Jannik Sinner è qui. E Sesto festeggia

La prima pagina del libro d’oro del Comune di Sesto (BZ) è dedicata a lui e aspetta di essere sottoscritta di pugno da un cittadino fuori dal comune. Recita così.

Sesto, 11 giugno 2024

Jannik Sinner a Sesto

In questo giorno speciale, Jannik Sinner nuovo n.1 della classifica mondiale ATP di tennis, è qui a Sesto, nella sua comunità di origine. Sono presenti all’evento il presidente della provincia del Sud Tirolo Arno Kompatscher, l’assessore allo sport Peter Brunner e il sindaco di Sesto Thomas Summerer.

Ad attendere l’eroe locale c’è la banda in costume tradizionale, Musikkapelle Sexten.

Jannik firma, sotto una pioggerella fresca, poi d’istinto, afferra l’ombrello e protegge Presidente, Assessore e Sindaco mentre si adoperano con la penna in mano nella piazzetta davanti al Municipio. E’ sempre così, il rosso di casa, una persona gentile oltre che fortissima con la racchetta in pugno.

E la festa parte ufficialmente, trasferendosi alla Tennis Halle, dove è stato allestito un grande palco e lo aspettano 500 ragazzini delle scuole tennis della Val Pusteria, tutti vestiti la maglietta celebrativa. Sulla schiena c’è scritto : your hometown is proud of you, il tuo paese natale è orgoglioso di te.

E’ la festa che si doveva fare all’indomani del trionfo Slam degli Australian Open, a fine gennaio e che venne rinviata perché Sesto era in lutto: piangeva Monika Stauder e i figli Matthaeus e Kassian, vittime di un tragico incidente stradale.

Quattro mesi dopo, un altro Slam alle spalle e la storica conquista della prima posizione mondiale, Sesto ha ritrovato il sorriso che serviva per stringersi intorno al più titolato e carismatico dei suoi figli, a soli 22 anni un simbolo, un punto di riferimento dentro e fuori dal campo. Jannik ha portato con sé la coppa di Norman Brookes, conquistata a Melbourne. La FITP ha fatto arrivare per l’occasione la Coppa Davis in questo ultimo avamposto d’Italia prima del confine austriaco, con le tre Cime di Lavaredo a scolpire il panorama nella roccia.

L’appuntamento per la firma del libro d’oro è fissato alle 14.00 ma il pellegrinaggio comincia molto prima. È un lento ritrovarsi davanti alla piazzetta del municipio. I ‘foresti’ sono qualche decina e sono arrivati presto, a mezza mattinata, per aspettare sotto il portico di un bar l’arrivo del campione.
Poi è il turno delle troupe televisive: SuperTennis è la prima a fissare la sua postazione di fronte alla Rathaus. Poi la Rai, Sky, persino ORF, la tv austriaca. Si piazzano le telecamere, le luci. E si aspetta sotto una pioggerella freddina, da primi di ottobre anziché primi di giugno.
La gente del posto comincia a radunarsi piano piano quando scoccano le 13.00, un ‘ora dall’apparizione.

Come sarà Jannik da numero uno del mondo? Uguale a prima o più alto? Si aspetta mentre lui è a casa Sinner, Haus Sinner, cioè a casa sua, con i genitori. Lo si capisce immediatamente dai due Carabinieri che stazionano nel cortile antistante.
Il postino racconta di aver consegnato il giornale alla nonna, come ogni giorno. E di aver visto che la macchina di Jannik, un bolide targato Principato di Monaco, di solito coperta con un telo, è stata scoperta.
Verso le 13.30 compaiono tra la gente in attesa con l’ombrello, gli elementi della banda, in costume tipico.
Il Sindaco Thomas Summerer attende in Municipio con lo stemma comunale dipinto sul muro bianco: un camoscio nero sulla più alta delle tre cime bianche in campo azzurro. Che lo sostituiscano con Jannik, ora che è salito più in alto di tutti?

La cerimonia è tutta recitata in tedesco, che qui è la prima lingua. La folla inneggia al suo giovane leader e alle 14.45 ci si trasferisce nella Tennishalle, dove i ragazzini assediano il palco e seduti in platea ci sono tutti: i genitori di Jannik, Siglinde e Haspeter, i parenti, gli amici, i primi maestri di sci e tennis, Andreas Schoenegger, Heribert Mayr, Elisabeth Egarter.

Tra gli interventi sul palco c’è anche quello del presidente FITP Angelo Binaghi che per prima cosa tiene a ringraziare i genitori di Jannik, per l’educazione che hanno saputo trasferire al figliolo, n.1 al mondo: “Ci hanno insegnato che per far migliorare questo Paese non bisogna partire necessariamente da grandi città, avere grandi risorse, avere grandi nomi. Si può partire anche da un piccolo paese come questo ma bisogna avere dei grandi valori, quelli che loro hanno trasmesso a Jannik: il senso del dovere, il valore del lavoro, la simpatia, la gentilezza”

Sinner vuole poi sul palco con lui proprio i primi due maestri, “Ando” Schoenegger e “Hebbi” Mayr, li ringrazia e li celebra con due grandi mazzi di fiori prima di immergersi nel mare dei ragazzini. Risponde alle loro domande (tutte rigorosamente in tedesco) e alla fine dedica una buona mezz’ora a foto ed autografi. Accontenta tutti, dal primo all’ultimo.

L’ultima parola è la sua per loro: “Connettermi con i ragazzi è la cosa più bella. Mi ricordo che cosa provavo quando ero piccolo e mi trovavo davanti qualche persona un po’ speciale. Avete visto che sono un ragazzo normale come tutti voi. Sono contento di aver passato un po’ di tempo con voi: adesso vado, la mia carriera continua”.

Certo che continua: nonostante i tanti e grandi trionfi già festeggiati, di fatto è appena cominciata. Prossima tappa, l'erba tedesca di Halle.

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