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Binaghi: “I successi di Sinner fanno crescere passione e tesserati”

"Oggi abbiamo problemi di troppa crescita" ha detto il presidente della Federazione Italiana Tennis e Padel Angelo Binaghi in un intervento nel corso di un evento organizzato dal Foglio Sportivo a Milano. Ha parlato anche dei record degli Internazionali BNL d'Italia e del futuro delle Nitto ATP Finals, e incontrato sul palco i Carota Boys

24 aprile 2024

“Viviamo un momento incredibile perché i successi di Jannik Sinner, degli altri ragazzi della nazionale e delle nostre ragazze trascinano anche le grandi manifestazioni che sono una vetrina, fanno crescere la passione e aumentare i tesserati”. È un circolo virtuoso quello che Angelo Binaghi traccia nel suo intervento a San Siro, a Milano, per la giornata evento organizzata dal Foglio Sportivo.

"Abbiamo chiuso il 2023 con 820 mila tesserati, il tendenziale è in aumento di 150 mila quest'anno per cui puntiamo a superare il milione di tesserati. Noi analizziamo ogni settimana tre tipi di dati. – ha detto -. Intanto i risultati sportivi, e nessuno si aspettava di raggiungerne di così alti, tutti insieme e in modo così veloce. Poi le grandi manifestazioni ovvero gli Internazionali BNL d'Italia che inizieranno a breve a Roma, le Nitto ATP Finals a Torino e la Coppa Davis a Bologna, che sono il termometro della passione: mentre i tesserati sono i soci e i praticanti dei circoli, le centinaia di migliaia di persone che comprano i l biglietto sono una popolazione diversa, più generalista. E infine l'andamento dei numeri del nostro sistema, ovvero i tesserati, le società sportive, le squadre iscritte ai campionati e il numero di tornei organizzati. Ora noi siamo un'azienda con problemi di troppa crescita nel tennis e nel padel, che è cresciuto a un ritmo superiore alla nostra capacità di adattamento”.

Ma non è sempre stato così, ricorda Binaghi. “Quando sono arrivato i tesserati erano 122 mila, eravamo in Serie C in Coppa Davis, perdemmo 5-0 in Zimbabwe, e gli Internazionali erano tecnicamente falliti. Quello che abbiamo fatto, lo abbiamo fatto copiando alcuni meccanismi presenti in altre federazioni, come quella francese, e regole da altre federazioni italiane, come quella della pallavolo. Abbiamo riuniti i principi che ci sembravano sani, e trovato buoni professionisti”.

Il grande protagonista di questa stagione è chiaramente Jannik Sinner. “Credo che nessuno potesse immaginare questa sua crescita – ha detto Binaghi -. Sono stato uno dei pochi ad averlo pubblicamente difeso lo scorso settembre quando ha chiesto di non giocare in Coppa Davis, leggendo le cronache dell’epoca era chiaro che in pochi pensavano potesse fare quello che poi avrebbe fatto nei mesi successivi”.

Tra le sue priorità per il 2024, Sinner ha fatto chiaramente capire che in cima c’è la conquista della medaglia d’oro all’Olimpiade di Parigi. “Va benissimo, va ancora meglio per me che per vent'anni ho dovuto combattere perché i nostri giocatori delle passate generazioni rispettassero la maglia azzurra e giocassero in Coppa Davis. Siamo l'unica Federazione che ha ricostruito il movimento sul rispetto della maglia azzurra. Credo sia il suo obiettivo anche perché non ha voluto giocarle tre anni fa a Tokyo, ma è consapevole del fatto che nel tennis non è la cosa più importante che c'è nell'anno. Di più importanti ci sono almeno i quattro Slam e le Nitto ATP Finals. Da un punto di vista della classifica, vincere uno Slam ti dà 2000 punti, le Nitto ATP Finals fino a 1500, i Masters 1000 come gli Internazionali BNL d’Italia 1000, l'oro olimpico zero. È importante che Jannik sia un grande atleta, che riesca a trovare motivazioni in tutte le gare importanti che possono fare la storia del nostro sport. Ma se mi chiede se preferisco vedere Sinner vincere a Roma o alle Olimpiadi, le direi Roma, perché esploderebbe il nostro Paese”.

