
Chiudi
In un'intervista a Sky Sport per i novant'anni di Nicola Pietrangeli rivela la telefonata di Fabio Fognini. "Gli ho fatto i complimenti per l'equilibrio e la moderazione" ha detto. Alla vigilia dell'esordio in Coppa Davis fissa la road map: "Se portiamo un giocatore stabilmente fra i primi 3-4 del mondo in tre, quattro anni, cambieremo la storia del tennis in Italia"
12 settembre 2023
"Stamattina ho ricevuto una telefonata che mi ha riempito di gioia, da parte di Fabio Fognini al quale ho fatto le congratulazioni per l'equilibrio e la moderazione con la quale l'ha condotta". Lo svela il presidente della Federazione Italiana Tennis e Padel, Angelo Binaghi, in un'intervista a Sky Sport nel corso dei festeggiamenti al Circolo Canottieri Roma per i novant'anni di Nicola Pietrangeli. Nel corso dell'intervista, Binaghi fissa l'obiettivo di medio termine. "Dobbiamo portare i nostri ragazzi migliori a fare le scelte migliori perché esprimano tutte le loro potenzialità. Se riusciamo a portare un giocatore italiano fra i primi tre o quattro al mondo stabilmente, credo che in questo senso potrà cambiare la storia del nostro sport" ha detto Binaghi.
Il presidente della FITP ha svelato altri retroscena della telefonata di Fognini, che aveva polemizzato per essere stato incluso nella lista preliminare dei convocati per il girone di Coppa Davis a Bologna, poi escluso dal quintetto presente alla Unipol Arena. "Gli ho fatto i complimenti anche per quel che aveva detto il giorno prima: ovvero che è il momento di unirsi intorno alla squadra, e che sarà il suo primo tifoso. Sono cose belle, dette peraltro dopo che aveva perso la finale a Genova. Parole dette da un giocatore che ha fatto miracoli negli ultimi dieci, quindici anni per la nostra nazionale di Coppa Davis. Ora, come ha detto Fabio, ci stringiamo intorno alla squadra per fare in modo di vincere tutto il possibile. Poi ci sarà il tempo per affrontare le cose a bocce ferme. Fabio è stato un grande campione e continua ad essere una risorsa del tennis italiano. Abbiamo bisogno di tutti, dentro e fuori dal campo".
Riuscire a vincere la seconda Coppa Davis della nostra storia sarebbe il regalo perfetto per Nicola Pietrangeli, capitano della nazionale che ha trionfato nel 1976 a Santiago del Cile.
"Nicola, che è presidente onorario degli Internazionali BNL d'Italia, è la storia del nostro sport e il padre di tutti noi che abbiamo modestamente giocato a tennis - ha detto Binaghi a Sky Sport -. E' il più forte tennista italiano di tutti i tempi e lo sarà ancora, almeno per un po'. Abbiamo infatti con lui in progetto di superarlo questo record. Lui è stato numero 3, ora abbiamo un ragazzo di 22 anni che è numero 4 nella Race, dietro abbiamo un giocatore un po' più grande di lui che è arrivato in finale a Wimbledon, e una nidiata di giocatori che il mondo ci invidia e abbiamo fatto crescere sotto l'esempio e l'indirizzo di Pietrangeli. Lui prima di me vorrebbe che qualcuno di questi potesse superare uno di questi record".
L'obiettivo di Binaghi, lo spiega chiaramente, va ben oltre questa fase a gironi, in cui l'Italia sfiderà Canada, Cile e Svezia (diretta in streaming su SuperTenniX). "Vogliamo vincere degli altri Masters 1000 - spiega -. Abbiamo vinto Toronto, anche se avremmo preferito magari Roma. Vogliamo vincere degli Slam. Stiamo cercando di affiancare i team dei nostri ragazzi perché facciano le scelte più giuste in un'ottica di medio termine. La madre di tutte le battaglie deve essere arrivare fra 3-4 anni con un giocatore tra i primi tre o quattro del mondo, che lotta per vincere gli Internazionali BNL d'Italia o uno Slam, come succedeva nei dieci anni meravigliosi delle nostre ragazze con Pennetta, Vinci, Errani e Schiavone. Se raggiungiamo questo obiettivo, cambiamo il tennis e un po' lo sport italiano".
L'Italia: da sinistra capitan Filippo Volandri, Simone Bolelli, Lorenzo Sonego, Lorenzo Musetti, Matteo Arnaldi e Andrea Vavassori (foto Sposito)
Le premesse, frutto del lavoro di questi anni, sono ottime. "Se da due anni le federazioni e i media di tutto il mondo ci chiedono di incontrarci per conoscere qual è il nostro segreto, e capire perché abbiamo la migliore nidiata di giocatori, e sottolineo anche di uomini, è indiscutibilmente merito del Settore Tecnico, il cui dirigente è Graziano Risi che ha creato insieme al direttore del Settore Tecnico Volandri un rapporto straordinario che ha permesso di avere questi grandissimi risultati. Diamo il tempo a Volandri di assestarsi nel ruolo di capitano, confido che riuscirà anche con la nazionale ad ottenere i risultati avuti nel settore tecnico maschile. Risultati che, forse, sono ancora più importanti di quelli che potrebbe ottenere in Coppa Davis. Avere oggi Sinner, Berrettini, Musetti, Sonego, Arnaldi e ne sto dimenticando altri dieci, per l'età che hanno e per quello che in prospettiva possono fare, è più importante di un girone di Coppa Davis".
Durante questo cammino, conclude, "vincere o perdere un girone di Coppa Davis non deve sacrificare gli obiettivi di medio termine. Ciò nonostante, siamo la squadra più forte del girone. sono sicuro che i ragazzi daranno il meglio e ci qualificheremo per Malaga. Ma se non dovesse succedere, nei nostri programmi, nelle nostre convinzioni, nei nostri principi non cambierà assolutamente niente".