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"RIP amico mio, ti voglio bene" : il tennis saluta Kobe Bryant

La notizia della scomparsa improvvisa dell'ex stella dei Los Angeles Lakers ha colpito profondamente i protagonisti degli Australian Open, da Djokovic a Kyrgios, da Nadal a "Coco" Gauff

di | 27 gennaio 2020

Kobe Bryant e Novak Djokovic

Kobe Bryant e Novak Djokovic

"Sono in stato di shock". Uno dei primi a commentare l'orribile notizia con la quale stamattina anche il mondo del tennis si è svegliato in Australia è stato il numero uno, Rafa Nadal. La morte di Kobe Bryant nella tragedia aerea in California ha gettato un velo di mestizia sul lunedì degli Australian Open, una giornata nella quale praticamente tutti hanno voluto manifestare il loro legame e il loro affetto verso l’ex stella dell’NBA, tributando un omaggio all’icona e un saluto all’uomo. Con i social media a consegnare i messaggi alla memoria del "black mamba".

Il post di Rafa su Kobe Bryant

Dagli statunitensi, ovviamente, i pensieri più spassionati. Con Frances Tiafoe che ha preso a male il destino, e Coco Gauff - impegnata nel torneo di doppio - che ha indossato scarpe rosa con su scritto a mano "mamba mentality", uno degli hashtag più trendy sul web, e i numeri che hanno segnato la carriera di Bryant, l’8 e il 24. La 15enne di Delray Beach ha anche salutato Gianna, la figlia tredicenne di Kobe deceduta nello schianto dell’elicottero a Calabasas, e ha modificato la foto del suo profilo inserendo quella del quarto marcatore più prolifico nella storia dell’NBA.

Le scarpe di Cori Gauff dedicate al mamba Kobe Bryant

Il tema, in una giornata poco adrenalinica, è stato proposto dai media americani in maniera compulsiva in ogni conferenza stampa. Quasi come un compito da svolgere per tutti i tennisti. Ma è stato di Andy Murray l’epitaffio più laconico (“Un colpo durissimo”), dopodiché l’argomento ha monopolizzato il faccia a faccia tra i media francesi e Gael Monfils. “Stamane ho ricevuto 50 messaggi e con Elina (Svitolina; ndr) siamo stati un’ora a cercare di capire se fosse tutto vero. L’ho sempre ammirato, sono sempre stato piùun fan di  Kobe che di Jordan, perciò sicuramente questa triste vicenda mi aiuta a relativizzare la sconfitta, ha raccontato il numero 10 ATP dopo il k.o. contro Thiem.

 

"A 13 anni vinsi un torneo giovanile e alla premiazione indossai la sua maglietta - ha aggiunto Monfils -. La prima volta lo vidi ai Giochi di Pechino e gli dissi che giocavo a tennis, perché dubito che lo sapesse. In tempi recenti ci siamo incontrati a Parigi e finalmente l’ho conosciuto per bene. Era dotato di una grande umanità”.

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Comprensibilmente e un po’ scontatamente è stato di Kyrgios il ricordo più teatrale. Cestista mancato, grande appassionato di basket USA e tifosissimo dei Boston Celtics, l’australiano ha varcato per la prima volta quest’anno la soglia della Rod Laver Arena indossando la canotta numero 8 gialloviola. Nick l’ha tenuta anche durante il riscaldamento, e non prima di essere scoppiato in un pianto breve e per niente trattenuto. Obbligato dal regolamento a togliere la canotta per l’incontro con Nadal, Kyrgios ha delegato al fratello Chrostos il compito di indossare una t-shirt dei Lakers per tutto il match serale. Ma da Khachanov a Shapovalov, da Wawrinka a Pouille, praticamente su ogni profilo social sono spuntate immagini, ricordi e dediche a Kobe.

Ma è stato di Djokovic il messaggio più intimo e forse più autenticamente addolorato. “Il mio cuore è in lutto”, ha scritto Nole in inglese, pubblicando su Instagram una foto a compendio della quale ha descritto Kobe come un "grande amico e un mentore", aggiungendo che Bryant e la figlia Gianna resteranno per sempre nel suo cuore.

 

Infine, al di là dell’emoticon con un cuore, il 16 volte campione Slam ha concluso il pensiero dedicato al fenomeno della pallacanestro con una frase in italiano, lingua nella cui condivisione si celava forse anche il percorso parallelo dei due campionissimi, accomunati da una storia di emigrazione e di successo. E alla loro lingua segreta, a quel codice personale che li univa al di là della stima reciproca, Nole ha affidato l’ultima riga .RIP amico mio - ha concluso in italiano - Ti voglio bene”.

Kobe Bryant e Novak Djokovic

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