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Da Wimbledon a Solarino, il folle 2019 di Giulia

Il meglio per la Gatto-Monticone è arrivato a 32 anni. Tra un ITF e l'altro, la tennista torinese è entrata in tabellone al Roland Garros e a Londra dove ha affrontato Serena Williams

di | 28 novembre 2019

Il rovescio di Giulia Gatto-Monticone

Da Parigi a Solarino passando per Wimbledon. Il 2019 di Giulia Gatto-Monticone è un anno da adrenalina pura. Senza dubbio il migliore nella carriera della 32enne torinese. Una stagione iniziata sudando negli ITF da 25 mila dollari dall’altra parte del mondo, prima di tentare senza fortuna la scalata nelle qualificazioni degli Australian Open, e terminata con il successo nel 25 mila ITF siciliano di Solarino. In mezzo il picco nel pedigree tennistico di Giulia, che a 31anni, dopo aver sgomitato per una vita tra tornei minori e qualche infortunio di troppo, si è presa il lusso di infilare una dietro l’altra la qualificazione al main draw del Roland Garros e di Wimbledon.
“Sono state le settimane più incredibili della mia vita sportiva – racconta Giulia, ancora inebriata da quella magica doppia esperienza sull’asse Parigi-Londra – Ricordo ancora l’emozione per aver superato i tre turni delle qualificazioni al Roland Garros; accedere al tabellone di uno Slam richiede un dispendio di energie fisiche e mentali enorme. C’era tanta tensione ed ho dovuto superare tre autentiche battaglie per raggiungere l’obiettivo. Ho disputato anche un buon match nel primo turno del main draw con l’americana Kenin (35 Wta ndr), ma nel terzo set non ne avevo più da spendere”.

LA "DOPPIETTA" PARIGI-LONDRA

L’exploit al Bois de Boulogne poteva rappresentare la gemma da sfoggiare nel collier della tennista torinese, e invece di lì a poco il destino le avrebbe regalato una sorpresa ancora più grande. “Dopo Parigi pensavo ad un inevitabile calo di tensione, il rischio di sentirsi anche un po’ appagata era concreto. Invece sono arrivata a Wimledon con la testa leggera ed una maggiore fiducia nei miei mezzi. Ho superato le quali ed il premio ai miei sforzi è stato il primo turno sul Centrale contro Serena Williams. Pagato lo scotto iniziale, ho anche disputato un buon secondo set (l’ex numero uno si è imposta 62 75 ndr). Giocare sul campo più bello del mondo contro la più forte di tutte è stato il premio più grande in quel momento. Lo porterò sempre con me, insieme ai complimenti ricevuti dalla Williams dopo il match. Un’esperienza di portata tale che ha quasi fatto passare in secondo piano quanto mi era riuscito qualche settimana prima al Roland Garros”.
Con il doppio gettone a livello Slam è arrivato anche il best ranking per Gatto-Monticone, costretta per una decina d’anni a galleggiare sopra le 200esima posizione ed improvvisamente ritrovatasi 149. “Quei risultati hanno cambiato in un colpo solo scenari, prospettive, ma soprattutto mi hanno dato una fiducia diversa. Con l’età era già cresciuta dentro di me la consapevolezza di poter giocare contro avversarie di livello superiore. Da Parigi in poi ho imparato a convivere con alcune pressioni, scendo in campo più tranquilla, cercando di divertirmi e di dare fastidio anche a chi è più in alto di me”.

Giulia Gatto-Monticone e Serena Williams

Vorrei completare il mio personalissimo Slam. Sogno di qualificarmi anche agli Australian Open e a New York

Il salto di qualità, insomma, è arrivato innanzitutto a livello mentale, tirandosi dietro anche aspetti tecnici. E il bello viene adesso, nel 2020 Giulia si aspetta ancora di più. “I risultati ottenuti li voglio condividere con il mio staff. Ringrazio il mio allenatore Tommaso Iozzo ed il mio preparatore atletico Stefano Pucci, oltre al Centro Sisport di Torino che mi offre la possibilità di allenarmi. Il prossimo anno vorrei avvicinarmi il più possibile alle Top 100 (ora è 179 ndr), ed il sogno sarebbe completare il mio personalissimo Slam, superando le qualificazioni anche agli Australian Open ed agli Us Open. Ho già svolto una parte della preparazione invernale ed ero andata a Solarino soltanto per mettere qualche partita nelle gambe. Sono arrivata in Sicilia fisicamente molto carica, ma non pensavo di arrivare fino in fondo e vincere, quindi è stato un risultato del tutto inatteso. Ora mi aspetta un ultimo sforzo nei play out di serie A1 con Beinasco. Abbiamo vinto l’andata 3-1 con Lumezzane e puntiamo alla permanenza nel massimo campionato. Poi nelle prime settimane dell’anno ripartirò dalla trasferta australiana”.

E ALLE GIOVANI DICO...

Il meglio per Giulia è arrivato nel pieno della maturità. Sta raccogliendo ora quanto di buono seminato nel corso degli anni passati. Senza alcun rimpianto per quello che poteva essere prima ed è arrivato dopo. Come nel caso delle nuove leve, Jasmine Paolini ed Elisabetta Cocciaretto. “Jasmine sta facendo benissimo, non ha bisogno di suggerimenti. Si era capito che aveva imboccato la strada giusta già in estate ed era chiaro che sarebbe arrivata molto presto in Top 100. Ed ha ancora notevoli margini di crescita. Cocciaretto è appena agli inizi del percorso, crescerà anche lei. Posso solo consigliare a lei, come a Federica Rossi, altra giovane promettente e mia compagna di squadra nella fila di Beinasco, di affidarsi totalmente al proprio team e pensare soltanto a crescere senza troppe ansie o pressioni”.
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