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Il maiorchino, che ha compiuto 34 anni lo scorso 3 giugno, ha rilasciato un'intervista a un gruppo ristretto di giornalisti in cui ha parlato della possibile ripresa del circuito mondiale
di Angelo Mancuso | 05 giugno 2020
"Se mi chiedessero oggi di partecipare a un torneo di tennis a New York direi di no - ha sottolineato Rafa - non sappiamo la situazione tra due mesi, potrebbe migliorare ma sono sicuro che chi organizza il torneo voglia un evento che sia sicuro per tutti. Se non sarà possibile, allora non avrà senso giocare perché bisogna essere responsabili e dare il buon esempio. Quando ho detto che non credevo a un possibile ritorno del tennis nel 2020 l'ho fatto perché eravamo in condizioni terribili. Con gente che soffriva e moriva, la mia mente non riusciva a pensare allo sport. Sarà importante trovare un vaccino per permettere a tutti di viaggiare senza paura di contrarre il virus. Il tennis è diverso dal calcio, il campionato non mescola gente di zone diverse".
Nadal ha parlato poi della possibilità di permettere a tutti gli atleti di partecipare al circuito: "Il nostro è un tour mondiale, sarebbe giusto ripartire quando tutti i tennisti saranno in condizione di poter viaggiare. In caso contrario, magari competeremo e giocherò, ma non sarebbe giusto al 100%". L’appuntamento clou per lo spagnolo è naturalmente il Roland Garros, che si dovrebbe giocare dal 27 settembre. “Ho saputo dieci minuti prima della comunicazione ufficiale che si sarebbe giocato a settembre, ho solo detto alla Federazione francese di parlare con l'Atp e i giocatori per cercare di lavorare tutti insieme. Non è una situazione facile per il calendario, ognuno vorrebbe ovviamente far giocare il proprio torneo ma è difficile prevedere cosa accadrà".