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Quella contro Moutet è stata la più lunga partita giocata da un tennista italiano. E la seconda per durata al Roland Garros nell’Era Open
di Tiziana Tricarico | 29 settembre 2020
La prima volta che aveva messo piede in un main draw Slam, lo scorso gennaio a Melbourne, lo aveva fatto dalla “porta di servizio”: ripescato come lucky loser dopo aver perso all’ultimo turno delle qualificazioni dall’argentino Trungelliti si era poi fermato all’esordio contro Raonic.
Il record - Stavolta Lorenzo Giustino le qualificazioni le ha superate sul campo (battendo il tedesco Marterer, il francese Grenier e l’altro tedesco Dustin Brown) e a Parigi ha riscritto un po’ di storia perché quella vita contro il francese Corentin Moutet in 6 ore e 5 minuti è la più lunga partita giocata da un tennista italiano. Il vecchio record apparteneva a Omar Camporese che aveva giocato 5 ore e 11 minuti contro Boris Becker al terzo turno degli Australian Open del 1991 (ma perdendo 76 76 06 46 14-12).
E inoltre è il secondo match più lungo nella storia del Roland Garros nell’Era Open dopo Santoro-Clement del 2004 durato 6 ore e 33 minuti.
“E’ incredibile vincere un match così volevo farlo ad ogni costo. Ora devo recuperare perché non finisce qui”, parola di Lorenzo.
La partita - Tornato in campo per la prosecuzione del suo match d’esordio nel main draw, il 29enne napoletano n.157 ATP, che al quarto tentativo era riuscito a superare le qualificazioni al Roland Garros, ha battuto 06 76(7) 76(3) 26 18-16, dopo oltre sei ore di battaglia il francese Corentin Moutet, n.71 del ranking.
Il 21enne mancino di Parigi - che nel Major di casa vanta un terzo turno, raggiunto lo scorso anno - ha vinto l’unico precedente, al primo turno delle qualificazioni del challenger di Cherbourg nel 2016. Lunedì si riparte con il 29enne napoletano avanti 06 76(7) 4-3 con un break di vantaggio messo a segno proprio prima della sospensione per pioggia della sera prima. Giustino allunga sul 5-3 ma poi al momento di chiudere il set si fa riagganciare: a decidere è il tie-break che il napoletano domina chiudendo per 7 punti a 3.
Nella quarta frazione la reazione del francese si concretizza in un veloce 6-2, frutto di un parziale di cinque giochi consecutivi del 21enne mancino di Parigi. Ma il bello deve ancora arrivare.
Nel set decisivo Giustino vola 3-0, si fa riagganciare e superare (4-3) ma poi strappa ancora la battuta al suo avversario e nel game successivo salva tre palle per il contro-break riportandosi in vantaggio per 5 a 4. Nel tredicesimo gioco (al Roland Garros non c’è tie-break nel quinto set) Giustino cede la battuta ed in quello successivo Moutet arriva a due punti dalla vittoria ma il napoletano non molla (7-7). Nel sedicesimo gioco Giustino non sfrutta un match-point mentre nel venticinquesimo (!) è costretto a salvare due palle-break. Due game più tardi l’impresa non gli riesce anche perché improvvisamente si trova in riserva di energie. Ma non finisce qui: contro-break Giustino, poi break Moutet e di nuovo contro-break del napoletano (15-15). Sul 16 pari Lorenzo è costretto ad annullare altre due palle-break: saranno le ultime. Nel gioco successivo, sul 17-16, il napoletano si procura altri due match-point (dopo quello avuto un’ora prima…) e sul secondo il diritto del francese finisce fuori mentre l’azzurro finisce sdraiato sul Court 14.
E’una serata fredda e umida a Parigi ma per il napoletano trapiantato in Spagna splende un sole meraviglioso. Per lui secondo turno contro l’argentino Diego Schwartzman, numero 14 del ranking e 12 del seeding, uno dei tennisti più in forma del momento (finalista a Roma una settimana fa). Il 28enne di Buenos Aires a Parigi vanta i quarti nel 2018. Tra i due non ci sono precedenti.
L’obiettivo - Per Giustino, ed il suo coach Gianluca Carbone, si chiama top 100 e non è esattamente dietro l’angolo anche se grazie a questo exploit Giustino guadagnerà una ventina di posizioni.
Una vita in giro per i challenger di mezzo mondo (ne ha vinti 7 in carriera) ed un best ranking, numero 127, firmato il 12 agosto del 2019. Proprio all’indomani della caduta nel match contro Gaio nei quarti del challenger di Manerbio. Un problema al braccio che si è protratto a lungo e che gli ha fatto concludere il 2019 con otto sconfitte di fila al primo turno.
Non solo tennis - Durante il lock-down Lorenzo si è iscritto all’Università on-line, facoltà di Economia e Finanze (in lingua spagnola), grazie ad una borsa di studio dell’ATP, con l’obiettivo di dare più esami possibile. Imprese tennistiche permettendo…