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Dal Comitato Tecnico Scientifico nessuna apertura su una capienza per le Nitto ATP Finals oltre il 60%. Il presidente FIT accusa: ”Non mi hanno nemmeno ricevuto. Avrei spiegato loro che il Pala Alpitour è stato costruito per 17.500 spettatori anche se noi ne abbiamo allestiti solo 12.800. Ci sarebbe bastato dal 3 al 6 per cento in più per far entrare tutti i possessori di biglietto”
15 novembre 2021
“Sono stati tre giorni intensi, abbiamo combattuto come leoni cercando di fare tutto ciò che fosse ragionevolmente possibile per cercare di avere questa micro-deroga, come la definirei. Alla fine non ci siamo riusciti, abbiamo perso. La cosa più grave è che non ci abbiano permesso di confrontarci con loro e sostenere le nostre buone ragioni”.
Il presidente della FIT Angelo Binaghi è amareggiato incontrando i giornalisti: l’annunciato ampliamento della capienza al Pala Alpitour, che doveva arrivare al 75%, non è arrivato. Si resta al 60%. Non è stato possibile avere nemmeno piccole deroghe, contenibili tra un 3% e un 6% in più, che avrebbero risolto ogni problema. Qualcuno che ha comprato il biglietto non potrà entrare nonostante i rischi di contagio, per più di una ragione, siano praticamente nulli. Una scelta, questa del CTS, che Binaghi contesta con forza. Ecco le sue parole.
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“Voglio fare una premessa e chiarire la mia posizione personale: io credo che il Governo stia agendo benissimo per combattere l’epidemia, in modo intelligente e razionale. Utilizzare lo strumento del Green Pass significa creare un sistema che premia i comportamenti virtuosi. Chi vuole attuare sistemi virtuosi per la collettività e quindi si vaccina viene premiato. sul tema ho una posizione chiara e intransigente.
Non voglio sentire ad esempio di dipendenti che non si vaccinano, credo che prima di tutto vengano la salute e la sicurezza. Quindi non sono “un pazzo”, non ho una posizione ondivaga: sono razionale e sostengo in pieno quello che sta facendo il Governo. Il CTS invece oggi non ci ha concesso neanche la minima percentuale di aumento che chiedevamo, che oscillava tra il 3% e il 6%, a seconda della sessione, e rappresentava il conto definitivo che ci avrebbe permesso di far entrare tutte le persone che hanno acquisito il biglietto.
Ringrazio il Sottosegretario Vezzali che ci è stata vicina ora dopo ora; ringrazio l’onorevole Valente che è il membro del Governo che ci sta a fianco per la gestione delle Finals. Ringrazio tutti gli autorevoli membri del Governo con i quali abbiamo interloquito, che ci hanno capito ma che alla fine, sulla base della risposta del CTS, non hanno potuto fare niente”.
“Questi signori del CTS sono presuntuosi e ignoranti. Sono presuntuosi perché, nonostante ieri mi avessero detto che sarei stato ascoltato con la Sottosegretaria, non mi hanno neanche ricevuto. Chi si credono di essere? Sono come lo spirito santo? Aleggiano però non li si può incontrare né toccare?
Io rappresento un “piccolo” sistema di mezzo milione di tesserati, 3500 società in tutta Italia, in questo momento qualche milione di appassionati ma soprattutto ho qualche conoscenza tecnica, come loro. Sono laureato in ingegneria, mi intendo di impianti sportivi, di fenomeni statistici (perché combattere l’epidemia ha sicuramente risvolti di questo tipo). Ho oramai un’esperienza nel campo dello sport e delle manifestazioni sportive di oltre 20 anni. Credo anche positiva.
Avrei voluto spiegare loro alcune cose. Così come ho spiegato allo scoppio della pandemia che c’erano sport e sport; che uno sport che si gioca all’aria aperta come il tennis, con un avversario a 20 metri di distanza non può essere paragonato a sport, forse più belli, più prestigiosi, ma che sono sport di contatto indoor. E ci hanno messo un anno per capirlo”.
“Avrei voluto spiegare loro che la stessa cosa succede per quanto riguarda la sicurezza degli spettatori. Nel senso che, come parevano aver scritto loro stessi negli ultimi due verbali, uno spettatore che guarda il tennis è uno spettatore che ha per la collettività un comportamento più sicuro rispetto a uno spettatore degli sport, più belli, più prestigiosi, che si giocano indoor e che consentono a chi guarda le partite di poter fare una festa continua con urla, abbracci, assembramenti e spostamenti di posto. Nel tennis, disgraziatamente, durante le fasi di gioco non si può né urlare, ne parlare, né ci si può muovere”.
