-

Nardi: "A Forlì il pieno di fiducia''

Il 18enne di Pesaro reduce dal primo successo Challenger in carriera: "sentivo di essere sulla giusta strada ma non mi aspettavo di vincere così presto"

di | 10 gennaio 2022

L'abbraccio tra Luca Nardi e il coach Francesco Sani

“Ieri sera ho fatto fatica a dormire, mi sono svegliato diverse volte ma è stata un’insonnia davvero felice”. E’ un Luca Nardi ancora emozionato e decisamente carico il giorno dopo la domenica trionfale di Forlì. Il primo titolo Challenger della sua carriera è già sistemato in una posizione speciale accanto ai tantissimi trofei sparsi qua e là nella sua cameretta a Pesaro. Sono ancora ben impresse nella mente tutte le emozioni di una settimana speciale, culminate con l’abbraccio con il suo coach e grande amico fraterno Francesco Sani, con tutto il suo staff, i compagni del Baratoff e con la fidanzata Martina. Luchino, a 18 anni e mezzo, è diventato un po' più grande domenica sera, è diventato più consapevole delle sue enormi potenzialità, ha scalato velocemente tante posizioni del ranking portandosi alla numero 306. 

Luca Nardi espone orgoglioso il trofeo del suo primo Challenger

“Sentivo che ero sulla giusta strada ma non mi aspettavo di vincere un Challenger così presto. Un successo che voglio dedicare alla mia famiglia la quale mi è stata vicina nel corso di un 2021 piuttosto difficile per me. Iniziare il nuovo anno con questo titolo è una grandissima iniezione di fiducia. E’ stato un torneo tosto, ho disputato tutte partite piuttosto difficili contro avversari di valore, nei primi tre turni ho avuto la meglio  rimontando il set di svantaggio”.

Su 11 match finiti al terzo nella passata stagione, Luca ne aveva vinti solamente due, nel 25 mila di Madrid e nel 15 mila di Genova. Qualcosa nel suo atteggiamento mentale sta cambiando: ”Se perdi il primo set c’è sempre una chance per rimetterti in pista, basta avere fiducia nei propri mezzi. Sto migliorando dentro e fuori dal campo, sto lavorando anche sulla qualità della mia vita. Sto attento all’alimentazione, cerco di essere più ordinato nelle mie cose, anche nel preparare con cura le racchette. E cerco di allenarmi con costanza, intensità e voglia di soffrire”.

Con il titolo di Forlì acquisito, Luca è diventato il terzo tennista nato nel 2003 a imporsi in un Challenger, dopo Carlos Alcaraz e Holger Rune: ”Sicuramente ancora non sono competitivo come loro due. Sia Carlos che Holger hanno un’attitudine verso il lavoro molto più costante della mia. Si allenano come “bestie” da quando erano piccolissimi. Spero di potermi avvicinare e agganciarli tra un po' di tempo".

Appena rientrato alla base il 18enne azzurro è subito tornato a pedalare al TC Baratoff per preparare Forlì 2, dove entrerà in gioco mari contro Setkic, e Forlì 3. Insieme a lui coach Francesco Sani e il suo staff pesarese composto da Gabriele Costantini, Matteo Baldini e Frank Musarra.

Sani è ancora emozionato dall’impresa del suo ragazzo e amico di sempre: ”Una grande felicità perché capisci che la strada che stai percorrendo è giusta. In allenamento puoi notare i suoi miglioramenti ma un risultato del genere dà una gioia immensa e tanti stimoli ad un 18enne che ci tiene tantissimo a fare bene, sempre. Era da tempo che il suo livello si stava alzando, nelle settimane precedenti alla semifinale conquistata a dicembre a Forlì avevamo lavorato sia a Pesaro che a Tirrenia su alcuni aspetti tecnici importanti per il suo gioco, ci siamo focalizzati su concetti che Luca già conosceva ed è stato quindi più facile poter programmare le sedute di allenamento.

Inoltre abbiamo aumentato i carichi in modo da farlo trovare pronto fisicamente per l’inizio della nuova stagione. In particolare dal punto di vista tecnico c’è stata particolare attenzione sul servizio, ovvero sul lancio palla e sulla spinta degli arti inferiori per cercare di farlo andare più in alto e sprigionare così maggiore energia. Poi abbiamo lavorato sul rovescio lungolinea che sapevamo poteva essergli utile in diverse situazioni durante il match.

A lui piace giocarlo prevalentemente incrociato, aver migliorato anche questa soluzione credo che sia oggettivamente importante. Inoltre abbiamo cercato di velocizzare la mano sul dritto, un passaggio fondamentale perché c‘è stato un cambio di racchetta Yonex passando ad un modello con un piatto corde più piccolo (Vcore 95).  Dopo i Challenger di Forlì 2 e 3 ci fermeremo, credo 5-6 settimane. Un lungo periodo di preparazione che trascorreremo a casa ed a Tirrenia insieme a Claudio Galoppini e Stefano Barsacchi”. La collaborazione con la federazione è sempre strettissima, preziosa e formativa.

Luca Nardi e il suo staff: alla sua destra Frank Musarra, a sinistra Gabriele Costantini. Accosciati coach Francesco Sani e Matteo Baldini

Per un po' quindi non giocherà tornei: ”Luca è giovane, c’è molto da lavorare, ha ancora ampi margini di miglioramento. Va bene competere in match ufficiali ma per un ragazzo come lui è fondamentale il lavoro, crescere senza fretta, allenarsi per possedere maggiori soluzioni in partita, alzare il livello del suo gioco a rete, trovare una maggiore pesantezza con il dritto”.

Il 2022 di Luca Nardi è iniziato così, tra i fuochi di artificio di Forlì.

Loading...

Altri articoli che potrebbero piacerti