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Giulia, dalla Fed Cup la spinta per puntare alla Top 100

Gatto-Monticone tra l’esordio in azzurro a 32 anni e le ambizioni per la stagione nel Tour: “Stupendo debuttare in Nazionale, grazie a Tathiana Garbin in squadra c’è un clima speciale: pronte a giocarci le nostre carte in Romania. Il 2020? Voglio mettermi di più alla prova a livello Wta”

di | 14 febbraio 2020

Giulia Gatto Monticone e Martina Trevisan

Le azzurre Giulia Gatto Monticone e Martina Trevisan

L’irripetibile emozione della prima volta con un occhio al passato e un altro proiettato all’immediato futuro. Giulia Gatto-Monticone continua a vivere un vero e proprio sogno a occhi aperti, frutto di perseveranza, dedizione e tanto lavoro. La torinese, convocata per la prima volta in Fed Cup all’età di 32 anni, è stata una delle cinque protagoniste nella felice spedizione azzurra in quel di Tallinn. Sulle sponde del Mar Baltico, le ragazze guidate da Tathiana Garbin hanno conquistato l’accesso ai play-off chiudendo il proprio girone in testa superando in rigoroso ordine Austria, Estonia e Grecia, per poi battere la Croazia nel testa a testa decisivo.

Giulia, scesa in campo assieme a Martina Trevisan ed Elisabetta Cocciaretto in doppio, si è espressa a ottimi livelli assicurandosi due preziosi successi nella specialità. “È stata una sensazione stupenda esordire con la maglia della Nazionale - rivela la piemontese -. Io e le mie compagne siamo partite molto cariche sin da subito, convinte delle nostre capacità. Personalmente ho dato il massimo e mi sono trovata bene con tutte. Sono soddisfatta di come ho giocato e sono molto felice di esser stata chiamata in causa. Il bilancio al termine di questa esperienza è più che positivo”.

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LA FORZA DEL GRUPPO

Un gruppo solido e compatto dentro e fuori dal campo. Il segreto di cotanta armonia è da rintracciare innanzitutto nell’affiatamento di squadra. “È difficile spiegare il clima che si è creato in quei giorni fra noi ragazze - spiega Giulia -. Eravamo l’unico team nel girone accompagnato da uno staff di prim’ordine, preparato e competente. Abbiamo trascorso due settimane intense vissute a stretto contatto nelle quali abbiamo avuto modo di interagire e conoscerci meglio. Il raduno pre-Fed Cup a Tirrenia è stato fondamentale in tal senso, non solo sul piano del lavoro ma anche e soprattutto umano”.

La squadra azzurra di Fed Cup festeggia

Camila Giorgi festeggiata dalle compagne di nazionale Jasmine Paolini, Elisabetta Cocciaretto e Martina Trevisan

“In squadra crediamo tutte in Camila”

Nel corso della trasferta in Estonia, Gatto-Monticone ha avuto modo di approfondire la conoscenza con una Camila Giorgi apparsa estremamente a suo agio all’interno del gruppo. “Gran parte di ciò che si vocifera su di lei è sbagliato - svela la torinese -. Non è affatto una ragazza fredda, tutt’altro. L’ho trovata gentile, disponibile e pronta a scherzare con tutte noi. Mi ha colpito molto quando ci ha ringraziato a fine partita contro la Kontaveit per come l’abbiamo incitata e supportata. Non si aspettava tanto calore, aveva addirittura gli occhi lucidi per l’emozione. Come squadra – prosegue Giulia - crediamo fermamente in lei. È una giocatrice a dir poco pazzesca con tutte le carte in regola per farci ben sperare anche nei play-off con la Romania. Adesso, dopo aver meritato la qualificazione, la testa è al prossimo appuntamento del 17-18 aprile per guadagnarci un posto alla fase finale del 2021”.

TATHIANA GARBIN, LA STELLA POLARE

Fiducia incondizionata nelle scelte con gerarchie e ruoli ben definiti per ogni componente del team. Tathiana Garbin, il faro della nazionale, ha raccolto poco meno di quattro anni fa l’eredità lasciata dall’encomiabile lavoro di Corrado Barazzutti con grande maestria e lungimiranza. Un processo di ricostruzione partito dalle fondamenta, in cui passo dopo passo è stata in grado di assemblare attraverso un giusto mix di esperienza ed esuberanza giovanile una squadra ben assortita. Un rinnovamento resosi necessario dopo l’epoca d’oro del tennis azzurro in gonnella nel quale la capitana ha ottenuto sin da subito la massima disponibilità da parte di tutte le nuove arrivate e delle più esperte veterane del gruppo. “Siamo un team eterogeneo che si sa adattare a ogni tipo di superficie - spiega Giulia - Tathiana è stata fantastica nel gestire gli equilibri della squadra attribuendo a ciascuna di noi il proprio ruolo. Ogni sua scelta è stata condivisa dal gruppo senza alcun tipo di problema. Credo che la sua arma vincente sia stata saper coinvolgere tutte in modo impeccabile e nella partita più indicata”. 

