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L'incubo è finito, Donati pronto al rientro

Il piemontese sta recuperando dopo tanti infortuni: "Voglio riuscire a giocare un anno intero senza stop, poi penserò al ranking"

di | 29 novembre 2019

Matteo Donati

Internazionali BNL d’ Italia 2015: Matteo Donati parte dalle pre-qualificazioni e, da numero 275 al mondo, conquista un posto nel tabellone principale. Quindi, al primo turno, supera il top 50 Santiago Giraldo, per cedere poi a testa altissima al top ten Tomas Berdych. A vederla oggi, quella piccola impresa dell'allora ventenne Donati poteva sembrare un primo segnale della valanga azzurra che sarebbe arrivata negli anni a seguire, giunta al suo apice con i Sinner e i Berrettini, in attesa che altri giovani si facciano largo.

Una valanga da cui il piemontese di Alessandria, pur riuscendo a salire sino alla posizione 159 al mondo e a raggiungere quattro finali Challenger, è purtroppo rimasto fuori, preso come era ad affrontare l'avversario più difficile: quella fragilità fisica che in più occasioni ne ha pregiudicato le prestazioni costringendolo a lunghi stop. Prima la schiena, croce di almeno un paio di stagioni, e poi il gomito destro, che ha inficiato tutto il 2019, con un problema al legamento collaterale mediale ulnare che ha creato instabilità costringendo Donati a operarsi e a impegnarsi in una lunga riabilitazione. Ora, però, il rientro nel circuito è questione di poche settimane, tante quante ne mancano all'avvio della nuova stagione.

“L'impatto con il campo dopo mesi senza prendere la racchetta in mano – commenta Matteo – è stato molto buono: ho riprovato sensazioni che non ricordavo da tempo. Ho vissuto mesi di vera insoddisfazione, in cui arrivavo alla sera vuoto, con la consapevolezza di non poter fare le cose che avrei voluto. Il fatto di tornare ad allenarmi, di sudare e arrivare a fine giornata stanco, ma soddisfatto di aver visto dei progressi, mi ha aiutato molto a ripartire con grande determinazione”.
Le difficoltà ovviamente non sono mancate, in questa ripresa. “In principio ho fatto fatica a ritrovare l'occhio sulla palla – ammette il piemontese – ma per il resto, tecnicamente, non ho avuto problemi con diritto e rovescio. Da un mese ho ricominciato anche con il servizio, che è il movimento più delicato e richiede più tempo e attenzione. Sono partito con calma e ho gradualmente aumentato la velocità di esecuzione, senza riscontrare problemi né durante il movimento né dopo, a freddo”.

Persino le difficoltà, comunque, possono svelare risvolti positivi: “Dopo mesi di stop sto apprezzando di più anche la fatica. In modo diverso, sono maturato tanto e gli ostacoli che ho dovuto affrontare mi hanno fatto acquisire una consapevolezza che porterò con me anche in seguito”. Sugli obiettivi di classifica a breve termine, Donati non si sbilancia: “Per me è fondamentale rientrare al cento per cento, senza dovermi limitare in qualcosa, e riuscire a giocare un anno senza stop fisici forzati. Poi, ovviamente, anche la classifica è importante, ma penso possa arrivare come conseguenza del resto”. Il ranking protetto lo aiuterà ad entrare in qualche Challenger a inizio anno. Poi, però, la classifica sarà tutta da costruire. A meno di 25 anni e con tutta l'esperienza già maturata, è il caso di crederci ancora.
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