“Il Pala Alpitour, che ospita le Nitto ATP Finals, da un punto di vista impiantistico è stato progettato e costruito non per 12.804 persone, che sono quelle che noi avremmo avuto in caso di riempimento totale, ma addirittura per 17.500 spettatori. E quindi ha un coefficiente di sicurezza molto maggiore perché ha impianti di aerazione, impianti di estrazione aria, ha servizi e aree che sono stati dimensionati per questo numero. Il paradosso è che se noi, stasera, anziché giocare a tennis avessimo fatto un torneo di padel avremmo potuto soddisfare queste persone che oggi non possono entrare. Perché al posto del campo da tennis avremmo potuto continuare a collocare seggiolini e quindi avremmo applicato la percentuale del 60% non a 12.800 ma a un numero più alto, quasi 17.000. Ma come è possibile una cosa del genere? A me sembra una totale idiozia.
Prendere una decisione del genere, cioè non concedere il minimo ampliamento, senza consentire a chi sta gestendo l’impianto di poter spiegare con numeri, dati, progetti e cognizione di causa, è di assoluta superficialità”.
“La seconda questione per la quale siamo rimasti esterrefatti è che non contano i comportamenti virtuosi, non contano i protocolli straordinari: forse al CTS non li leggono neanche. Abbiamo presentato un protocollo nel quale ci sono simulazioni fluido-dinamiche per la dispersione dell’aerosol emesso dagli spettatori; c’è un’analisi dinamica delle folle per dimostrare, sulla base dei criteri approvati dal Governo, che in tutti e due i casi il rischio sarebbe stato praticamente nullo. Ignoranti: perché non sanno e non conoscono, come dice il vocabolario. La verità è che sono degli ignoranti perché ignorano il fenomeno che pretendono di governare, in questo caso il fenomeno sportivo”.
“Passo alla questione di cui si è molto discusso in questi giorni: è prassi consolidata in tutti i tornei di tennis del mondo che la prevendita inizi con largo anticipo. Tanto per fare riferimento ai nostri “competitor” di questa primavera sulla terra battuta: gli Internazionali d’Italia hanno aperto la prevendita da mesi e hanno incassato due milioni e mezzo di euro di biglietti. Monte-Carlo e Madrid hanno già iniziato la prevendita. Il Roland Garros la apre a metà gennaio, gli Us Open hanno aperto le prenotazioni con la caparra. Naturalmente in un momento di pandemia bisogna fare i conti con la fluttuazione della curva epidemica e quindi con i limiti posti, di volta in volta, dai governi; limiti che variano, come successo quest’anno, a seconda dell’andamento della pandemia.
E allora diciamo che tutto va bene se succedono tre cose: A) se il consumatore è avvertito. E nelle nostre condizioni di vendita era tutto sufficientemente chiaro. B) Se il consumatore che alla fine non riesce ad entrare viene poi rimborsato. E, a parte il primo momento di difficoltà, quando è arrivata la pandemia e ci ha beccato tra capo e collo in piena organizzazione degli Internazionali d’Italia, abbiamo sempre rimborsato. E rimborseremo. Anche nel 2020 alla fine tutti quelli che avevano comprato il biglietto e non l’hanno potuto utilizzare hanno potuto scegliere tra un premio del 25%, che in gran parte è stato utilizzato, e chi comunque ha voluto il rimborso l’ha ottenuto e lo sta ottenendo”.
"La terza cosa che deve andare bene, deve funzionare, viene dal buon senso e dal dialogo con le istituzioni. Nel senso che l’Ente organizzatore deve poter modulare di mese in mese la percentuale di vendita in funzione dell’andamento dell’epidemia e del presumibile andamento della previsione su quella che sarà la percentuale di capienza consentita al momento giusto. Così noi abbiamo fatto. Addirittura, quest’estate, per due mesi, abbiamo tenuto chiusa la biglietteria perché ci sembrava di avere venduto troppo rispetto a quello che presumevamo di poter avere concesso a novembre”.
“Nel corso della grande festa dopo Wimbledon e gli Europei di calcio a Palazzo Chigi, per l’ennesima volta, ho chiesto ai ministri competenti, anche al ministro Speranza, di rappresentare al CTS la nostra particolarità. Per prima cosa il nostro pubblico non è come quello delle partite di calcio, di pallacanestro o di pallavolo che sostanzialmente arriva un’ora prima della partita e se ne va un’ora dopo, un pubblico che proviene da due città, quella in cui si disputa l’incontro e quella della società che viene ospitata.
