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Jasmine, un sorriso da top 100

Grazie ai risultati ottenuti nel finale di stagione, tra Cina e Giappone, la Paolini ha chiuso la stagione al n.97 diventando anche la numero 1 d'Italia. Una ripartenza per il nostro movimento femminile

di | 27 novembre 2019

Jasmine Paolini

Dall’Oriente con furore. Ora un gran sorriso, che guarda al futuro. Il cerchio di Jasmine Paolini si è chiuso al termine della lunga trasferta asiatica con cui ha chiuso la stagione. In valigia, di ritorno nella sua Toscana al culmine di un'annata intensa, il doppio regalo che si è fatta nella terra del Sol Levante. La prima volta nelle Top 100, posizione 96 Wta che ne fa anche la numero uno d’Italia davanti a Camila Giorgi.
Una scalata inseguita, programmata e concretizzata negli ultimi due mesi. Jasmine aveva iniziato il 2019 da n.192; ancora a metà anno galleggiava sopra la 200esima posizione e a metà settembre era 130 grazie ai successi a Curitiba (Brasile), Brescia e ai quarti a Palermo. Lo scossone verso l’alto grazie ai quarti a Guangzhou in Cina. Ancora due settimane fa, però, la 23enne di Bagni di Lucca navigava al 119 del ranking. La doppietta infilata nei 100 mila dollari in Cina e Giappone, con la semifinale a Shenzhen e la finale a Tokyo (persa contro la Zhang) le hanno permesso di coronare il sogno che ha da quando a 6 anni ha iniziato a tirare i primi colpi.
“Entrare tra le prime 100 è sempre stato il mio pensiero - racconta - Ho iniziato la stagione con questo obiettivo e non l’ho perso di vista neanche quando ho accusato qualche passaggio a vuoto nella prima parte della stagione. Sono felicissima, mi trovo in linea con i programmi anche se non è stato facile rispettarli. Il fatto di ritrovarmi con la miglior classifica tra noi italiane è sicuramente un ulteriore motivo di orgoglio, anche se non è mai stato il mio chiodo fisso. Anzi penso che la concorrenza tra noi azzurre debba essere sempre alta in modo da fungere da stimolo”.

UN 2019 DA SBALLO

Jasmine deve il suo nome alla madre Jaqueline, polacca di origini ghanesi. La testardaggine e la voglia di emergere, unite ad una grande esplosività sul campo, compensano alla grande i 160 centimetri di statura, che in un tennis sempre più fisico anche al femminile, possono rappresentare un ostacolo, soprattutto sul servizio.
Due anni fa era stata convocata per la prima volta in Fed Cup, adesso la classifica le assegna il ruolo di vedette del nuovo corso della squadra azzurra. Si allena con Renzo Furlan e l’obiettivo è salire ancora.
“Il percorso degli ultimi mesi mi ha trasmesso enorme fiducia perché ho capito di avere le capacità di potermi esprimere e confrontare con avversarie superiori. Ho provato a giocare a livelli più alti e col tempo i risultati sono arrivati. Con il crescere dell’autostima, svanisce quel freno mentale nell’affrontare giocatrici che sono molto più avanti di me in classifica. Ho giocato molti Wta, sono entrata in tabellone a Roma attraverso le pre-qualificazioni e per la prima volta in un main draw di uno Slam, a Parigi”.

NEL 2020 SI RIPARTE DA MELBOURNE

Una delle primissime tappe della nuova stagione sarà proprio uno Slam, l’Australian Open, stavolta accedendo dalla porta principale grazie alla classifica di tutto rispetto che Paolini si è costruita. Prima però un po’ di riposo e la preparazione invernale. “Non vedo l’ora di essere a Melbourne. E’ importante avere la consapevolezza di aver raggiunto un livello tale da affrontare il main draw di uno Slam. Prima mi aspetta un po’ di riposo e poi cinque settimane di preparazione tra Forte dei Marmi e Tirrenia, dove mi allenerò soprattutto sul cemento per farmi trovare pronta a gennaio”.
A Bagni di Lucca prima di Natale la aspetta una festa per celebrare i grandi risultati in questo 2019. Ma la testa è già al prossimo anno ed ai nuovi obiettivi. “In mente c’è la voglia di salire ancora in classifica. Ma a differenza di quest’anno, quando avevo ben fisso il traguardo delle Top 100, adesso non ho un obiettivo specifico. Me ne renderò conto strada facendo fin dove sarà possibile spingersi. Non avverto particolari pressioni e sono felice di quanto sto raccogliendo”.
E allora perché fermarsi ora ?

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