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Sartori: “Seppi fenomeno di longevità, Ceck da rilanciare. Sinner unico”

L’allenatore di Seppi, che da poco ha iniziato a lavorare anche con Cecchinato, sulle pagine del Corriere dell’Alto Adige parla del futuro e del fenomeno Sinner

29 marzo 2020

Marco Cecchinato

Marco Cecchinato

Da Bordighera a Vicenza, dove è tornato per stare vicino alla madre dopo la recente scomparsa del padre. Massimo Sartori racconta i suoi programmi sulle pagine del Corriere dell’Alto Adige. I dieci anni di lavoro al Piatti Center in Liguria si sono conclusi ed è di qualche giorno fa la notizia dell’inizio della sua collaborazione con Cecchinato. “Marco nel 2018 ha avuto una stagione straordinaria con la semifinale al Roland Garros anche dal punto di vista mediatico e della notorietà, ma l’ha pagato. Era immaginabile che facesse qualche passo indietro, ma lui si è adagiato troppo, ha pensato che le cose sarebbero andate avanti da sole. Si è bloccato anche di testa”, aveva sottolineato Sartori annunciando che farà da coach al siciliano. Toccherà a lui rilanciarlo. “Gli ho detto che se vuole lavorare con me deve stare alle mie condizioni, a partire dallo spostamento a Vicenza. Poi servono educazione, regole e rispetto reciproco. E tanto lavoro. Non so se può tornare in semifinale Slam, gli auguro di fare anche meglio, ma tornare tra i primi 50 del mondo mi sembra il minimo”.

Andreas Seppi al servizio

SEPPI: ANCORA DUE, TRE ANNI DI CARRIERA

Uno degli obiettivi di Sartori è riportare in alto il tennis veneto: un grande tennista manca dai tempi di Renzo Furlan. “Questa è la mia terra - si legge sempre sul Corriere dell’Alto Adige - qui ci sono tradizione e circoli“. E poi c’è sempre un certo Seppi, che a 36 anni sta gestendo il finale di carriera e che Max allena da sempre. “Andreas si sta allungando la carriera - continua - è un fenomeno di longevità e credo che lavorando molto sul recupero e il giusto rapporto tornei-allenamenti-riposo possa giocare altri due, tre anni". L’emergenza coronavirus è destinata a continuare e in queste condizioni è difficile programmare. “E’ in Colorado - aggiunge Max - e gli ho consigliato di restare là ad allenarsi. Prima che scoppiasse la pandemia per lui avevo in testa un marzo molto specifico di allenamenti in vista della stagione di aprile-maggio sulla terra rossa. A febbraio ha espresso un gran tennis al New York Open, dove ha preso in finale. Credo avrebbe potuto prendersi qualche soddisfazione importante anche sul rosso. L’obiettivo era disputare una grande primavera per qualificarlo alle Olimpiadi”.

SINNER: L’OBIETTIVO E’ AVERLO ALTOP PIU’ AVANTI

Sartori, sempre sulle pagine del quotidiano, parla del fenomeno Sinner che ha visto sbocciare con Riccardo Piatti all’Accademia di Bordighera: “Me lo segnalarono e andai a vederlo a Brunico, parlai con i suoi genitori e decidemmo di portarlo a Bordighera. E’ un giocatore unico, mai visto prima uno così. Jannik ha uno staff tra i primissimi de mondo e non gli si deve rompere le scatole per un paio di anni. A volte perde perché usa le partite per completare il suo bagaglio tecnico provando cose nuove a costo di sbagliare. Se rischiasse meno vincerebbe di più adesso, ma sarebbe un giocatore meno forte tra qualche anno. E l’obiettivo dello staff e averlo al top fra più avanti”.

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