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Anche nel Regno Unito il tennis prova a ripartire dopo il lockdown per la pandemia da coronavirus con i tornei nazionali per dar modo ai giocatori più forti di riprendere l’attività agonistica
28 maggio 2020
L’esempio della FIT che ha deciso di far rinascere dopo 16 anni i Campionati Italiani Assoluti che si giocheranno a Todi incoroneranno i nuovi campioni d’Italia sia in campo maschile che in campo femminile (l’ultima edizione si svolse nel 2004), viene seguito anche da altre federazioni. Il mondo intero sta faticosamente uscendo dal lockdown e il tennis non è da meno, con l’organizzazione dei primi tornei locali. La Lawn Tennis Association, la federtennis britannica, ha confermato che sta lavorando per organizzare quattro tornei del “British Tour” in calendario tra il 3 e il 26 luglio a Londra, presso la LTA National Arena di Roehampton, la sede in cui si svolgono le qualificazioni di Wimbledon. La superficie sulla quale si giocherà sarà il cemento per favorire la preparazione nel caso in cui gli US Open dovesse essere confermato nelle date previste, ovvero dal 31 agosto al 13 settembre.
Ad ogni torneo dovrebbero partecipare 32 tennisti, 16 uomini e 16 donne, e sarà aperto ai giocatori tesserati alla LTA con la classifica migliore. Tutte le partite si disputeranno a porte chiuse ma con la possibilità di vederle in streaming. Il British Tour è solitamente un circuito di tornei per giocatori non di alto livello. Questa volta il prize money sarà più alto del 50%: questo dovrebbe aiutare gli organizzatori a favorire la partecipazione dei giocatori più forti del Regno Unito, a cominciare da Andy Murray, che avrebbero la possibilità di tornare a giocare dopo l’emergenza coronavirus.