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Il 25enne ligure, esploso proprio nelle settimane che hanno preceduto il li lockdown a causa della pandemia da coronavirus, si racconta in un’intervista al sito ATP
di Angelo Mancuso | 16 maggio 2020
Prima del lockdown, Gianluca Mager aveva vissuto un paio di settimana da protagonista assoluto. Prima la finale nell’ATP 500 di Rio de Janeiro, dove aveva battuto tra gli altri il top ten Dominic Thiem, finalista al Roland Garros nel 2018 e nel 2019. Quindi l’ingresso per la prima volta tra i top 100: nel ranking, come noto cristallizzato in attesa della ripresa del circuito (lo stop è stato prolungato fino al 31 luglio), occupa la 79esima posizione. Infine la convocazione in Coppa Davis per la sfida tra Italia e Corea del Sud a Cagliari. Ha anche esordito battendo Ji Sung Nam: l’incontro si è giocato a porte chiuse ed è stato di fatto l’ultimo evento sportivo internazionale giocato nel nostro Paese prima che scoppiasse la pandemia da coronavirus. La sua classifica gli avrebbe permesso di giocare Masters 1000 e Slam, ma lo tsunami Covid-19 ha rinviato tutto: Indian Wells, Miami, Wimbledon, tutto cancellato.
“Mi dispiace non aver potuto esordire in uno Slam o nei principali tornei ATP - ha detto Mager in un’intervista pubblicata sul sito dell’ATP - mi sentivo bene, ero in grande fiducia e sentivo di poter migliorare ancora nel gioco e nei risultati. Non vedo l’ora di poter prender parte ai tornei che avrei potuto giocare in questi mesi di lockdown. Sono comunque contento che la mia famiglia stia bene e nessuno si sia ammalato. Tante persone sono morte in Italia e il tennis in questo momento passa ovviamente in secondo piano”.