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Master giovanili protagonisti alle Nitto Atp Finals

Al via, domenica 9 novembre, i due circuiti, lo “Junior Next Gen” e il “Road to Torino”, promossi dalla Fitp. Protagonisti i ragazzi dagli under 9 agli under 14. Tutte le novità di questa edizione nelle parole dei tecnici dell’ISF Germano Di Mauro e Luca Sbrascini. I nomi dei qualificati ai Master

di | 08 novembre 2025

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JUNIOR MASTER ROAD TO TORINO, edizione 2024 - La premiazione under 13 mascile. Il vincitore Bruno Condorelli (a sinistra) e il finalista Gennaro Scalese con il direttore tecnico delle Atp Finals Paolo Loranzi

Domenica 9 novembre non è solo l’esordio del tornei dei campioni. Infatti, in contemporanea con le Nitto Atp Finals, a Torino vanno in scena i Master dei due circuiti, lo “Junior Next Gen” e il “Road to Torino”, promossi dalla Federazione Italiana Tennis e Padel.

Nella settimana che vede Torino capitale del tennis mondiale, con i migliori giocatori del mondo che si danno battaglia nella suggestiva cornice della Inalpi Arena, anche i più promettenti giovani italiani si sfidano nel capitolo finale di un viaggio affascinate, durato diversi mesi.

“Abbiamo distribuito - a parlare è Germano Di Mauro, 61 anni, siciliano - le diverse prove dei due circuiti, lo “Junior Next Gen” che è riservato agli anni pari, quindi under 10, 12 e 14 e il “Road to Torino” riservato agli anni dispari, under 9, 11 e 13, sia maschili che femminili, nei circoli che hanno dato la loro gentile disponibilità per raccogliere un buon numero di bambini in un momento in cui le location, per evidenti motivi, sono affollate. Abbiamo così diviso i tornei in due sessioni proprio per cercare di distribuire equamente l’arrivo dei ragazzi. L’obiettivo è quello di dare qualità all’esperienza che vivranno all’interno dei Master e anche dare la disponibilità per le sessioni di gioco delle Nitto Atp Finals che rappresentato per loro un evento indimenticabile”.

“Il motivo per cui questi circuiti sono stati diversificati - continua il coordinatore nazionale del settore femminile under 16 - è quello di dare l’opportunità anche ai bambini più piccoli (cioè nel primo anno della categoria) di poter partecipare ad un circuito più adatto, congeniale alle loro possibilità. Altrimenti si sarebbe rischiato di far vivere un’esperienza importante come questa solo ai ragazzi più grandi di ogni categoria, per motivi evidenti perché, sotto i 16 anni, le qualità fisiche fanno spesso la differenza. Differenze che poi, con il passare degli anni vanno livellandosi ma nei più piccolini risultano ancora evidente”.

Grazie ad un’idea del nostro Direttore dell’ISF ‘R. Lombardi’ e Responsabile del settore under 16 Michelangelo Dell’Edera, abbiamo introdotto - prosegue Di Mauro - questo ulteriore circuito “Road to Torino” (al suo terzo anno di vita) accanto allo “Junior Next Gen” proprio per colmare questa eventuale lacuna che avevamo evidenziato negli anni precedenti. L’idea è quella di riuscire a potenziare ulteriormente l’opportunità per questi bambini, cercando di introdurre anche la specialità del doppio e portandola da quest’anno anche al Master. Alla specialità di coppia diamo tantissima importanza, sia per l'altissimo valore formativo che per portare avanti quei concetti su cui come ISF stiamo spingendo: valorizzazione del servizio e della risposta (in dettaglio: la precisione al servizio, il controllo che riguarda la risposta e la variazione sui colpi a rimbalzo). Stiamo introducendo la specialità del doppio in via sperimentale con regole particolari: ad esempio in alcune giornate, al mattino, potremmo decidere di non utilizzare i corridoi, quindi stringere il campo per dare l'opportunità ai ragazzi di giocare sicuramente di più al volo e poi sviluppare servizio e risposta, in altre giornate potremmo farli avanzare sul campo, quindi farli servire da due metri più avanti. Insomma, ogni giorno creeremo un tema tattico diverso, aggiungendo anche il doppio misto”.

“Ormai è consolidata - gli fa eco Luca Sbrascini, 59 anni, marchigiano - l’importanza dei due circuiti sul territorio nazionale. Lo “Junior Next Gen”, da sempre presente, e il più giovane “Road to Torino” che ha un aspetto formativo in più, nel senso che la categoria dispari è quella un po’ meno aiutata dal punto di vista competitivo, essendo il primo anno della fascia di età. Abbiamo voluto permettere a questi ragazzi di 9, 11 e 13 anni di fare le stesse esperienze dei ragazzi 12 e 14 enni, come condividere un Master a loro dedicato”.

“La grande novità di quest’anno - prosegue il coordinatore del settore tecnico under 16 maschile -, oltre al doppio, è quella dell’inserimento della categoria under 9. Questi circuiti sono sempre punti di riferimento importanti per noi, non tanto dal punto di vista competitivo o agonistico, quanto dal punto di vista formativo dove cerchiamo comunque di mettere contenuti che possono far migliorare i nostri ragazzi. L’inserimento nel “Road to Torino” degli under 9 non ha un significato agonistico, ma di dare contenuti ai ragazzi. La crescita in questa fascia d'età è molto veloce e perdere troppo tempo significherebbe poi rallentare i processi di miglioramento. Abbiamo determinato che questa è una fascia fondamentale in un'ottica futura di acquisizione di presupposti importanti per il tennis di alto livello”. 

“Vogliamo rafforzare - continua il tecnico marchigiano - il concetto che per noi l’attività competitiva è assolutamente formativa e questo è il messaggio che stiamo dando con forza, attraverso l’attività dei consulenti dell’ISF dell’area mentale, anche ai genitori. Per loro, spesso il risultato viene prima della crescita del ragazzo ed è un errore perché, come abbiamo visto con i grandi campioni che nascono sul nostro territorio e che sono innanzitutto dei bravi ragazzi e poi atleti di successo, serve un percorso competitivo diverso e non essere dei vincenti subito. L’esempio più lampante è Jannik Sinner. Questi circuiti, per concludere, per noi hanno un’importanza soprattutto formativa e di crescita individuale e personale per ogni ragazzo che vi partecipa”.

La cerimonia di apertura dello scorso anno per il Master

La cerimonia di apertura dello scorso anno per il Master "Road to Torino" dell'under 11 femminile

E tornando sulla questione di specializzarsi nel doppio, utile nella costruzione del giocatore universale, Sbrascini puntualizza: “I valori che ci sono dietro un match di doppio, quelli del team, del compagno che ti gioca a fianco, sono più importanti per il momento del risultato stesso. Però ci aiuta anche a far crescere tecnicamente i ragazzi. È importante sottolineare che noi, a questa età, prima di essere tecnici, siamo dei formatori e degli educatori. Perché dietro ad un colpo ben giocato c’è sempre una persona e i valori che dobbiamo trasmettere sono fondamentali”.

Di seguito, i pdf da scaricare con i nomi dei qualificati ai Master.

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