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Il 22enne ravennate lascia il Piatti Tennis Center e opta per il progetto del circolo emiliano per cui è tesserato: “Qui mi sento a casa e posso contare su uno staff di professionisti di prim’ordine per puntare al salto di qualità”
di Gianluca Strocchi | 29 novembre 2020
Proprio dodici mesi fa, dopo aver raggiunto le finali alle qualificazioni italiane delle Next Gen ATP Finals (cedendo solo a Giulio Zeppieri) e alle Red Bull Next Gen Finals a Milano, andate in scena in parallelo all’evento Under 21 che ha visto trionfare Jannik Sinner, Enrico Dalla Valle pareva in rampa di lancio. Poi è arrivata la pandemia da coronavirus a cambiare le carte in tavola sconvolgendo la vita di tutti.
“A fine 2019, dopo le buone prestazioni a Milano e anche ad Ortisei, ammetto che mi sentivo pronto per il salto nel mondo challenger, come primo importante ulteriore step di crescita - riconosce il giocatore nato a Ravenna il 21 marzo 1998 - Però quella grande voglia che avevo dentro ha finito per mettermi eccessiva pressione, che ha condizionato il rendimento dei primi tornei della stagione. Poi è arrivata l’emergenza Covid a bloccare tutto. Lì per lì ero piuttosto dispiaciuto, ma con il senno di poi posso dire che mi ha fatto bene fermarmi. Ero abituato a una vita frenetica, fra viaggi, allenamenti e partite, e il dover rimanere a lungo fermo è stata l’occasione per guardarmi allo specchio e chiarirmi le idee in campo e fuori, in sostanza per ragionare su quello che volevo fare. E ne è scaturita la consapevolezza di essere un privilegiato nel poter svolgere un lavoro che è la mia passione e tutta la mia vita. Quindi è cambiato anche il mio approccio alle cose, che ora affronto con uno spirito diverso”.
Un cambio di atteggiamento che ha comportato anche una svolta sul piano professionale per il romagnolo: la decisione di lasciare il Piatti Tennis Center, dove si era spostato nella primavera del 2019 dopo sette anni e mezzo trascorsi nel centro federale di Tirrenia, per fare base allo Sporting Club Sassuolo, per cui già da qualche anno è tesserato e disputa il campionato di serie A.
“Durante quest’anno così strano, nel quale si è giocato davvero poco, ho avuto modo di riflettere a lungo e maturare delle necessità diverse, tra cui in particolare quella di avvicinarmi a casa considerando che ero fuori da quando avevo 14 anni. E così quando è nato il ‘progetto Pro’, che può contare su un tecnico preparato come Francesco De Laurentiis e sul preparatore atletico Stefano Ramponi, entrambi in precedenza nello staff di Riccardo Piatti, ho colto un po’ la palla al balzo anche perché Sassuolo per me è ormai una seconda casa e mi trovo davvero bene. Ne ho parlato con i responsabili a Bordighera, dove non avevo problemi con nessuno ma è a sei ore di macchina da Ravenna, e abbiamo convenuto che potesse essere una buona opportunità per me: ci siamo dunque lasciati in ottimi rapporti, senza precluderci nulla per quel che riguarda il futuro. E’ un qualcosa che ho voluto fortemente e mi sono messo in gioco, come del resto gli altri professionisti coinvolti e lo stesso club”.
Dalla Valle ha appena cominciato la preparazione ‘off season’ in vista del 2021, ma solo qualche settimana fa era alle prese con il dolore e i timori di un’operazione al braccio.
“Sembrava fosse necessario un intervento chirurgico perché accusavo un problema a un nervo del gomito, diversi medici si erano espressi in tal senso ed è stato un momento davvero difficile anche sul piano psicologico – ammette il ravennate, attualmente numero 439 del ranking ATP – Devo ringraziare il professor Giuseppe Porcellini, ortopedico a cui si rivolgono tanti campioni del motomondiale e altri sportivi di fama, che mi ha visitato a Forlì e ha fatto un lavoro incredibile, scongiurando l’ipotesi di un’operazione. Ora la situazione pare sotto controllo, ma devo ovviamente continuare a fare attenzione seguendo certe precauzioni”.
Passata la paura, il romagnolo si è buttato anima e corpo in quella che è anche e soprattutto una sfida sul piano personale, intenzionato a non lasciare nulla di intentato.
“Insieme a Francesco De Laurentiis, che in precedenza aveva maturato esperienze all’estero, in Germania e Spagna, e Stefano Ramponi mi seguirà anche Antonio Sacco, mental coach che lavora pure per la Juventus, così come è a disposizione almeno un paio di giorni a settimana Danilo Pizzorno, il numero uno della video-analisi. Abbiamo già passato una proficua giornata da lui a Marina di Massa per poter impostare la prima fase della preparazione e focalizzarci su alcuni aspetti. C’è grande sintonia con la dirigenza dello Sporting Club Sassuolo e devo ringraziarli per come hanno deciso di supportarmi in questo progetto, inedito anche per loro. Sono veramente stimolato dal sentirmi, per così dire, colui che pone la prima pietra e stiamo man mano aggiungendo i vari mattoni per arrivare a costruire un qualcosa di importante, in grado di far crescere anche la scuola tennis e arricchire lo staff di tecnici che seguono bambini e ragazzi. Siamo appena partiti e ci vorrà un po’ di tempo perché tutto vada a regime, ma sono convinto che stiamo mettendo al posto giusto i tasselli per cercare quel salto di qualità che mi aspetto”.
Guardando in prospettiva, al momento l’unica certezza è almeno un mese e mezzo di dura preparazione atletica e poi tecnica.
“Mi attendono 6-7 settimane di lavoro fisico, che in passato sono sempre state un periodo pesante, anche a livello mentale. Ora invece ho tanta serenità e carica interiore, intendo dare tutto me stesso in quel che faccio con la voglia di provarci fino in fondo a ritagliarmi uno spazio nel circuito internazionale. La speranza è di poter cominciare a fine gennaio la stagione agonistica, anche se al momento non ci sono certezze sul calendario dei tornei e soprattutto sulle possibilità di spostarsi da un Paese all’altro, per cui è quasi impossibile fare una programmazione. Vedremo quella che sarà la situazione a inizio 2021 e valuteremo come muoverci. Di sicuro sarà importante fare tesoro di quanto accaduto quest’anno - conclude Enrico - per non ripetere l’errore di caricarmi di eccessive responsabilità”.