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Le 5 “cartoline” di un 2020 tricolore

In una stagione davvero positiva per il tennis azzurro maschile, tra i tanti i match appassionanti con gli italiani protagonisti la scelta - assolutamente sindacabile - è stata dettata semplicemente dall’importanza del palcoscenico o dell’avversario battuto (o contemporaneamente di entrambi)

di | 06 dicembre 2020

Jannik Sinner premiato a Sofia

Jannik Sinner sorridente con il trofeo a Sofia (foto Getty Images)

Tempi di abbondanza per il tennis azzurro maschile. E la prova più tangibile di questo successo è il ranking “end year” dell’ATP: sono infatti ben 8 - Berrettini, Fognini, Sonego, Sinner, Travaglia, Caruso, Cecchinato e Mager - gli italiani presenti nella classifica di fine anno. Per raccontare il 2020 a tinte tricolori ecco 5 dei match più appassionati con gli azzurri protagonisti.

Sinner b. Pospisil 64 36 76(3) - Il trionfo, sotto forma del primo titolo in carriera nel circuito maggiore, arriva nel “Sofia Open” (ATP 250 con 325.615 euro di montepremi), l’ultimo torneo della “regular season”. Jannik diventa il primo classe 2001 a fare centro pieno anche se per l’attitudine che dimostra in campo assomiglia già ad un giocatore fatto e finito. A 19 anni e 3 mesi è il più giovane azzurro a vincere un torneo ATP (superando Pistolesi che nel 1987 vinse Bari a 19 anni e 7 mesi). Sul veloce indoor dell’Arena Armeec della capitale bulgara, nella sua prima finale nel tour, Sinner, n.44 ATP, supera 64 36 76(3), in due ore e un quarto, il canadese Vasek Pospisil, n. 74 del ranking.

Jannik Sinner

Nel primo confronto tra i due ci sono subito tre palle-break per l’azzurro ma il break arriva invece nel terzo gioco con Sinner che, dopo aver annullato a Pospisil la chance di rientrare, sale 3-1: è l’allungo che consente all’altoatesino di incamerare il primo set, chiuso 6-4 con un ace.

Grazie a due belle risposte di diritto Jannik centra il break già in avvio di seconda frazione ma lo restituisce subito. Nel sesto game l’altoatesino cede ancora il servizio al 30enne di Venon che allunga poi sul 5-2 e poco dopo, con due ace di fila, pareggia il conto dei set (6-3). 

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Di slancio il canadese si procura due palle-break anche all’inizio del set decisivo ma l’azzurro si salva. Pospisil insiste ma Sinner non molla e sale 3-2 con un diritto no-look che passa l’avversario che aveva provato a scavalcarlo con un lob.

I due lottano spalla a spalla a suon di colpi spettacolari: nel dodicesimo gioco Jannik arriva a due punti dal match ma a decidere è il tie-break. L’equilibrio si interrompe sul 3-2 quando l’azzurro prende un mini-break con una risposta aggressiva nei piedi, poi con un diritto super si procura tre match-point: basta il primo perché il rovescio di Pospisil è lungo (7-3).

“Ringrazio il mio team, che mi sta supportando in tutto e per tutto, dentro e fuori dal campo. Non fermatevi mai, c'é' ancora una lunga strada davanti…”, le parole del tennista allenato da Riccardo Piatti.

Non è solo spregiudicatezza legata all’età ma anche coraggio il saper gestire i match con tanta sicurezza.

Ed il premio per una stagione di costanti progressi sono le 41 posizioni guadagnate in un anno (meglio in 6 mesi, quelli in cui si è potuto giocare) che gli hanno permesso di firmare il best ranking - n.37 - dopo Sofia, e di diventare il più giovane italiano ad arrivare così in alto in classifica.

Dopo essere stato il primo classe 2001 a fare praticamente tutto chissà che Jannik non chiuda il cerchio riuscendo il prossimo anno a qualificarsi per le Finals di Torino….

