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I primi bilanci del ‘Ceck’: “Una stagione complicata ma positiva”

Marco vola in America per giocare Winston-Salem e US Open: “Ho raggiunto la finale a Parma e il 3° turno al Roland Garros esprimendomi a buoni livelli, però la classifica congelata non rispecchia fedelmente i risultati. Peccato per la trasferta sudamericana, condizionata dalla lunga quarantena in Australia”

di | 20 agosto 2021

Marco Cecchinato colpisce di diritto (foto San Marino Open/Calabrò)

Marco Cecchinato colpisce di diritto (foto San Marino Open/Calabrò)

Avrebbe probabilmente pagato di tasca sua per iscrivere per la seconda volta il proprio nome nell’albo d’oro degli Internazionali di Tennis San Marino Open, ma sulla sua strada, in semifinale, ha trovato un ragazzino terribile come Holger Rune, lanciatissimo (ora protagonista anche nel challenger di Verona), che gli ha imposto l’alt e poi ha completato la sua corsa alzando il trofeo. Marco Cecchinato magari ci riproverà in futuro a centrare il bis, ora che è tornato in calendario il torneo che lo ha lanciato verso i piani alti della classifica: era l’estate 2013 e, ripagando come meglio non avrebbe potuto la fiducia degli organizzatori che gli assegnarono una wild card, l’allora 20enne giocatore siciliano conquistò il titolo.

E’ stata una piacevole sensazione tornare dove tutto è cominciato, visto che a San Marino raggiunsi la mia prima finale challenger, contro un avversario di spessore come Filippo Volandri, un ex top 20 e in quel periodo ancora nei primi 100 del mondo, riuscendo a cogliere il mio primo successo importante. Sono ricordi splendidi, indelebili, che rimangono nel mio cuore e mi hanno spinto a ritornare volentieri e con tanti stimoli sul Titano – ammette il 28enne tennista di Palermo, attualmente numero 83 del ranking ATP – Ovviamente il mio obiettivo iniziale era quello di vincere il torneo, però ancora una volta abbiamo avuto la dimostrazione che nei challenger ogni partita nasconde delle insidie e dall’altra parte della rete trovi sempre avversari ben preparati sul piano fisico e assai determinati dal punto di vista agonistico, ulteriormente motivati dal trovarsi di fronte alla prima testa di serie”.

Marco Cecchinato colpisce di diritto (foto San Marino Open/Calabrò)

Uno di questi, in particolare, è stato al secondo turno il neo 18enne Luca Nardi, in tabellone con una wild card, che ha tenuto testa a Cecchinato, costretto a un doppio tie-break.

La sua è stata sicuramente una prestazione di alto livello, in cui ha confermato le qualità di cui dispone. Però non dimentichiamoci che dal punto di vista psicologico in un match del genere non aveva nulla da perdere ed era quindi tutto facile per lui, con la possibilità di giocare a braccio sciolto. Più complicato è invece doversi confermare come rendimento nelle partite che devi vincere”, avverte Marco, in procinto di affrontare la trasferta oltre Oceano: “Gioco il torneo di Winston-Salem e gli US Open, poi non abbiamo ancora fatto programmi a medio e lungo termine, peraltro non semplici con il calendario che è stato reimpostato e la situazione legata alla pandemia in varie zone del mondo”.

In attesa dell’ultimo Slam stagionale, si può comunque tracciare un primo bilancio del 2021. “Per quel che mi riguarda la considero una stagione positiva, in cui ho raggiunto una finale ATP a Parma e il terzo turno al Roland Garros esprimendomi a buoni livelli – il giudizio del “Ceck” – però il fatto che sia congelata almeno in parte fino al 23 agosto fa sì che la classifica non rispecchi appieno fedelmente i risultati. Non a caso, nella Race sono al 61esimo posto, mentre il ranking ATP mi colloca al numero 83. Comunque in più di una occasione, contro avversari di valore, ho mostrato che il livello c’è e quindi da qui alla fine dell’anno conto di salire ancora”.

La premiazione di Marco Cecchinato e Sebastian Korda (foto Marta Magni/MEF Tennis Events)

Il Cecchinato che ci piace: a Parma fa sognare

Il diritto di Marco Cecchinato

In un’annata tutto sommato da segno + c’è però qualche rimpianto. “Sì, non sono riuscito ad esprimermi come avrei voluto nella parte iniziale della stagione. In particolare la trasferta australiana, con le settimane di quarantena in cui non è stato possibile allenarsi a pieno regime, mi è costata caro nei successivi tornei su terra sudamericani – riconosce il palermitano - dove non sono arrivato al massimo della condizione. E se non sei al cento per cento in quel contesto non puoi pensare di essere competitivo con i tanti specialisti del rosso, specie quelli locali, abituati al clima e alle condizioni di gioco".

Al di là del tennis, Cecchinato si gode le soddisfazioni dell’essere padre e la crescita del piccolo Edoardo, nato il 24 luglio 2020.

Lo abbiamo lasciato tranquillo al mare dai nonni, in Sicilia, durante il torneo di San Marino. Devo riconoscere che nel mio caso è proprio vero che un figlio ti cambia la vita: ho sangue del sud nelle vene e dunque per me lui è tutto - sottolinea Marco -, mi trasmette una grandissima forza. Inoltre avere accanto una donna come Gaia è importante per la mia professione. Posso guardare al futuro insomma con serenità e ambizione, potendo contare su un allenatore come Massimo Sartori che mi conosce da quando avevo 17 anni. Ho massima stima e fiducia in lui e nel team: parliamo la stessa lingua e questo è fondamentale in un rapporto fra giocatore e tecnico”.

Marco Cecchinato con la compagna Gaia e il figlio Edoardo

Marco Cecchinato esulta (foto San Marino Open/Calabrò)

L’esplosione del tennis italiano è ormai sotto gli occhi di tutti, un aspetto di cui essere orgogliosi considerando che per tanti addetti ai lavori e gli stessi giocatori in primis la scintilla scatenante è stata proprio la storica semifinale raggiunta da Cecchinato al Roland Garros 2018, battendo anche un certo Novak Djokovic.

Devo confessare che mi ha fatto un enorme piacere la risposta di Matteo Berrettini al mio messaggio di congratulazioni per la finale a Wimbledon: ‘Tutto questo è partito da te…’. Abbiamo un bel rapporto, però vedo che mediaticamente si parla sempre molto di più di Sinner che di un giocatore che è numero 8 del mondo. Jannik probabilmente può diventare numero uno, però è un dato di fatto che Matteo ha riscritto la storia del tennis in Italia con la finale nello Slam su erba. E sinceramente – conclude ‘Ceck’ – sono contento della sua considerazione nei miei confronti”.

Marco Cecchinato con Massimo Sartori

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