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Seconda parte della panoramica su come i tennisti italiani vivono l’emergenza coronavirus: in famiglia Travaglia, il neo papà Seppi e Giannessi, ha scelto di isolarsi in campagna Caruso, mentre Marcora ha preferito rimanere a Miami alla luce della situazione in Lombardia
di Luca Fiorino | 18 marzo 2020
La diffusione del Covid-19 sta provocando vittime ed effetti a catena in ogni angolo del globo terrestre, costringendo tutto il mondo dello sport a dover interrompere le proprie attività. Nel tennis, dopo un primo stop di sei settimane, i circuiti ATP (challenger compresi), WTA e ITF resteranno fermi sino a domenica 7 giugno, con sospensione di tutti gli appuntamenti in calendario sino a quella data. La domanda sorge spontanea: in questo periodo così delicato, in cui l'emergenza coronavirus è entrata di prepotenza a sconvolgere le vite di tutti noi, come impiegano il proprio tempo i giocatori italiani?
Ecco la seconda parte della carrellata di voci.
STEFANO TRAVAGLIA
Stefano Travaglia è stato uno dei primi azzurri a ritornare a casa ancor prima che arrivasse la cancellazione ufficiale del torneo di Indian Wells. “Sono rientrato venerdì sera con l’ultimo volo disponibile - afferma Stefano -. Per fortuna aggiungo io, diversamente avrei dovuto chiamare la Farnesina e sarebbe diventato tutto molto più complicato. Ora sono a casa nella mia Ascoli. Per questa settimana il preparatore atletico Davide Cassinello mi ha mandato il programma da seguire, mentre con Simone Vagnozzi abbiamo deciso di riprendere dalla settimana prossima decidendo anche in base a come si evolve la situazione. Come passo il tempo in questi giorni? Faccio tutto ciò che quando sono in giro per tornei non posso fare. Sto riordinando casa, vedendo film davanti al mio amato camino e provando nuove ricette, in particolare sperimento nuovi impasti per la pizza. I dolci mi riescono meno bene ma non mi perdo d’animo”. Infine un augurio affinché tutto rientri quanto prima alla normalità. “Il tennis come anche altri lavori ora passano in secondo piano. Bisogna restare a casa e rispettare le disposizioni. La salute viene prima di tutto”.
ANDREAS SEPPI
L’altoatesino, come Paolo Lorenzi che come noto vive a Sarasota, è in questi giorni a casa sua negli States. Andreas si sta godendo in Colorado le prime settimane da neo papà con la moglie Michela Bernardi (sposata nel 2016). La piccola Liv è nata infatti il 20 febbraio a Boulder, il giorno prima del 36esimo compleanno del papà. Anche Andreas si unisce al coro di tutti gli altri colleghi azzurri in questo periodo di grande emergenza: distanti ma uniti nel pieno rispetto delle regole.
SALVATORE CARUSO
Il tennista siciliano sta approfittando di questo periodo per riposare e ricaricare le batterie tra una dormita e un po’ di tv. “Sto ancora lottando col jet lag - rivela Salvo -. Personalmente ho preferito non andare subito a casa ma rifugiarmi in un’abitazione in montagna. Avendo fatto il viaggio dall’America ho preferito isolarmi per non esporre i miei cari a nessun genere di pericoli. Allenamenti? Non ho organizzato nulla, lo farò per la prossima settimana. Come passo il tempo? Stando in campagna posso stare un po’ di più all’aria aperta all’interno di questa casa. Nell’ultimo mese e mezzo ho viaggiato tanto e avevo bisogno di staccare la spina. Guardo la tv per tenermi informato e guardo molti film. Inoltre, cosa che non faccio spesso, sto spendendo molto tempo facendo tante videochiamate con gli amici”.
ROBERTO MARCORA
Protagonista a inizio anno a Pune col suo primo quarto di finale colto in un torneo ATP, Roberto Marcora ha deciso di rimanere negli Stati Uniti. “In questo momento sono a Miami - afferma il tennista di Busto Arsizio - Gioco qui tutte le mattine giusto per non perdere l’abitudine ma non si può dire che mi stia realmente allenando anche perché è difficile capire quando avverrà il rientro effettivo. Sono in contatto giornaliero con famiglia e amici e so bene quel che succede in Italia, soprattutto a casa mia, in Lombardia. Spero solo arrivi presto il momento in cui potremo tutti dimenticarci di questo incubo surreale”.
ALESSANDRO GIANNESSI
“Sono tornato in Italia dagli Stati Uniti prendendo lo stesso aereo di Travaglia e Caruso e ora mi trovo a La Spezia. Ieri mi sono allenato per la prima volta dal mio rientro e credo che lavorerò in media tre volte a settimana per i prossimi 14 giorni. Mi dedicherò alla parte fisica in casa, onde evitare di uscire il più possibile. Nelle vicinanze inoltre ho la fortuna di avere Lorenzo Musetti con cui potrò aver modo di palleggiare un po’ e non perdere troppo ritmo. Come occuperò questi giorni? Lo passerò tranquillo in casa disimpegnandomi tra una faccenda domestica e l’altra. Avrò modo di stare più tempo con la mia ragazza che farà smart working e abbuffarmi di Netflix. Incrociamo le dita, rispettiamo le regole e speriamo che questo momento passi il prima possibile”.