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Corriere Torino: “Atp Finals, 10 cordate in campo”

Lo scrive il quotidiano piemontese in un articolo a firma di Andrea Guccione che fa il punto della situazione con Marco Martinasso, direttore generale di Fit Servizi

02 luglio 2020

La Mole di Torino per le Atp Finals

Solo l’impatto economico, senza contare ciò che si guadagnerà in termini di immagine, si preannuncia di tutto rispetto: insieme alle Atp Finals atterrerà su Torino, stando ai primi calcoli, una pioggia di 80 milioni di euro tra ricadute dirette e indirette. “E si tratta di cifre sottostimate - assicura Marco Martinasso, direttore generale della Fit Servizi, il braccio operativo della Federtennis - sono convinto che l’evento, da 220 mila spettatori in otto giorni, sarà in grado di generare sulla città un valore maggiore”. Lo scrive il quotidiano “Corriere di Torino” in un articolo a firma Andrea Guccione. Lo scorso anno l’Atp ha assegnato alla Federazione Italiana Tennis l’organizzazione dal 2021 al 2025 delle Atp Finals, uno dei massimi appuntamenti tennistici del circuito al pari dei tornei dello Slam e riservato agli otto migliori giocatori e alle otto migliori coppie di doppio dell’anno. Si giocherà a Torino, al Pala Alpitour, impianto funzionale e avveniristico che è stato inaugurato in occasione delle Olimpiadi Invernali del 2006.

Ecco, dunque, che si capisce perché a farsi avanti - si legge sempre nell’articolo - siano state ben 10 cordate di imprenditori e professionisti degli eventi. Tante hanno risposto al bando di gara indetto dalla Fit per il Masterplan della manifestazione tra cui Balich Worldwide Shows; Parcolimpico e Live Nation; Prodea e Armando Testa; Next Group; Ey, Recchi, Rcs Sport e Carlo Ratti Associati; Awe Sport, Benedetto Camerana e Nielsen Sports; Hdra e Bellanova Studio; Pwc e GroupM, Master Group Sport e Pininfarina e, infine, Deloitte e Italdesign. Ciascuna cordata sta lavorando per presentare il proprio progetto: comunicativo, ma anche architettonico. Le proposte verranno esaminate e valutate nei prossimi giorni. “E a fine mese - annuncia sempre Martinasso - sarà scelto il vincitore”. Da quel momento ci saranno 80 giorni di tempo per entrare nei dettagli del Masterplan.

Le gare si terranno al Pala Alpitour, mentre per gli allenamenti verranno utilizzati i campi dello Sporting, e, probabilmente, il PalaVela. “L’idea è però di fare in modo che la manifestazione esca da questi luoghi e coinvolga tutta la città”, sottolinea Martinasso, che ieri è stato sentito a Palazzo Civico. Per Torino un’occasione da non lasciarsi scappare per mettersi in mostra su un palcoscenico internazionale. Basti pensare che l’evento verrà trasmesso dalle tv di 190 Paesi. “Così, gli 80-90 milioni di dollari di ricadute stimati dalla Fit - si legge sempre nell’articolo - appaiono sottostimati”.

In particolare, secondo i calcoli, l’effetto economico diretto della manifestazione sarà di 27 milioni di dollari (biglietti, presenze, ecc.), mentre quello indiretto (le spese degli ospiti durante il loro soggiorno) di 54 milioni: 12 in shopping, 18 in ospitalità, 5 in intrattenimento, 12 in ristorazione e 6 in trasporti. A tutto questo si sommeranno altri vantaggi in termini di reputazione e di nuove competenze. “Vogliamo creare l’evento più grande del tennis mondiale”, sottolinea Martinasso. E il coronavirus non spaventa, nonostante le incognite sulla presenza del pubblico. “Nel caso saremo pronti a gestire eventuali situazioni di criticità. Ma spero che non ce ne sarà bisogno”.

ARTICOLO CORRIERE TORINO

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