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Il discorso del presidente della Federazione Italiana Tennis e Padel Angelo Binaghi nel corso dell'incontro al Quirinale tra il presidente della Repubblica Sergio Mattarella e la nazionale di Coppa Davis.
01 febbraio 2024
Il discorso del presidente della Federazione Italiana Tennis e Padel Angelo Binaghi nel corso dell'incontro al Quirinale tra il presidente della Repubblica Sergio Mattarella e la nazionale di Coppa Davis. "Abbiamo vinto grazie a un gruppo di ragazzi straordinari. Sono bravi ragazzi oltre che dei grandi campioni" ha detto. "Sono sicuro che non passeranno altri 47 anni per tornare da lei a celebrare i prossimi successi".
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Signor Presidente, a nome dei ragazzi della squadra campione del mondo e della Federazione che ho l'onore di rappresentare, la ringrazio per il privilegio che ci ha concesso di essere qui per celerbrare una vittoria storica che il nostro Paese inseguiva da 47 anni.
Si ricorderà due anni fa quando invitò me e Matteo Berrettini, fresco finalista di Wimbledon insieme alla squadra nazionale di calcio vincitrice degli Europei, le dicemmo: "Vedrà che presto torneremo da vincitori anche noi". Ce l'abbiamo fatta. In queste settimane stavamo preparandoci per venire da lei quando Jannik Sinner ha superato se stesso compiendo un'impresa che noi italiani non avevamo mai fatto e che credo che abbia emozionato anche lei.
La Coppa Davis è la competizione più bella che c'è nel tennis, in uno sport dannatamente individuale è l'unica che ti permette di giocare per la tua famiglia, la tua comunità, il tuo Paese. E questo ti dà emozioni che la rendono la più affascinante di tutte.
Abbiamo vinto a Malaga, sostenuti dal Ministro dello Sport Andrea Abodi che ci ha fatto sentire il sostegno del Governo e al segretario generale del CONI Carlo Mornati che ringrazio.
Abbiamo vinto grazie a un gruppo di ragazzi straordinari. Sono bravi ragazzi oltre che dei grandi campioni: questo rappresenta una rarità nella storia del tennis italiano ed esalta la nostra diversità.
Abbiamo sempre sostenuto che la nostra missione prioritaria che vincere le medaglie non dovesse essere la nostra priorità, ma la conseguenza del diffondere il tennis, lo sport in tutto il Paese e tutte le fasce sociali della nostra nazione. Capirà quanto oggi siamo contenti di poterlo fare con alle spalle dei ragazzi come questi.
Sono sicuro che non passeranno altri 47 anni per tornare da lei a celebrare i prossimi successi. Ce la metteremo tutta perché questa emozionante giornata possa diventare una splendida consuetudine nei prossimi anni".