
Chiudi
Thomas fa una donazione pari al tempo complessivo dei match disputati a Miami (392') per sostenere le cure del 40enne allenatore croato, a cui poche settimane fa è stato diagnosticato un cancro all'addome
di Gianluca Strocchi | 30 marzo 2021
Poco più di sei ore e mezzo trascorse in totale sul campo al ‘Miami Open’, per l’esattezza 392 minuti. E’ il tempo complessivo dei match disputati – tra qualificazioni e primo turno del tabellone principale – da Thomas Fabbiano nel primo Masters 1000 del 2021. Anche se il suo cammino si è interrotto all’esordio nel main draw, sconfitto dallo sloveno Aljaz Bedene, ogni momento passato sui court della Florida è stato importante. Il 31enne pugliese di San Giorgio Jonico ha infatti deciso di donare 1 dollaro per ciascun minuto in campo per sostenere le cure del coach croato Kristijan Schneider, a cui poche settimane fa è stato diagnosticato un cancro all'addome.
Due anni fa, quando stava lavorando con il connazionale Borna Coric, i medici avevano già diagnosticato un tumore al colon a Schneider, che era stato asportato chirurgicamente. In quest'occasione, però, il 40enne allenatore – a inizio stagione a Melbourne con Olga Danilovic – ha bisogno di affrontare un ciclo di chemioterapia per contrastare la malattia.
"So che Reilly Opelka ha fatto lo stesso con gli ace in favore di una fondazione, ma non potevo usare quella formula perché, se va bene, faccio al massimo due ace in una partita - ha spiegato Fabbiano - Dato che i miei match di solito durano a lungo, ho messo come regola quella di donare un dollaro al minuto per quanto sono rimasto in campo per tutto il torneo di Miami. Me lo sono ricordato quando ero in campo a lottare per ogni punto, anche quando il punteggio non era in mio favore. Anche un solo punto poteva fare la differenza".
Il giocatore italiano conosceva Schneider solo per gli allenamenti con Coric e vedendolo in giro per l'ATP Tour. Ma negli ultimi mesi, Fabbiano ha notato che la comunità del tennis si è avvicinata e ha ritenuto che cercare di sensibilizzare sulla situazione del tecnico croato fosse la cosa giusta da fare.
"Dopo aver superato le qualificazioni, ero a letto, felice per le mie due vittorie, e mi è venuto in mente che volevo aiutarlo – le parole di Thomas - Apprezzo il suo lavoro e la persona che è, quindi ho visto che sta raccogliendo un po' di soldi per affrontare le spese mediche e ho trovato che il modo migliore fosse stabilire alcune regole per definire questa iniziativa. Abbiamo condiviso alcuni momenti insieme e ho potuto sentire la bella persona che è: mi sento vicino a lui come personalità. È stato generoso, non ha mai mancato di rispetto agli avversari affrontati dal suo giocatore. Sono convinto che molti giocatori abbiano questa considerazione di lui. Anche se la nostra famiglia di tennisti sta attraversando un brutto momento, possiamo aiutarlo, ciascuno con le proprie possibilità. A me farlo dà speranza e forza: lo faccio con felicità".
Al di là dell'entità della cifra (392 dollari), Fabbiano ha avuto il merito di aver catalizzato l'attenzione del tour su questa situazione. Non a caso, numerosi fra giocatori e tecnici partecipano alla raccolta fondi che mira a raggiungere la quota di 100.000 dollari per aiutare la famiglia di Schneider.
Tra i volti noti ad aver già donato figurano Mandy Minella, Gilles Cervara (coach di Daniil Medvedev), Aldin Setkic, Dino Marcan e molti altri. Finora sono stati raccolti circa 18.000 dollari per finanziare le terapie dell’allenatore croato.