Il saluto a fine partita tra Djokovic e Sonego (foto Getty Images)

Sonego b. Djokovic 62 61 - Con un punteggio semplicemente da fantascienza Lorenzo a Vienna diventa il secondo giocatore in stagione a battere sul campo il re del tennis mondiale.

A ottobre nei quarti dell’“Erste Bank Open”, ATP 500 con 1.409.510 euro di montepremi, sul veloce indoor della Wiener Stadthalle della capitale austriaca, il 25enne torinese porta a termine la sua “mission impossible”.

Ripescato in tabellone come lucky loser, il piemontese, n.42 del ranking, liquida 62 61, in appena 68 minuti di partita, il serbo Novak Djokovic, che mai aveva perso un match due set su tre conquistando così pochi game.

Probabilmente Nole non è al massimo ma l’azzurro è bravissimo ad approfittarne per centrare la sua terza semifinale ATP in carriera, la prima in un “500”. E lo fa superando il peggiore avversario possibile, perché il 33enne serbo di Belgrado fino a quel momento aveva vinto 37 partite e ne aveva perse due, anzi una soltanto, la finale del Roland Garros contro Nadal (negli ottavi degli Us Open contro Carreno era stato squalificato per aver involontariamente colpito una giudice di linea scagliando la pallina contro i teloni).

All’inizio di quello che è il loro primo confronto Djokovic rimane negli spogliatoi, almeno con la testa, e Sonego approfitta degli innumerevoli errori per volare 4-0. Il serbo riesce in qualche maniera e fermare l’emorragia (4-1) ma il vantaggio accumulato basta all’azzurro per chiudere il set con un ace (6-2). Galvanizzato il piemontese prende un break di vantaggio anche in avvio di seconda frazione (2-0).

Nel quarto gioco Sonego concede le prime palle-break del match, tre, ma le annulla con autorità e poco dopo strappa di nuovo la battuta a Nole. Sul 4-1 Lorenzo recupera da 0-40 e chiude con uno smash acrobatico il game più combattuto dell’incontro allungando ancora (5-1). Djokovic sembra incapace di trovare contromisure ed incassa un 6-1 sulla risposta/missile di Sonego, che diventa il sesto tennista italiano a battere un number one nell’Era Open.

“Quando ho realizzato che potevo battere il numero uno? Non lo so - commenta l’azzurro - , so solo che ho giocato il miglior match della mia carriera”. E dire che l’avventura a Vienna era iniziata con il ko contro Bedene nel turno decisivo delle qualificazioni. Ma dopo il forfait dell’argentino Schwartzman ecco arrivare una nuova chance che Sonego non si lascia sfuggire.

Sull’onda dell’entusiasmo per il successo su Nole, supera poi anche il britannico Evans, n.33 ATP, e si arrende solo in finale al rullo compressore russo Andrey Rublev, n.8 del ranking e 5 del seeding, al suo quinto sigillo stagionale. Ma intanto il best ranking per Lorenzo, n.32, è assicurato.

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Sinner b. A. Zverev 63 63 46 63 - A Parigi dopo pioggia e fango Jannik dimostra di saper governare anche il vento e fa innervosire “Sascha”, che diventa il terzo top ten sconfitto in stagione dall’altoatesino (Goffin a Rotterdam e Tsitsipas a Roma gli altri).

Il 19enne di Sesto Pusteria diventa invece il primo “millennial” ad approdare nei quarti di uno Slam (solo Nadal nel 2005 alla stessa età ha fatto meglio vincendo il titolo). Negli ottavi del Roland Garros Sinner, n.75 ATP, si impone 63 63 46 63, in tre ore e un minuto, su Zverev, numero 7 del ranking e 6 del seeding. Con il tedesco che non la prende proprio benissimo….

