
Chiudi
Il Challenger di Biella segnerà l’inizio della stagione del talento pesarese che ha scelto una nuova racchetta. Il coach Antonini: "Luca sta maturando ma lasciamolo lavorare senza creare troppe aspettative"
di Roberto Cozzi Lepri | 28 gennaio 2021
Il 2021 di Luca Nardi comincerà da Biella. La nuova stagione tennistica del talento pesarese prenderà infatti il via il prossimo 7 febbraio dal Piemonte, grazie ad una wild card che gli consentirà di partecipare alle qualificazioni del primo appuntamento italiano (categoria 80) del calendario Challenger. Dopo un mese e mezzo di off season trascorsa nelle Marche, al Tennis Club Baratoff di Pesaro, con incursioni nella vicina Emilia Romagna, Luca è pronto a tornare in campo, con il duplice obiettivo di continuare con tranquillità e senza fretta il percorso di maturazione e iniziare a conquistare il maggior numero possibile di punti per giocare senza l’ausilio di wild card. Perché anche se attualmente si trova al diciottesimo posto e primo tra gli italiani nella classifica mondiale under 18, tutte le attenzioni sue e del suo staff sono rivolte al circuito pro. Accanto a lui c’è coach Roberto Antonini che segue quotidianamente il suo processo di crescita. Entrambi si ritengono molto soddisfatti del lavoro svolto durante la preparazione invernale in cui il 17enne marchigiano ha avuto la possibilità di giocare molti match e confrontarsi anche con Stefano Travaglia, Enrico Dalla Valle e Francesco Forti: ”E’ stato un bel periodo di allenamento in cui Luca fisicamente e tecnicamente è migliorato su tanti aspetti, ha provato a modificare il suo rovescio e adesso riesce ad essere più aggressivo e spingere maggiormente su quel lato. Bene anche la risposta ed il dritto che è diventato una grande sicurezza per lui, avendolo consolidato ancora di più“ sottolinea Antonini.
“Una preparazione tostissima, con grossi carichi di lavoro. Nella prima parte ho fatto fatica fisicamente e tennisticamente anche perchè non venivo da un gran periodo di forma con partite giocate non benissimo. Poi mi son detto che era il momento di darsi una svegliata, di stare sul pezzo, di fissare dei paletti e più passavano i giorni e più sentivo sensazioni positive. Credo di essermi allenato bene, sono contento”, ci confida Luca che da tre settimane scende in campo con una nuova racchetta, avendo deciso di affidarsi ad un altro modello della Yonex, la Vcore98, mettendo in soffitta la Vcore Pro 97 sua fedele compagna dal 2018: ”E’ completamente diversa da quella che ho avuto fino a poco tempo fa. Imprime moltissima potenza, mi aiuta a spingere maggiormente la palla in risposta anche se devo ancora trovare il giusto assetto. Adesso sto provando corde più dure poichè la pallina tende a scappare eccessivamente. Ma credo di aver fatto la scelta giusto sia per le caratteristiche del mio gioco che proverà ad essere sempre più aggressivo sia perché nel tennis di oggi il tirare forte è un elemento importante. L’altra mi forniva più controllo, questa versione con il piatto da 98 pollici invece mi garantisce tanta forza”.
Il debutto della sua Vcore 98 lo vedremo a Biella, primo obiettivo stagionale dell’azzurrino, 60 giorni dopo la sua ultima gara ufficiale (quarti di finale al 15.000 dollari di Sant Vicenc de Torello): ”Spero di far bene per iniziare un anno in cui l’obiettivo sarà quello di fare i punti necessari per scalare qualche posizione nella classifica ATP, provando così ad entrare di diritto nei Challenger dove il livello si è alzato incredibilmente assomigliando sempre più alle qualificazioni di un qualsiasi ATP 250 “.
Altre previsioni a lungo termine al momento sono difficili da ipotizzare con il calendario dei tornei in continua evoluzione e con la pandemia con non tende ad arretrare.
Chi invece non arretra di un centimetro è Antonini quando parla dei progressi di Luca e del voler procedere un passo alla volta, senza fretta e pressioni. Fin da piccolo ha sempre avuto le stimmate del predestinato, da quando lasciò la racchettina da ping pong per passare a quella da tennis e giocare insieme al fratello e al padre. Poi i successi, ancora successi, il trionfo a Le Petit As, i primi punti ATP a 14 anni, la sua camera da letto invasa da coppe e trofei. E le aspettative che aumentano e lo accompagnano quotidianamente .
”Sta maturando mentalmente, sta prendendo consapevolezza dei propri obiettivi, è in fiducia, le mie sensazioni sono molto buone e Biella ci fornirà ulteriori indicazioni. L’importante è che lui continui nel suo percorso di crescita tecnica e umana con pazienza. Non ci deve correre dietro nessuno perché lui non è Sinner nè Musetti, è semplicemente un ragazzo che deve ancora creare tutto, è appena all’inizio della sua carriera da professionista. Dobbiamo rimanere tranquilli, andare per la giusta direzione senza alimentare aspettative troppo alte per non correre il rischio di rimanere delusi. Io credo che se si lavora bene i risultati prima o poi arrivano”.
Prima di congedarci chiediamo al talentino classe 2003 se ha sentito in questi giorni il neo capitano di Coppa Davis Filippo Volandri: ”Gli ho scritto un messaggio per congratularmi. Sono davvero felice per lui, se lo merita. Abbiamo un ottimo rapporto e sono sicuro che riuscirà a fare benissimo; con la speranza di far parte della squadra in futuro”.
Le maglie delle nazionali giovanili le ha indossate quasi tutte, adesso gli manca la più importante. Senza fretta, sempre un passo alla volta.