalla FIT, con cui concordano obiettivi e programmi di crescita. In Summer Cup ha disputato 5 incontri di singolare, vincendone due, mentre non è mai sceso in campo in doppio. Nella World Junior Cup ha esordito in singolare e ha giocato tre doppi, di cui uno chiuso con un successo.
La carta d’identità (è praticamente equiparabile a un ragazzo del 2008) fa la differenza, tanto che forza e sviluppo muscolare sono ancora aperti ad ampi margini di crescita. Le qualità agonistiche e tennistiche però non mancano, con un interessante potenziale sia tecnico che tattico nelle proprie nozioni e intuizioni di gioco.
La Nazionale italiana under 14 all'ITF World Junior Tennis di Prostejov
Questo il gruppo dei convocati in Nazionale che hanno portato in Italia il titolo Under 14. “Ma di quella fascia d’età di ragazzini che giocano bene a tennis ne abbiamo molti”, spiega Michelangelo Dell’Edera, direttore dell’Istituto Superiore di Formazione R. Lombardi. “Questa è una vittoria diversa, perché ottenuta e basata su un processo che non è di specializzazione mirata al risultato immediato, ma al contrario si basa su progetto culturale e sportivo secondo cui il risultato non è un’ossessione. Molto più importante è fare le cose giuste, giocare ogni 15 come si deve giocare, con aggressività, voglia di costruire, proattività”.
In quest’ottica il risultato positivo è solo una conseguenza, una bellissima conseguenza. “I nostri ragazzi non hanno vinto perché si sono ‘specializzati’ al gioco più redditizio per vincere, ma lo hanno fatto perché giocano bene a tennis”, sottolinea Dell’Edera. “Ma questa vittoria tocca tutti gli elementi del Sistema Italia. Si basa sulla qualità e sull’internazionalizzazione, per esempio”.
Un passo per volta. Qualità: “Perché Cinà e De Marchi si allenano in due strutture che sono delle Top School, secondo il sistema di classificazione per il riconoscimento delle scuole italiane. Significa che hanno determinate strutture a disposizione, determinate figure all’interno del proprio staff sempre a disposizione. Significa lavorare su una crescita culturale e sportiva che non è solo il colpo sul campo da tennis”.
Internazionalizzazione: “Perché Vasamì si allena alla Rafa Nadal Tennis Academy, e i suoi allenatori vengono ai raduni nazionali che organizziamo, prendono appunti, sono curiosi, ci fanno i complimenti. Lo stesso Toni Nadal, già relatore ai nostri simposi internazionali, chiama spesso - racconta Dell’Edera - per condividere obiettivi e programmi per Jacopo. Abbiamo assunto tutta un’altra dimensione e caratura internazionale. Sia in quanto a processi e formazione sia ad altissimo livello, grazie ai risultati dei nostri top player, da Berrettini a Sinner, passando per Musetti e Sonego”. L’Italia del tennis ha di che festeggiare. E a lungo.