Alla sua prima esperienza sulla terra parigina Jannik arriva alla sfida con Alexander senza aver ancora perso un set. Parte alla grande, colpendo con forza da entrambi i lati e costringendo il tedesco a rispondere più o meno dalla prima fila. Nel quarto game strappa il servizio al suo avversario e dopo aver salvato tre chance per il contro-break sale 4-1: nel nono ne cancella altre due e poi chiude 6-3. Il copione non cambia nella seconda frazione anche se il break azzurro arriva già al terzo gioco poi bissato al nono per un altro 6-3.

Il 23enne di Amburgo, che mostra tutti i sintomi di un forte raffreddore, reagisce in avvio di terzo set strappando per la prima volta nel match la battuta a Sinner che però si riprende il break nel sesto game, nonostante il 40-0 di “Sascha”. Ma nel nono gioco l’altoatesino cede di nuovo la battuta e stavolta Zverev ne approfitta per dimezzare lo svantaggio (6-4).

All’inizio del quarto parziale Jannik mette in campo una delle sue doti migliori: l’archiviazione rapida di quanto appena accaduto. Va subito 2-0, si complica un po’ la vita nel terzo gioco, durato oltre 10 minuti, nel quale annulla al tedesco una chance per il contro-break al termine di uno scambio incredibile giocato a tutto braccio dal primo all’ultimo colpo, ma poi, anche se Zverev non molla, difende con autorità il vantaggio fino al definitivo 6-3 che fa di Sinner il più giovane azzurro di sempre nei quarti Slam.

L’essere stato letteralmente preso a pallate a Zverev proprio non va giù e in conferenza stampa dichiara di essere sceso in campo con 38 di febbre, senza peraltro avvisare lo staff medico del torneo. Che in tempi di pandemia da Covid-19, “bolle”, mascherine obbligatorie e quant’altro non pare proprio la miglior decisione.

Ad ogni modo Jannik va a sfidare Nadal, impegnando duramente per i primi due set il futuro re di Parigi (per la 13esima volta): Alexander se ne torna a casa. (Sull’esternazione del tedesco è tornato di recente in un’intervista Sinner: “Nel terzo e quarto set correva più di me, non credo che stesse poi così male…”).

Jannik Sinner (foto Getty Images)

Gianluca Mager esultanza e sorriso

Mager b. Thiem 76(4) 75 - Il match per svoltare, per dare un’impronta diversa alla carriera può arrivare anche a 25 anni. E Gianluca Mager firma l’impresa più importante a metà febbraio, nei quarti del “Rio Open”, ATP 500 con 1.759.905 dollari di montepremi.

Sulla terra rossa di Rio de Janeiro il 25enne di San Remo, n.128 del ranking mondiale, promosso dalle qualificazioni e per la prima volta approdato tra i migliori otto in un torneo del circuito maggiore, batte 76(4) 75 l’austriaco Dominic Thiem, n.4 ATP e primo favorito del tabellone, nonché campione nell’edizione del 2017.

E’ un match che si gioca in due giorni. Mager inizia senza troppi timori reverenziali ed allunga sul 4-1 dopo aver annullato tre palle-break nel terzo gioco: il finalista degli Australian Open non ci sta e lo riagguanta sul 4 pari. A decidere il primo set è il tie-break dove il tennista allenato da Flavio Cipolla detta legge chiudendo per 7 punti a 4. Sulle ali dell’entusiasmo Gianluca centra il break anche nel terzo gioco della seconda frazione ma con l’azzurro avanti 76 2-1 è la pioggia a venire in soccorso del 27enne di Wiener Neustadt interrompendo il match e rinviando tutto a sabato.

Alla ripresa Mager sale 3-1 e poi sul 4-2 si procura persino una chance di doppio break che Thiem cancella scegliendo di giocare serve and volley sul rovescio del sanremese. L’azzurro è concentrato, continua a servire con precisione e ad essere solido da fondocampo: sul 5-3 arriva a due punti dal successo ma l’austriaco sfruttando la battuta in kick si fa sotto 5-4. Nel decimo gioco, sul 30-0, Mager paga un po’ di tensione sotto forma di qualche gratuito di troppo e Thiem ne approfitta per riaprire l’incontro (5-5).

