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Decentramento organizzato, la chiave del successo

I Centri estivi Fit vanno a gonfie vele e i ragazzi coinvolti sono sempre di più. Sono l'ennesimo frutto - come i 9 giocatori nei top 21 Next Gen al mondo - di un sistema che funziona e che desta attenzione in tutto il pianeta. Arabia Saudita compresa...

24 luglio 2022

Si avvia alla conclusione l'esperienza dei Centri Estivi Fit 2022, un'altra estate di successo pieno per il progetto federale che garantisce ai ragazzi un'esperienza unica, per ciò che riguarda l'approccio al tennis, ma non soltanto. Nei quattro centri coinvolti quest'anno, Brallo di Pregola (Pavia), Castel di Sangro (L'Aquila), Scoglitti (Ragusa) e Paderno del Grappa (Treviso), ci si è dunque divertiti, ma non è mancato l'agonismo. Anzi, il circuito Junior Next Gen Italia vedrà presto anche una tappa speciale con punteggi doppi nel corso della prima settimana di agosto.

Dall'1 al 5 agosto, nelle sedi storiche del Brallo e di Castel di Sangro, per la prima volta andrà in scena questo nuovo evento 'rafforzato', giunto a fare il paio con una formazione che – ugualmente – nei Centri estivi vale doppio. “Una formazione che aiuta – sottolinea il direttore dell'Istituto Superiore di Formazione Roberto Lombardi, Michelangelo Dell'Edera – a vivere questo periodo di una settimana come se fosse un mese intero di scuola tennis. In una giornata si fanno sei ore di attività sportiva tra tennis e atletica: sui sette giorni è l'equivalente di trenta giorni nell'attività di un club medio. Siamo estremamente contenti di questo processo, al punto che ne faremo partire altri nel 2023: dopo due anni di stop, questo cantiere formativo ci servirà per programmare meglio le cose in futuro”.

La premiazione dell'under 12 maschile della prima tappa

Sempre nell'ottava settimana, dunque dall'1 al 5 agosto, andrà in scena la fase finale della Coppa delle Province, per la quale sarà riaperto un Centro estivo che termina in questi giorni a Paderno del Grappa, in Veneto, dove c'erano tutti i presupposti organizzativi per la realizzazione dell'evento. “Con tutte queste attività – continua Dell'Edera – stiamo accelerando quel processo di confronto che avevamo perso negli ultimi due anni, non per colpa nostra ma per le circostanze sfavorevoli nelle quali ci eravamo trovati costretti a operare a causa del Covid”.

Con soli quattro centri estivi coinvolti, sono stati raggiunti gli stessi obiettivi centrati nel 2019 con sette centri. Dopo due anni di attività a mezzo servizio siamo dunque tornati ai livelli pre-pandemia, con alcune novità interessanti. La più importante riguarda lo sport del momento, il padel. “Una novità perché non solo sono stati costruiti tre campi nuovi, ma perché c'è una condivisione sui programmi sportivi. Se c'era da studiare volèe e slice nel tennis, lo si è fatto anche nel padel, cosa che arrichisce le esperienze motorie dei ragazzi. Se è vero che i due sport sono quasi in antitesi al vertice, alla base è il contrario e le discipline possono convivere serenamente: nell'ultimo incontro avuto a Roma con Fernando Belasteguin, il campione argentino mi ha confidato di aver affidato il figlio a un maestro di tennis, perché per apprendere i movimenti tecnici del padel a suo parere è il percorso migliore. Mentre in seguito, per l'utilizzo delle pareti, un bravo insegnante di padel è certamente più adatto”. 

Le indicazioni di Michelangelo Dell'Edera (foto Sposito)

Al di là dello sport e delle questione tecniche e tattiche, nei Centri Estivi della Fit ci sono diverse attività che favoriscono la socializzazione, processi che negli ultimi due anni i bambini hanno un po' perso. “Per loro – spiega ancora il direttore dell'ISF – queste sono le prime esperienze per esaltare il concetto di autonomia, significa avvicinarli allo sport avvicinando anche le regole e il fair play, che riusciamo a costruire fuori dalle attività sportive. I ragazzi arrivano a piangere quando vanno via, perché hanno costruito un rapporto intenso con i propri compagni di gruppo, e così pure con chi coordina questa esperienza che rimane indelebile per tutta la vita”. 

Un'esperienza fondamentale, che chi ha fatto vuole ripetere. “Al punto che per stiamo pensando a qualcosa anche per il periodo natalizio, durante le feste. Inoltre dal 2023 ripartiremo con gli stage per gli adulti. Che sono poi gli stessi bimbi di ieri che diventano grandi e non vogliono rinunciare al tennis e a ciò che significa per la loro crescita personale”.

Oggi l'Italia conta nove giocatori tra i primi 21 al mondo della classifica Next Gen, quella riservata agli Under 21. Un risultato straordinario, ma non certo casuale. “Ne parlavo con il presidente della Federazione tennis dell'Arabia Saudita, che ci ha cercato per scoprire il nostro metodo: tutto questo non è frutto del caso. Il dato più evidente è che abbiamo decentrato l'attività in modo organizzato, dalla prima cellula motivazionale al club, sia a livello tecnico che dirigenziale. Voglio citare un paradosso: non è detto che siano i migliori tecnici quelli che lavorano per Fit. Ce ne sono molti validi anche fuori e devono comunque sentirsi parte del sistema. Significa che puoi usufruire dell'esperienza internazionale, di modo che ognuno alzi la propria qualità. Oltre ai nove Next Gen nei primi 21 al mondo, abbiamo 110 ragazzi tra i primi 1000 del mondo a livello Under 18, tutti spesati dalla Fit. Così abbiamo costruito un sistema che sta diventando sempre più ampio e che porta valore aggiunto a tutte le altre realtà del territorio”.

“Abbiamo ormai realizzato – chiude Dell'Edera – quello che Nick Bollettieri paventò nel 2013 al nostro simposio: 'Peccato – disse – che a fronte di una grande competenza e creatività, non avete ancora il concetto dell'insieme, del team'. L'ho ritrovato nel 2019 e mi ha detto questo: 'siete all'inizio di un periodo di grandi risultati, perché adesso vedo ben sviluppato il concetto di squadra'. Tutto questo dunque non deve sorprendere, perché è esattamente ciò che cercavamo e ciò che abbiamo raggiunto col lavoro di squadra”. 

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