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Musetti vince con... una scarpa sola: "Partita della vita"

A Mrlbourne il 17enne di Carrara, campione junior del 2019, è al turno decisivo delle qualificazioni e sabato si giocherà con l’olandese Tallon Griekspoor un posto nel main draw degli Australian Open. E per premio un allenamento con "King Roger"

di | 17 gennaio 2020

Lorenzo mostra la scarpa

Lorenzo mostra la scarpa

Al primo turno sembrava chiuso da Hyeon Chung, al secondo da Marius Copil. Invece Lorenzo Musetti è ancora in  gara a Melbourne, dove domani contenderà all’olandese Tallon Griekspoor - numero 175 del mondo - un posto nel main draw degli Australian Open. E col premio extra di un allenamento con Federer. “Prima del torneo ne avevo parlato con Ljubicic - racconta Simone Tartarini, coach dell’ex numero 1 del mondo juniores -. Ma mi aveva detto di aspettare che Lorenzo arrivasse all’ultimo turno delle quali”.

Detto, fatto. E se al debutto assoluto in uno Slam gli aveva dato una mano il forfait del sudcoreano - sostituito dall’israeliano Weintraub - contro il rumeno l’exploit del diciassettenne carrarino è tutta farina del suo sacco. “Ho giocato la partita più bella della mia vita”, ha spiegato a caldo il campioncino del 2019, che si è imposto su Copil per 6-7 6-4 7-5 dopo 2 ore e 24 minuti, aggiudicandosi gli ultimi 5 games e facendo perdere a Tartarini “20 anni di vita”.

Non solo infatti il 29enne rumeno - che fino ad un annetto fa frequentava i top 60 e se la giocava alla pari proprio con Federer a Basilea - era avanti 5-2 nel set decisivo, ma nel lunghissimo secondo game del terzo parziale Musetti aveva anche rotto i lacci della scarpa sinistra. Disguido al quale aveva potuto ovviare soltanto al cambio di campo - sul 3-0 per Copil - visto che il giudice di sedia Mohamed Lahyani non gli aveva consentito di cambiarli in corsa. “Ma è colpa mia, perché ho indossato un paio di scarpe nuove e non ho considerato la possibilità che me ne servissero altre. Così le ho lasciate in albergo. Insomma, sono stato stupido...”. 

Il diritto di Lorenzo (foto Dell'Olivo)

Con l’occhiello delle scarpe andato e un laccio sgargiante arancio-nero messo alla bell’e meglio sulla calzatura offesa, Lorenzo era riuscito a ritrovare la fluidità di inizio match, e quando Copil era andato a servire per il match sul 5-3 aveva operato l’aggancio con una risposta vincente. Il nuovo break che aveva determinato il sorpasso sul 5-5, poi, era stato firmato da un nastro favorevole e da un’altra risposta inside-in sulla riga. “L’Australia mi porta davvero fortuna - ha poi ammesso Musetti, che effettivamente down under ha un record quasi immacolato -. Recuperare un break di svantaggio al terzo contro un avversario che serve così bene anche grazie ad un nastro e a un vincente sulla riga significa rimettere in piedi un match ormai compromesso. Ma questo è il tennis”.

Un incontro nel quale è andato tutto bene, cominciando dall’approccio. “Già conoscevo Melbourne Park, per cui non ho patito l’impatto con la partita e anzi sono entrato in campo convinto. Devo migliorare sulla continuità, ma il livello c’è”. E dire che livello e convinzione erano mancati all’appello ad inizio anno. “In Nuova Zelanda, al Futures di Te Anau, ho giocato forse il peggior match della mia vita (perso da Ajeet Rai, numero 1059 del mondo ndr). Oggi invece sono riuscito a vincere nonostante quella situazione di punteggio, quell’avversario e quelle circostanze”. Cioè con una calzatura sola. “La morale è che si può vincere anche con le scarpe rotte. Basta crederci”.

Il sorriso di Lorenzo Musetti

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