Gianluca resetta immediatamente e con una palla corta e un diritto vincente strappa di nuovo il servizio a Dominic: e stavolta non trema come dimostrano il rovescio lungo linea vincente e l’ace con il quale firma (7-5) la sua prima vittoria su un top five, raggiunge la sua prima semifinale ATP e si assicura l’ingresso nei primi 100.

“Ho lottato su ogni palla, dando il massimo e senza mai pensare al punto precedente, e così ho cancellato la chance sfumata sul 5-4”, dice.

Tutt’altro che appagato, nel giro di qualche ora Mager si conferma anche nella più classica “prova del nove”, superando in semifinale al tie-break del set decisivo l’ungherese Balasz, n.106 del ranking, ripescato in tabellone come lucky loser (nel turno decisivo era stato fermato proprio dall’azzurro), ed inanellando così la sesta vittoria di fila.

Manca l’”happy end” solo perché in finale Gianluca trova il cileno Garin, n.25 ATP e terzo favorito del torneo, in grande spolvero. Ma il ligure esce comunque dal campo a testa alta e tra gli applausi.

Lorenzo Musetti

Musetti b. Wawrinka 60 76(2) - Una partita da incorniciare, di quelle che ti fanno dire a posteriori “qui è iniziata la favola di Lorenzo”.

Il Lorenzo in questione è Musetti che a metà settembre al primo turno degli Internazionali BNL d’Italia (montepremi 3.854.000 euro) - l’esordio assoluto per lui nel main draw di un “Masters 1000” -, elimina 60 76(2) lo svizzero Stan Wawrinka, n.17 del ranking e decima testa di serie (finalista a Roma nel 2008), primo top 20 sconfitto in carriera, diventando il primo classe 2000 a vincere un match nel circuito ATP.

Realizza un vero e proprio capolavoro il 18enne di Carrara, n.249 ATP, promosso dalle qualificazioni. In una sfida tra due splendidi rovesci ad una mano, giocata in un Centrale del Foro Italico vuoto e silenzioso, è pazzesco lo scatto dai blocchi di Musetti che in appena 23 minuti rifila un clamoroso “bagel” al 35enne di Losanna.

L’elvetico fa la sua parte cedendo la battuta anche in avvio di seconda frazione ma poi, dopo aver cercato conforto nello sguardo di coach Magnus Norman in tribuna, si rimette in carreggiata firmando il contro-break (sulla prima opportunità nel match concessagli dall’azzurro) che gli permette di riagguantare il toscano sul tre pari.

“Stan the man” difende con successo due palle-break mentre Musetti marcia spedito e con un game capolavoro (rovescio lungolinea da applausi e due ace centrali) approda al tie-break. Qui Lorenzo, sostenuto da coach Simone Tartarini e da Umberto Rianna, dimostra personalità: allunga sul 4-1 grazie ad un geniale drop-shot di diritto e chiude per 7 punti a 2 al secondo match-point con un gran passante di diritto incrociato che gli permette di siglare già una pagina importante della sua storia.

“Non c’è stata partita fino all’inizio del secondo set, e credo che non se lo aspettasse”, commenta il 18enne di Carrara. Non contento, al secondo turno Lorenzo batte anche il giapponese Kei Nishikori, n.35 ATP con un passato da top five, arrendendosi poi negli ottavi al tedesco Koepfer, n.95 del ranking. 

Dopo l’exploit romano per Musetti arrivano il primo titolo challenger a Forlì, conquistato alla vigilia del Roland Garros, e poi la prima semifinale ATP al “250” del Forte Village Sardegna Open a metà ottobre. A fine anno il numero affianco al suo nome nel ranking è il 128, circa 230 posizioni più su rispetto a 12 mesi prima. E scusate se è poco….

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