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Fresco di best ranking (n.90 Atp), il 19enne di Carrara si prepara al debutto nel Sardegna Open, dove ad ottobre raggiunse le semifinali. "Ora più pression e aspettative su di me, spero di potermi confermare"
di Stefano Izzo | 05 aprile 2021
Nella smorfia, 90 è il numero della paura. Ma se a 19 anni appena compiuti, ti ritrovi ad essere il più giovane top 100 nel ranking Atp, non puoi aver paura di cadere, ma solo voglia di volare più su. Nessuna vertigine, insomma. Lorenzo Musetti, è da poco sbarcato da Miami portandosi dietro un nuovo best ranking, 90esima posizione appunto, frutto del terzo turno raggiunto nel “1000” in Florida. Un primato personale che coincide con il record storico per il movimento tennistico azzurro, mai così rappresentato nell’élite del tennis mondiale. “Questo è un giorno speciale perché festeggio il mio best ranking - ha spiegato da Cagliari il 19enne di Carrara nell'incontro a distanza con la stampa - Sono contento che Gianluca Mager sia tornato in top 100. Avere dieci atleti in questa speciale graduatoria è un obiettivo incredibile per l’Italia, stiamo trascinando il nostro tennis nel panorama mondiale soprattutto con i giovani. Siamo un movimento precoce e mi rende orgoglioso far parte di questo team”.
Da Miami a Cagliari, giusto il tempo di cambiare le gomme e montare il grip da terra per l’inizio ufficiale della stagione sul “rosso”. Nel “Sardegna Open” dello scorso ottobre al Forte Resort di Santa Margherita di Pula, Musetti diventò il primo classe 2002 a centrare una semifinale ATP (costretto poi a ritirarsi contro il serbo Laslo Djere). Nella nuova edizione dell’ATP 250 al Tc Cagliari, il Next Gen di Carrara entrerà in scena contro l’austriaco Denis Novak, n.101 del ranking, mai affrontato in carriera. Inutile dire che il 19enne toscano sia uno dei giocatori più attesi nel Sardegna Open a Cagliari “Dopo Miami sono ritornato a casa, ho fatto due giorni di allenamento e poi sono venuto a Cagliari per abituarmi al cambio di superficie. Ovviamente ora ci sono più pressioni ed aspettative su di me. Spero di potermi confermare questa settimana, sto giocando bene e mi sento a mio agio in questo posto bellissimo. Spero di poter ottenere un risultato buono come quello arrivato a Pula lo scorso anno. Novak non lo conosco molto, ma credo preferisca le superfici veloci”.
Dal settembre scorso, Musetti ha impresso al suo percorso di crescita un’accelerata dietro l’altra. Ottavi di finale agli Internazionali BNL d’Italia, il primo titolo challenger conquistato a Forlì, l’exploit nel “250” di Pula, due settimane fa la prima semifinale in un “500” ad Acapulco (partendo dalle qualificazioni e con lo scalpo del primo top 10 in carriera, Diego Schwartzmann, numero 9), per finire, come detto, all’ottimo terzo turno raggiunto a Miami una settimana fa. Sotto il sole di Cagliari, Lorenzo il Magnifico lavora sodo col suo mentore Simone Tartarini. “Stiamo curando molti aspetti e lavoriamo anche sulla distanza dalla linea di fondo, e credo di essere già migliorato su questo aspetto. Va anche detto che il mio tennis richiede delle preparazioni ampie, che implicano uno spazio e un tempo maggiore, quindi è normale che io non possa partire sulla riga. La terra però, in questo senso, mi agevole e credo sia il mio habitat naturale dato che si tende a giocare un po’ più indietro. In ogni caso a 19 anni è naturale che ci siano degli aspetti da migliorare”.
Diciannove anni compiuti da appena un mese. Venti ancora da tagliare per Sinner. Jannik e Lorenzo, la nuova generazione di fenomeni ha messo le radici in Italia. Speranze alle stelle, previsioni no-limits. Due progetti di campioni, molto diversi tra loro. “Ricordano Borg e Mc Enroe” le parole del presidente della Federtennis, Angelo Binaghi. “E’ un paragone che mi piace, abbiamo un tennis molto differente. Sinner al momento è quello più forte dei due e sta ottenendo più risultati, ma io sono un anno più piccolo. Questo dualismo tira fuori il meglio di noi come persone e giocatori. Spero potremo avere due carriere parallele ricche di sddosfazioni. Jannik a Miami ha fatto un torneo incredibile, la prima settimana l’ho trascorsa insieme a lui. La vittoria con Khachanov in rimonta è quella che ha dato il là al suo fantastico torneo”.