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ATP: Sinner-Travaglia, settimo derby azzurro in finale. I precedenti

Sinner-Travaglia è la prima finale tutta italiana dal 1988, e la prima in assoluto su una superficie diversa dalla terra battuta. Tutti i precedenti

di | 06 febbraio 2021

Jannik Sinner e Stefano Travaglia giocheranno la settima finale tutta italiana in un torneo ATP nell'era Open. Sarà la prima dal 1988, quando Massimiliano Narducci superò Claudio Panatta a Firenze, e soprattutto la prima su una superficie diversa dalla terra battuta. Il viaggio nella memoria tricolore inizia a Senigallia, nel 1971.

Senigallia 1971: A.Panatta b. Mulligan 63 75 61

Comincia tutto sui campi del Ponterosso, sul lungomare, che ha ospitato il Trofeo d'Argento dal 1965 al 1973. Su quei campi oggi abbandonati, Adriano Panatta ha conquistato il primo titolo ATP per un tennista italiano nell'era Open. In finale ha sconfitto "l'oriundo" Martin Mulligan, che quel torneo l'ha giocato rappresentando l'Italia.

Firenze 1974: A.Panatta b. Bertolucci 63 61

Tre anni dopo, a Firenze, inizia l'era di Adriano Panatta e Paolo Bertolucci in singolare. In quel maggio fiorentino, nella finale giocata di lunedì (il giorno dopo il primo scudetto della Lazio), insieme battono Robert Machan e Balázs Taróczy per 63 36 6-4. Sono i grandi protagonisti di quella giornata, si sfidano anche per il titolo in singolare. Fra i tremila tifosi in tribuna c'è anche il ct della nazionale di calcio Ferruccio Valcareggi e alcuni calciatori della Fiorentina. Non tutti gradiscono la sconfitta del versiliese Bertolucci, tradito dal suo rovescio nell'occasione da loro più attesa. Bertolucci li avrebbe comunque soddisfatti vincendo le successive tre edizioni del torneo in singolare. Panatta avrebbe di nuovo trionfato nel 1980, cogliendo il suo ultimo successo in singolare in carriera nel circuito maggiore.Lorem ipsum

Bastad 1976: Zugarelli b. Barazzutti 46 75 62

A Bastad, dopo oltre due ore di battaglia con Corrado Barazzutti, Antonio Zugarelli centra il primo successo nel Grand Prix. Il suo successo è figlio di una maggiore forza di volontà, anche perché nel percorso verso la finale ha affrontato avversari più duri, come la grande speranza americana Billy Martin che però tale sarebbe rimasta, e sfide più lottate rispetto a Barazzutti. 

Anche in finale, Zugarelli ha iniziato in salita. Ha perso il primo set e recuperato da sotto 3-5 nel secondo dopo aver salvato due match point con altrettanti vincenti. "Mi sono meritato questo successo e lo dedico a me stesso - commenta - e non mi si venga a dire che non è una vittoria di grande importanza perché mancavano gli altri". In contemporanea, infatti, si giocava anche a Gstaad, torneo vinto dal messicano Ramirez in finale su Adriano Panatta.

Cairo 1980: Barazzutti b. Bertolucci 64 60

Corrado Barazzutti lascia solo un set nel torneo, al secondo turno con Pavel Hutka (cui Panatta ha annullato lo storico match point con veronica e volée in tuffo sul 9-10 30-40 al quinto set al primo turno del Roland Garros 1976). Nei quarti lascia quattro game a Hrebec (62 62), in semi cinque al francese Dominguez (64 61). In finale piega Bertolucci in un weekend in cui l'attenzione del tennis è concentrata però sulla Coppa Davis e sulla sorprendente vittoria dell'Argentina sugli Stati Uniti.

Bari 1987: Pistolesi b. Francesco Cancellotti 67(8) 75 63

La successiva finale tutta italiana si gioca a Bari, nel 1987. Vince Claudio Pistolesi su Francesco Cancellotti, come agli assoluti dell'anno precedente. Dopo un 1986 non facile, il perugino è tornato ad allenarsi con Mario Belardinelli, il suo primo maestro. A Bari disputa un ottimo primo set in finale. Entrambi cercano di evitare le accelerazioni di dritto dell'avversario. Proprio il dritto tradisce Pistolesi, che ha mancato tre set point, nel punto che chiude il parziale. "In quasi tutte le partite ho accusato un calo di attenzione, di concentrazione. Come colpi, va tutto bene. Ma non sono al massimo" ha ammesso Cancellotti, come riporta Repubblica. Gli succede anche nel secondo set della finale. Pistolesi allunga 5-2, subisce la rimonta fino al 5-5 poi scatta di nuovo verso la vittoria.

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1988 Firenze. Narducci b. C.Panatta 36 61 64

Il 22 maggio 1988 Massimiliano Narducci, numero 134 del mondo, vince il torneo in finale su Claudio Panatta, numero 253. Narducci, che aveva già raggiunto la finale  a Cesena, Verona e Casablanca quell'anno, elimina nel torneo l'uruguayano Marcelo Filippini, il tedesco Patrick Baur, i peruviani Jaime Yzaga (testa di serie numero 2) e Pablo Arraya. Poi vince in rimonta la finale. Lo stesso giorno, Sandra Cecchini trionfa al WTA di Strasburgo lasciando tre game in finale a Judith Wiesner.

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