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Il tennis nei college, un allenamento per il lavoro

Ci sono parecchie similitudini fra la vita nei college americani e la vita lavorativa. Con il tennis che insegna ad allenarsi duramente, ad affrontare situazioni difficili e a dare sempre il massimo. Ecco l'esperienza di Jacob Nicolussi

03 gennaio 2021

Jacob Nicolussi in azione

Jacob Nicolussi in azione

Giocare a tennis e studiare per un’università americana, oltre a essere un’esperienza che regala moltissime emozioni, prepara alla vita dopo il college nel migliore dei modi. Come in tutte le esperienze, ci sono momenti che si vorrebbero rivivere mille volte e altri nei quali non si vede l’ora di voltare pagina. È proprio grazie a questo mix che il college prepara ad affrontare la vita. Per esempio, è interessante raccontare la storia dell’ex giocatore della Old Dominion University (Virginia), ormai diplomato con Bachelor Degree (e Master), Jacob Nicolussi, e di come gli sia servito il college nella vita reale.

“Dare il massimo e trovare soluzioni quando ero in difficoltà sul campo da tennis è la prima similitudine che ho trovato quando sono passato nel mondo lavorativo. - spiega Jacob -. Oggi, di giorni in cui al lavoro sono sotto pressione ne ho tanti, ma al college ho imparato a non mollare mai e a dare sempre tutto quello che avevo per portare a termine il mio compito nel migliore dei modi”. Jacob ripete numerose volte la frase “Don’t ever, ever ring the bell” (“non suonare mai e poi mai la campana”), che significa “non arrendersi mai”.  Questa è la lezione più importante che ha imparato durante l’esperienza americana. Può sembrare banale ma non lo è. Non ci si sveglia da un giorno all’altro con questa qualità ma è un processo lungo, che richiede molti sacrifici.

“Per prima cosa – continua Jacob – non era facile svegliarsi tutti i giorni alle 6 o 7 di mattina per fare allenamento e ogni giorno più stanco del giorno prima. Inoltre, quando era periodo di esami si aggiungeva anche la stanchezza psicologica. Scuse per saltare allenamento, atletica, o non dare il 100% tuttavia non ce n’erano, anche perché ogni giorno è un’opportunità per mostrare al coach che si è pronti per giocare”. Sono solo sei i giocatori che portano il punto, e una squadra è di solito composta da una decina di giocatori, quindi la competizione interna è molto alta. “Anche arrivare 1 minuto in ritardo non era possibile, altrimenti il coach faceva correre tutta la squadra per punizione”. Questo è un altro punto molto importante.

La disciplina nel mondo lavorativo è fondamentale. Jacob spiega che se ha un termine per un lavoro da svolgere, non importa se ci sono imprevisti, e a costo di lavorare anche nei fine settimana, il lavoro sarà pronto in tempo. Per quanto riguarda la competizione per giocare nella lineup, anche in un’azienda c’è una sorta di sfida per dimostrare di essere migliori degli altri e ambire a una promozione. “In una partita contro un’altra università mi è capitato che ci siamo trovati sul punteggio di 3 pari, e il mio singolo avrebbe deciso l’esito della sfida. Tutti i giocatori e fans erano lì a guardarmi e a tifare per me, e le emozioni e pressioni che ho vissuto in quella partita sono state incredibili. Se adesso dovessi fare una presentazione di lavoro molto importante di fronte ad un pubblico vasto, sicuramente userei tutte le sensazioni positive che ho avuto quel giorno sul campo da tennis per dare il mio massimo quando davvero conta”.

Un’ altra cosa importante del tennis nei college è che si ha quello che si merita. Caratteristica insita nel tennis come sport. Il coach è come un boss di un’azienda e se si fa bene il proprio lavoro, arrivano le promozioni; nel caso del college arrivano opportunità di giocare o benefici ulteriori. Come è giusto che sia, a volte, succede anche il caso contrario. Se il coach dà fiducia a un giocatore che però non porta risultati, è costretto a mettergli pressione affinché tiri fuori il massimo di sé. Se ciò non succede c’è sempre un giocatore pronto a prenderne il posto e sfruttare l’opportunità. Molte volte anche in un’azienda il titolare chiede risultati dai lavoratori e per questo motivo essere pronti a gestire queste pressioni è molto importante.  

Le similitudini tra la vita reale lavorativa e quella del college tennis sono molte, insomma. Qualsiasi strada si prenda dopo aver giocato e studiato in un’università americana, si arriva in ogni caso pronti a dare il massimo in qualsiasi situazione. Il tennis e quindi l’esperienza americana insegna molto e come dice la campionessa olimpica Gabriella Dorio: “Lo sport deve insegnare a dare il massimo, e a dire: più di così non potevo fare”. 

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