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La 23enne riminese riparte da un 25.000 dollari ITF a Manacor prima dei tornei WTA messicani e negli States: “La prima volta sulla Rod Laver Arena contro la n.1 del mondo resterà sempre dentro di me. Ma lavoro sodo per vivere ancora momenti così. La maglia azzurra? Sarebbe un altro sogno che si realizza”
di Gianluca Strocchi | 29 gennaio 2022
Dalla Rod Laver Arena di Melbourne ai campi della Rafa Nadal Academy di Manacor, teatro di un 25.000 dollari ITF sul cemento. Dopo la positiva trasferta Down Under (qualificazioni superate nel WTA 500 di Adelaide e soprattutto agli Australian Open, passando anche un turno, per la prima volta in carriera, in uno Slam) Lucia Bronzetti riparte dal circuito che nella passata stagione l’ha proiettata rapidamente in alto, bruciando le tappe.
“In questo periodo dodici mesi fa ero a Sharm El Sheikh, dove a metà febbraio ho vinto un 15mila dollari. Poi tante cose sono cambiate nel corso del 2021, anche piuttosto in fretta…”, riconosce la 23enne di Villa Verucchio, a una quindicina di km da Rimini, ripensando alla sua repentina esplosione con i quarti di finale in rapida successione, da debuttante nel circuito maggiore, nei WTA 250 di Losanna e Palermo, poi ripetuti anche a Portorose, così da determinare una continua ascesa in classifica.
“Il mio ultimo ITF? Non saprei dirlo, di certo la speranza è che possa essere uno degli ultimi. Ma è chiaro che se c’è bisogno giocherò senza problemi anche questi tornei”, taglia corto Lucia, che da lunedì intanto si godrà un nuovo best ranking, al numero 117, guadagnando altre venticinque posizioni, lei che aveva aperto il 2021 alla casella 341 del computer WTA.
Una dimensione di alto livello che equivale ad una programmazione nel massimo tour mondiale per la romagnola, che al suo rientro a Roma, venerdì 21 gennaio, ha ricevuto una piccola ma calorosissima festa: con Karin Knapp, moglie di coach Francesco Piccari, e altri amici ha trovato ad accoglierla all’aeroporto “Leonardo Da Vinci” di Fiumicino la sua famiglia, mamma Denise, papà Luigi, il fratello Francesco e anche il cane Milo, direttamente dalla cittadina alle prime pendici della Valmarecchia.
Ora, dopo una settimana di allenamenti ad Anzio, quartier generale del Piccari&Knapp Tennis Team, l’impegno in Spagna, per riassaggiare il clima agonistico in vista delle prossime sfide in ambito WTA: “Inizialmente avevamo pensato al ‘500’ di Dubai, ma lista alla mano non entrerò e quindi abbiamo deciso di giocare poi dal 20 febbraio i tornei messicani di Guadalajara e Monterrey, seguiti in marzo dai ‘1000’ americani di Indian Wells e Miami”.
Non avendo troppi punti da difendere, l’obiettivo – come emerso a chiare lettere anche nelle parole del suo allenatore - è quello di avanzare ancora in classifica, centrando magari il fatidico ingresso nella Top 100 prima del Roland Garros, così da poter evitare le qualificazioni nel secondo Slam stagionale.
Con l’inconfondibile grinta sul campo, con la racchetta in mano, ma pure il sorriso di chi sta finalmente toccando con mano quelli che erano i desideri in fondo al cuore da ragazzina e intende ritagliarsi uno spazio sempre più importante nel tennis che conta.
“A Melbourne, passando le qualificazioni e vincendo un turno nel main draw, ho veramente realizzato un sogno ed è con quello spirito che ho affrontato Ashleigh Barty. Sono uscita sconfitta 61 61, è vero, pagando anche un po’ dazio alla tensione per la prima volta in uno stadio del genere, magari potevo fare qualcosina di più, però poi guardando il proseguo del torneo mi sembra che l’australiana abbia ribadito di essere la più forte, avendo vita facile con tutte le avversarie. Personalmente porterò sempre dentro di me il ricordo e le emozioni di quella partita, la prima volta contro la numero 1 del mondo, al mio esordio in tabellone in uno Slam. Ma ovviamente farò tutto il possibile perché non rimanga un’esperienza isolata, lavorando sodo per vivere in futuro altri momenti del genere, proprio come mi ha augurato a fine match la Barty, davvero molto carina”.
Numeri alla mano, la riminese è attualmente la quinta giocatrice italiana in classifica: davanti a lei solo Camila Giorgi, Jasmine Paolini, Martina Trevisan e Sara Errani. Magari viene spontaneo fare un pensierino alla maglia azzurra, visto che a metà aprile ad Alghero c’è la sfida con la Francia per il turno preliminare di Bille Jean King Cup.
“Al momento non ho avuto ancora nessun segnale da parte di Tathiana Garbin, so comunque che mi segue in maniera costante e sia lei che Vittorio Magnelli sono in stretto rapporto con il mio coach. Sono scelte che spettano alla capitana e credo che attenderà di vedere lo stato di forma delle giocatrici in primavera, è chiaro che da parte mia la speranza c’è e mi auguro di meritarmi un giorno la convocazione. Sarebbe un motivo d’orgoglio speciale vestire la maglia della Nazionale – l’auspicio finale di Lucia - davvero un altro sogno che si realizzerebbe”.