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In poche battute il ritratto di Jannik, intervistato da Marco Franzelli poco dopo il titolo vinto a Toronto, primo trofeo Masters 1000 conquistato in carriera dall’altoatesino
14 agosto 2023
Il primo pensiero dopo il successo - “Ho pensato che mi sentivo fortunato almeno una volta, e che era bello divide questa vittoria con il mio team che mi sta accanto ogni giorno”.
Candeline in arrivo (22) - “Mercoledì giocherò il primo match a Cincinnati ed il regalo più bello per il mio compleanno è proprio questo: poter giocare, perché il tennis è lo sport che amo fare”.
Mamma e papà - “Davvero molto contenti, anche loro non ci potevano credere”.
Crescita - “Credo che ho ancora tanti margini: il servizio sicuramente, ma anche con l’approccio a rete forse posso osare di più”.
Abitudini - “Vado a letto abbastanza presto, provo a mangiare bene: perché è importante per la salute del corpo”.
Allenamenti - “Dietro le vittorie c’è tanto lavoro. La maggior parte delle persone vede solo come uno gioca in campo”.
L’apprezzamento dei colleghi (“Sei speciale anche fuori dal campo” gli dice De Minaur durante la premiazione) - “Non penso di essere speciale, penso sinceramente di essere un ragazzo normale: giocare bene a tennis è una cosa ma essere una brava persona è un’altra. Ovviamente è bello quando gli avversari dicono che sono un tipo bravo, a volte conta più della vittoria”.