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Nel Challenger sulla terra ligure il 21enne di Perugia, partito dalle qualificazioni, elimina il "padrone di casa", seconda testa di serie. Nell'altra semifinale Arnaboldi sconfitto dal danese Rune, n.1 del seeding. Doppio: Cobolli/Gigante si giocano il titolo
di Gianluca Strocchi | 08 aprile 2022
Il rovescio di Andrea Arnaboldi
Francesco Passaro non finisce di stupire nel "Sanremo Challenger", torneo dotato di 45.730 euro di montepremi, in dirittura d'arrivo sulla terra rossa del Tennis Sanremo dove è tornato a disputarsi dopo 13 anni di assenza.
Il 21enne di Perugia, n.493 ATP, promosso dalle qualificazioni, ha infatti raggiunto la sua prima finale a livello challenger aggiudicandosi con un netto 61 61, in poco meno di un'ora e un quarto di partita, il derby tricolore con Gianluca Mager, n.109 del ranking e secondo favorito del torneo.
Il tennista umbro allenato da Roberto Tarpani sabato nel match che assegna il titolo affronterà il 18enne danese Holger Rune, n.91 del ranking e primo favorito del tabellone, che nella semifinale della parte alta del tabellone ha sbarrato la strada con il punteggio di 64 61, in un'ora e 8 minuti di gioco, ad Andrea Arnaboldi, n.249 ATP, capace nei quarti di annullare un match-point al russo Alexei Vatutin, n.302 ATP. Il 18enne nato a Gentofte si è così preso la rivincita nei confronti del 34enne mancino di Cantù per il match di primo turno al challenger di Bari (cemento) dello scorso anno quando si era ritirato sul 64 1-0 per il tennista lombardo.
Per Rune sarà la sesta finale nel circuito Challenger, dove insegue il quinto titolo in carriera dopo i quattro vinti nel 2021, curiosamente tutti nella Penisola (Biella, San Marino e Verona su terra e Bergamo cemento indoor).
Non ci sono precedenti nel tour fra il danese e Passaro.
Holger Vitus Nødskov Rune colpisce di diritto (foto San Marino Open/Calabrò)
Un po' d'Italia c'è anche nella finale del doppio, dove sono giunti Flavio Cobolli e Matteo Gigante: i due Next Gen romani sabato sfidano per il titolo i francesi Geoffrey Blancaneaux e Alexandre Muller.