Noi abbiamo un pubblico che proviene in larga parte dall’estero. E anche il pubblico “nazionale” è un pubblico che statisticamente sta a vedere il tennis per una media di tre giorni. Un pubblico che non compra solo il biglietto: compra il biglietto, l’albergo e il volo aereo. Quindi ho chiesto duemila volte: diteci la percentuale che ritenete più sicura ma ditecelo con tre/quattro settimane di anticipo. Questa è l’unica cosa che chiediamo. Non potete fare come negli Internazionali d’Italia di due anni fa quando siamo stati avvisati di un’apertura due giorni prima. Ebbene: questa volta ce l’hanno detto solo un giorno prima, non due”.
“I nostri spettatori non possono essere preavvisati il giorno prima. L’onorevole Vezzali ci ha comunque detto che ci aiuterà a compensare i disagi di questi spettatori. Faremo di tutto perché tra le mille mail che arrivano ce ne sono alcune che non vale la pena neanche aprire ma tante altre che sono costruttive, che ci danno delle buone idee.
Credo che, al di là dell’ovvio, immediato rimborso dei biglietti non utilizzati, si debbano dare delle corsie preferenziali a queste persone, come una prelazione dedicata. Credo che, se sarà possibile, se il numero è ragionevole, si potrà dare loro la possibilità, se lo vorranno, di stare nei posti migliori nella prossima edizione. Faremo tutto, non è un gran problema. Per fortuna in questo momento la nostra Federazione è molto sana”.
“Circa un mese fa il CTS aveva annunciato un principio rivoluzionario: finalmente si era accorto che c’è sport e sport. E che ci sono alcuni eventi, peraltro di rilevanza mondiale, per i quali aveva dato delega alla Sottosegretaria per fare la deroga, che hanno, per il modo in cui si svolgono, un grado di sicurezza sanitaria maggiore rispetto ad altre.
Una settimana prima dell’inizio del torneo il CTS si riunisce e tutti i giornali scrivono: al tennis viene data la deroga al 75%. Aggiungo io: ferma restando la situazione, che andrà confermata una settimana dopo, nella successiva riunione del CTS. E’ logico, anche perché se ci fossimo venuti improvvisamente a trovare nella situazione della Germania, credo che anche gli spettatori che non possono entrare avrebbero capito”.
“Sono passati 7 giorni nei quali se noi avessimo avuto un minimo di dialogo, se ci avessero acceso qualche lampadina, avremmo potuto comunicare qualcosa a coloro che rischiavano di non poter entrare. Invece siamo al punto attuale. Fermi al 60%. E’ giusto che si sappia che in alcuni settori il 60% è stato superato lo scorso dicembre. Il boom delle Finals all’inizio è stato clamoroso: abbiamo incassato tre milioni di euro di biglietti nelle prime 24 ore. Un boom tale che i settori più popolari sono andati oltre il 60% nel giro di tre settimane”.
“Questo aiuta a capire perché qualcuno, poveretto, dice: non è possibile che se sia stato dato un’ordine cronologico al via libera dei biglietti. Io l’ho comprato a dicembre e mi dite di non venire mentre il mio amico l’ha comprato ad aprile e può entrare. A dicembre quel settore era sopra il 60% e la legge dice che dobbiamo verificare la percentuale settore per settore. Il parterre, per esempio, è stato gestito dal Corporate Hospitality. Un mese fa è stato rilasciato quello che rimaneva del settore ed è stato messo in vendita. Chi ha comprato un posto in parterre è riuscito a stare sotto il 60%, probabilmente. Sono due casi che aiutano a capire la situazione: non c’è un motivo al mondo per cui noi non avremmo dovuto rispettare la successione cronologica dei diritti acquisiti con i biglietti”
“Dunque, allo stato dell’arte, le persone che vanno oltre il 60% non possono entrare. C’è da parte del CTS, e non è opinione solo mia, una gestione del fenomeno sportivo molto, molto approssimativa. Non c’è una logica. Ripeto: è tutto il contrario di quello che il Governo sta facendo in termini logici e razionali nell’affrontare l’epidemia su scala più complessiva con l’adozione del Green Pass. Se non si premiano i comportamenti virtuosi non si spinge il Paese verso una riapertura, nella direzione della maggiore sicurezza possibile: noi siamo vittime di questo sistema”.