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Travaglia e la ‘clausura’ a Melbourne: “Almeno c’è la libera uscita per allenarsi”

Il giocatore di Ascoli Piceno racconta la prima settimana di quarantena in vista degli Australian Open in un’intervista al ‘Corriere Adriatico’: “La giornata è organizzata in maniera militare, per chi sgarra multe fino alla possibile esclusione dal torneo. Una situazione che ci mette a dura prova”

di | 22 gennaio 2021

Stefano Travaglia a Melbourne

Felicità è potersi allenare, anche se con stretti vincoli di tempo. L’unica possibilità concessa dal protocollo per uscire dalla propria stanza d’albergo nelle due settimane di quarantena previste a Melbourne per tutti coloro che saranno protagonisti degli Australian Open, nell’intento di evitare che il covid torni a diffondersi nello stato di Victoria, dopo esser stato fronteggiato con mesi di durissimo lockdown.
Per i professionisti della racchetta sicuramente un avvicinamento inedito e particolare a quello che una volta veniva definito ‘Happy Slam’, in un mondo alle prese con la pandemia un sacrificio richiesto per poter disputare il primo Major stagionale. E allora, per chi del tour ha fatto la propria vita, in questo caso anche quella che di solito è normale routine – a volte pure sopportata a fatica – viene apprezzata e gustata a tutto tondo. Come mostrano le testimonianze che arrivano in questi giorni dall’emisfero australe, anche dei tennisti italiani che saranno impegnati in tabellone a Melbourne Park.

Indubbiamente è una situazione paradossale - racconta Stefano Travaglia intervistato da Roberto Senigalliesi sul ‘Corriere Adriatico - che mette a dura prova la nostra pazienza. Siamo professionisti, è vero, ma è dura mantenere un equilibrio. Per quanto mi riguarda, dopo avere affrontato 40 ore di aereo sono stato tre giorni murato nella mia stanza, 15/20 metri quadri, senza possibilità di uscire. E senza vedere nessuno. Neanche Simone Vagnozzi, il mio allenatore che sta nella stanza vicina alla mia. Ci sentiamo per telefono…”.

Simone Vagnozzi e Stefano Travaglia

In questo contesto la possibilità di recarsi nell’impianto per gli allenamenti è vissuta come una vera e propria ancora di salvezza.

Da un paio di giorni ci possiamo allenare ed è stata una liberazione. Era veramente duro poter vedere il campo da tennis dalla finestra dell'Hotel Hyatt, uno dei tre in cui siamo stati divisi qui a Melbourne, e non poterci andare. Ora il protocollo prevede 5 ore fuori dall'hotel, guardati a vista dalla sicurezza, per allenarci in campo e per fare attività atletica, pasti e fisioterapia. Speriamo almeno che questo programma venga confermato, altrimenti sarebbe difficile preparare un torneo del genere. In queste condizioni di isolamento si potrebbe andare incontro a infortuni e a problemi fisici”.

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Quindi il 29enne di Ascoli Piceno, che ha cominciato il 2021 raggiungendo i quarti di finale ad Antalya in uno dei due tornei che aprivano la stagione ATP così da salire al numero 71 della classifica mondiale (a un passo dal proprio best ranking), spiega come è organizzata la giornata.

Militarmente. A parte le 19 ore in albergo, le 5 ore di "libera uscita", ad orario fisso, cronometrate dal momento che si esce dalla camera, sono così suddivise: 15' di tragitto fino ai campi, 2 ore di tennis, 1 ora e mezza di palestra, 1 ora per mangiare, 15' per tornare in hotel. E, se sgarri, multe fino alla possibilità di esclusione dal torneo. Con il cibo cerco di essere coerente alla mia dieta. Specialmente nei primi giorni in cui non potevo neanche uscire ho ordinato su Uber Eat che in mezz'ora porta i delivery: colazione, pranzo e cena perché con il menu dell'hotel non riesco a seguire la mia dieta. Come passo tutto quel tempo? In camera riesco a fare stretching e ginnastiche varie. Per il resto messaggini, un po' di internet, guardo film e vagabondo per la stanza aspettando che finisca la giornata, e soprattutto questa quarantena”.

Stefano Travaglia appoggiato alla rete in un momento di relax

“Spero soprattutto di potermi allenare. Ora lo faccio, seguendo le direttive di Tennis Australia, sempre con lo stesso mio collega, l'ungherese Fucsovics. Dalla prossima settimana si aggiungeranno Tiafoe e Popyrin, visto che potremo allenarci in quattro”, aggiunge parlando di aspettative Travaglia, anche se dopo la sua intervista gli organizzatori dello Slam Down Under – per bocca del direttore del torneo, Craig Tiley – hanno annunciato una modifica al protocollo, ovvero che i giocatori anche nella seconda settimana di quarantena dovranno continuare ad allenarsi con lo stesso partner senza ampliamento alla seconda coppia.

Obiettivi? Ora ci sarà un torneo a Melbourne prima degli Australian Open. Spero di fare bene. Lo scorso anno persi al primo turno, spero di migliorare. Determinante sarà come si uscirà da questa situazione”, conclude il giocatore marchigiano.

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