Tathiana Garbin si è rivelata ancora una volta estremamente in gamba, una vera stratega della panchina. “Nonostante l’abbondanza di scelte ha preso sempre la decisione più giusta per ogni incontro - sottolinea Gatto-Monticone -. Ci siamo messe a completa disposizione del team e lei non ha tradito le aspettative di nessuna. La ringrazio per l’opportunità e le faccio i miei complimenti”.

La gioia di Tathiana Garbin e delle azzurre di Fed Cup

“Nel cuore il match con Serena a Wimbledon”

Dopo un anno da favola impreziosito da tante prime volte, Giulia Gatto-Monticone non si pone particolari limiti in questa nuova stagione. Pensare in grande, volare con l’immaginazione e tradurre in realtà i propri obiettivi ma sempre con i piedi per terra senza dimenticare i sacrifici del passato. “Sono riuscita a salire di livello dando il massimo in ogni istante con grande serenità e convinzione - dichiara la piemontese -. Ritengo sia stato questo lo step che mi ha permesso di dare una svolta alla mia carriera rispetto alle scorse annate. Ricordi più belli? Senza dubbio la partita giocata contro Serena Williams. Penso sia stato il riconoscimento del duro lavoro di questi anni. Quell’incontro, in un’atmosfera magica come quella di Wimbledon, sarà nel mio cuore per sempre”.

OBIETTIVI ALL’ORIZZONTE

Attualmente numero 149 del ranking WTA, Gatto-Monticone si appresta a vivere nuove esperienze e ad alzare l’asticella. “In questo 2020 voglio provare a mettermi più alla prova giocando più partite contro avversarie di spessore e classifica più alta - svela la torinese -. Prossimi appuntamenti? Dovevo giocare un torneo in Ungheria che sciaguratamente è stato cancellato. Riprenderò a giocare in Sudamerica nei tornei di Monterrey, Acapulco e Guadalajara. La posizione nel ranking che ricopro in questo momento mi permette di staccarmi un po’ di più dai tornei di fascia minore per calarmi nella realtà WTA. Premesso questo, ciò non significa che abbandonerò i tornei ITF più prestigiosi”.

Giulia Gatto-Monticone colpisce di rovescio

IL PARERE DEL COACH-COMPAGNO DI VITA

Giulia Gatto-Monticone sta già progettando il proprio futuro assieme al proprio coach, nonché compagno di vita, Tommaso Iozzo. Nato a Livorno con la città di Torino nel cuore, Tommaso è uno dei massimi esperti nel’ambito delle neuroscienze applicate al tennis. Il salto di qualità della tennista piemontese passa anche da lui. “La Fed Cup era un appuntamento al quale tenevamo particolarmente - conferma Iozzo -. Il gruppo si è cementato rapidamente e sia io che Giulia abbiamo vissuto una grande esperienza. È stata un’occasione di crescita per tutti, che ci è servita per confrontarsi più da vicino con le altre che giocano nel Tour. La chiave di volta? Senza ombra di dubbio le scelte lungimiranti di Garbin e la compattezza del gruppo. Parliamo di giocatrici singolariste tutte molto competitive più o meno allo stesso livello”. 

Dove si può ancora intervenire per rinforzare il team? Un discorso già affrontato fra i membri dello staff nella spedizione in Estonia, su cui non sembrano esserci particolari divergenze. “È opinione comune che bisognerà lavorare per trovare una coppia affiatata - confessa Tommaso -. Compatibilmente con la classifica e gli impegni di tutte, si è pensato di integrare i tornei di doppio per favorire l’affiatamento delle coppie. Ci proveremo ma dipenderà dalla programmazione stilata da ognuna di loro”.

La gioia di Tommaso Iozzo, coach di Giulia Gatto-Monticone

"Migliorare atteggiamento e aggressività"

Tornando a Giulia, Tommaso ha già le idee chiare sulla strada da percorrere per i prossimi mesi. “Misurarsi con le più forti per migliorarsi ancora di più. Credo che Giulia abbia grossi margini di miglioramento sotto il profilo mentale e in particolare dovremo lavorare sul linguaggio del corpo e la gestione delle pause. Sul piano del gioco, il punto focale sarà una più accentuata aggressività da fondo campo attraverso un miglioramento dei punti realizzati col servizio. In tal senso sto studiando alcune statistiche per capire quanto è distante il traguardo delle top 100. È un obiettivo ambizioso - conclude l’allenatore-compagno - ma è giusto non precluderci nulla”.

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