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Rivivi il trionfo in Davis nelle pagine di “Ballando sul mondo”

Anteprima al Foro Italico del volume celebrativo del trionfo azzurro a Malaga, con la conquista della seconda storica insalatiera per l’Italia. I protagonisti, i risultati, le immagini più belle e le testimonianze dei protagonisti. Sinner racconta in esclusiva i tre match point annullati a Djokovic

di | 08 maggio 2024

A distanza di mesi, l’emozione del ricordo e l’entusiasmo di riviverlo non accennano a diminuire. Di più, ogni giorno riassaporiamo il trionfo di Malaga con le migliaia e migliaia di persone che si recano a vedere e fotografare il trofeo della Coppa Davis che sta facendo uno spettacolare Giro d’Italia. Sì, potevamo immaginarlo, ma, sinceramente, non in queste proporzioni. Io stesso ne sono rimasto sorpreso, non mi aspettavo questo mare d’affetto e popolarità. Evidentemente, avevo sottovalutato il fascino della competizione – intatto, nonostante il format attuale sia obiettivamente meno avvincente del passato – e le aspettative, enormi, create da 47 lunghissimi anni di attesa. 

E’ stato bellissimo. Vincere, poi condividere questa gioia con gli italiani. Tutti, tennisti e non, tesserati, praticanti o semplici appassionati. Perché questo potere ha avuto il successo di Malaga, arrivato dopo e prima delle imprese di Jannik, e delle altre che certamente verranno: oltre a regalarci emozioni indimenticabili, hanno portato il tennis italiano in una nuova dimensione, elevandolo a fenomeno nazional-popolare”.

Le parole con cui il presidente dalla FITP Angelo Binaghi apre la sua prefazione sono la miglior sintesi dell’essenza di questo libro. “Ballando sul mondo”, edito da Giunti Editore in collaborazione con la Federazione Italiana Tennis e Padel, è come una lampada di Aladino. Prendi in mano il bel volume con la squadra azzurra in copertina, lo soppesi, lo accarezzi e l’emozione del ricordo di quei giorni di Malaga si riaccende.

La voglia di rivivere quei momenti non si è mai sopita, anche perché non sono cose che accadono tanto spesso nella vita di un appassionato di tennis.  Solo gli ultracinquantenni di oggi, ‘over 50’ in gergo tennistico, si possono ragionevolmente ricordare qualcosa di quel lontano 1976 in bianco nero, con le racchette di legno, in cui l’Italia capitanata da Nicola Pietrangeli, quella dei quattro moschettieri azzurri Adriano Panatta, Corrado Barazzutti, Paolo Bertolucci e Antonio Zugarelli coglieva il suo primo titolo mondiale

Il trionfo di Malaga dello scorso novembre, con i brividi dei tre match point annullati da Jannik Sinner a Novak Djokovic, n.1 del mondo in semifinale, rimarrà a lungo impresso in un ampio ventaglio di generazioni, dai ragazzini delle scuole tennis che sognano di diventare campioni con la racchetta, a quegli ultracinquantenni (e oltre) che adesso possono sovrapporre alle immagini lontane e sbiadite degli Anni Settanta qualcosa di molto più vivo e vivido. Un’energia vincente che promette di ripetersi nelle prossime stagioni.

Intanto però teniamoci stretti questa bella insalatiera d’argento, 217 once (oltre 6 chili), commissionata per 1.000 dollari dal signor Dwight Davis nel 1900 per fare da trofeo alla sfida tra Stati Uniti e Isole britanniche.  Un’insalatiera che sta facendo il giro d’Italia e che tutti si possono portare a casa, acquistando questo libro al Foro Italico nello stand dedicato dalla FITP (sconto del 40% per tutti i tesserati FITP). 

Ci troveranno la storia di un’edizione magica della Coppa Davis, quella del 2023 in cui l’Italia è arrivata due volte a un passo dal baratro, dall’eliminazione (prima dei match point annullati da Sinner a Djokovic, ci sono stati i quattro che Sonego ha salvato contro il cileno Jarry) e poi è riuscita a volare più in alto di tutti.

Troverà tutti i risultati, le immagini più belle e le testimonianze dei protagonisti. Nel caso di Sinner addirittura il racconto delle finali di Malaga dal suo punto di vista, con l’atmosfera che si respirava nel team italiano partita dopo partita nella scalata fino al successo finale attraverso le parole del protagonista numero uno. Che così ha suggellato la sua testimonianza: “Vincere è il miglior modo di ringraziare chi ha creduto in noi”.

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