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Binaghi: “Dieci azzurri in Top 100 un successo per tutto il movimento”

Il presidente della FIT si gode il grande periodo del tennis italiano, sia sul campo che sul piano organizzativo: “Siamo davvero in un momento virtuoso. Il Sardegna Open è il torneo più importante mai ospitato nella nostra regione e da il la a un anno di grandi eventi in Italia”

05 aprile 2021

E’ una primavera davvero radiosa per il tennis italiano. Nel giro di poche settimane la semifinale di Lorenzo Musetti ad Acapulco (la prima in un “500” per il Next Gen di Carrara, con i suoi 19 anni appena compiuti il più giovane tra i primi 100 del mondo) e la finale di Jannik Sinner al Masters 1000 di Miami (la prima per il 19enne di Sesto Pusteria), poi lo storico record di dieci giocatori nella Top 100 del ranking e ora il “Sardegna Open”, torneo ATP 250 che apre la stagione sulla terra rossa in Europa. 

Insomma ha tanti motivi per sorridere il presidente della Federazione Italiana Tennis, Angelo Binaghi, pronto a godersi da “padrone di casa” la prestigiosa vetrina internazionale nel suo circolo a Cagliari a pochi mesi dalla prima edizione andata in scena al Forte Resort di Santa Margherita di Pula in ottobre. 

Matteo e Jacopo Berrettini assaggiano alcune prelibatezze della tradizione sarda

Dobbiamo ringraziare la Regione Sardegna, che ha dato la possibilità alla nostra federazione di organizzare a Cagliari il torneo più importante che sia mai stato ospitato nella nostra terra – sottolinea il numero uno della FIT ai microfoni di SuperTennis, intervistato da Francesca Paoletti -. Un evento che è una grande opportunità in particolare per i nostri giovani giocatori per competere ai massimi livelli mondiali, nel proprio Paese. Senza ombra di dubbio abbiamo tanti motivi per essere soddisfatti, ma anche se celebriamo la presenza di dieci italiani fra i primi cento della classifica mondiale e una straordinaria finale di Jannik Sinner nel Masters 1000 di Miami sono dell’idea che i festeggiamenti debbano essere rinviati: li cominceremo, cioè, quando in campo maschile arriveranno successi analoghi a quelli ottenuti dalle nostre ragazze per un decennio, sia in Fed Cup che nel circuito WTA, che è un po’ l’obiettivo che ci siamo ripromessi guardando in prospettiva con ambizione e con entusiasmo. Intanto diciamo che siamo sulla strada giusta”.  

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Azzurri che sono, ovviamenrte, i protagonisti più attesi sul ‘rosso’ di Cagliari.
Ho ringraziato personalmente Matteo Berrettini per essere in gara in doppio: è un grande onore per noi avere in campo in questo torneo un top ten del suo calibro - rimarca il presidente Binaghi - Peccato solo che non ci possano essere i cinquemila spettatori paganti sul Centrale che abbiamo avuto in occasione della storica finale di Fed Cup, purtroppo questi sono i tempi che corrono, stiamo attraversando momenti difficili, sarà per un’altra volta. Comunque è una bella pagina di sport”.  

Matteo e Jacopo Berrettini (Foto Sposito)

Il presidente della FIT Angelo Binaghi con il trofeo delle Nitto ATP Finals (Torino)

Da Cagliari a Parigi, arriva la stagione sul rosso

Così come una pagina che resterà negli annali è il record dei dieci azzurri nella Top 100 del ranking mondiale.

Avere dieci giocatori nei primi cento del mondo è un successo di tutto il movimento tennistico italiano, a cui la federazione dà l’impostazione, e che quindi sento nostro. Sono comunque orgoglioso per lo straordinario risultato di Jannik Sinner, merito suo, del suo team e della famiglia.
Non è un grande problema che abbia perso la finale di Miami, ha evidenziato i grandi margini di progresso che Jannik ancora ha, specie nel servizio. E credo che per lui sia un vantaggio avere altri nove connazionali nei top 100, così da avere meno pressione, ma anche un sano sistema competitivo come successo nel tennis femminile nel recente passato.

Questi risultati faranno bene a tutto il tennis italiano, così come gli sforzi organizzativi che stiamo sostenendo: dall’upgrade degli Internazionali d’Italia per cui continuiamo a lavorare, alle Nitto ATP Finals di Torino che si avvicinano e per cui sono in corsa anche alcuni nostri giocatori, senza trascurare le Next Gen ATP Finals. Siamo nel pieno di un circolo virtuoso - conclude il numero uno della Federtennis - anche dal punto di vista organizzativo, che ci richiede tanto impegno e lavoro ma siamo contenti di doverlo fare”.  

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