Grazie ai suoi risultati, e al trionfo dell’anno scorso in Coppa Davis, ha proseguito Binaghi, “ora ci ringrazia sempre anche il presidente del CONI, Malagò. Per anni nonostante tutti i successi che abbiamo avuto a livello organizzativo e sportivo ringraziava tutti ma a noi ce ne sono sempre arrivati pochissimi. Dopo la vittoria della Davis arrivano i ringraziamenti anche a noi. Ora ci sono gli Internazionali, che Malagò vive sempre con un po' di fibrillazione. Mi ricordo tre anni fa che non voleva giocassero i russi, diceva che il CIO aveva dato questa direttiva, ma non era vero e ora giocheranno anche alle Olimpiadi. Due anni fa che non giocasse il numero 1 Djokovic perché non era vaccinato contro il COVID-19. Speriamo che i successi di Sinner gli diano un po' più tranquillità”.

A Roma si prospetta un’edizione da primato.Abbiamo battuto il record di presenze in 18 degli ultimi 19 anni, solo un anno con tanta pioggia non lo abbiamo migliorato. Quest'anno però è ancora più grosso: c’è un aumento del 36% anno su anno del valore dei biglietti venduti. Abbiamo circa 40 mila persone in più e non sono stranieri perché, come era lecito immaginare, la richiesta è sostenuta da una crescita esponenziale della domanda interna. Sono italiani che vogliono vedere i nostri giocatori e le nostre giocatrici”.

Il presidente della FITP si è mostrato ottimista anche sulla permanenza delle Nitto ATP Finals in Italia anche dopo il 2025, alla scadenza dei cinque anni dell’accordo attuale. “Credo che resteranno in Italia. Molto dipende dal Governo che informalmente si è espresso già in termini positivi anche perché i risultati economici delle Finals penso siano irripetibili. Entro la fine dell'anno l'enigma si risolverà” ha detto.

Anche a Milano c’è grande fame di tennis e di grandi eventi. “Non è facile individuare una gara da portare qui perché il calendario internazionale è compresso, ancora di più in questi ultimi anni con i tornei come gli Internazionali BNL d’Italia allungati di una settimana e questo ha fatto togliere alcuni tornei dal calendario. Ci stiamo provando con le finali di Davis. Sarei curioso di vedere quanti spettatori potrebbero venire a vedere un incontro di tennis in uno stadio come San Siro, magari una partita della nazionale, potendo anche applicare prezzi popolari con una disponibilità così ampia di posti che, per la legge della domanda e dell’offerta, sul Centrale di Roma non abbiamo perché i posti sono 10 mila”.

Sul palco sono saliti anche i Carota Boys, gli ormai celeberrimi tifosi di Sinner che girano per il mondo con i loro inconfondibili costumi arancioni. “Li ho visti dall'altra parte del mondo a Melbourne, ho portato fortuna a Sinner più di loro. All'Australian Open sono andati via dopo gli ottavi; io, ed era la mia prima volta al torneo, l'ho portato fino alla fine” ha detto Binaghi.

Anche con i primi tifosi dell’altoatesino ha rivendicato quella che ha definito una “crociata” contro i biglietti omaggio. “Ho fatto per un anno il Consigliere Federale. Ricordo che nel consiglio precedente agli Internazionali arrivammo e sul tavolo trovammo un pacco grosso. Lo aprimmo e dentro c'era un pacco di biglietti omaggio grossi così. La gente non comprava più i biglietti e per portare le persone al torneo bisognava regalarli. La nostra è stata una crociata combattuta con grandi difficoltà. L'abbiamo affrontata gradualmente e in modo duro. Grazie al nostro partner Sport e Salute che ha condiviso questo obiettivo con noi, siamo diventati un esempio virtuoso. Per ogni persona che faccio entrare gratis impedisco a un appassionato di vedere il suo beniamino”.

Il presidente della FITP traccia anche il suo percorso per il futuro. “Per noi l'anno potrebbe chiudersi domani e sarebbe irripetibile. Cerchiamo di sopravvivere, noi e le società sportive invase da neofiti che vogliono emulare le gesta di Jannik. Vorrei continuare questa crescita sana per far sì che il tennis italiano diventi sempre più grande dal punto di vista sportivo, organizzativo e strutturale – ha detto -. Servirebbe anche una coppia di successo nel padel per lanciare i nostri grandi tornei come il major di Roma, il Wimbledon del padel. A questo sport mancano proprio coppie competitive ad alto livello di nazioni che non siano solo la Spagna e l’Argentina, in modo che a partecipare a questi grandi eventi siano anche tifosi di questi beniamini. In Italia abbiamo trasferito da due anni nel padel le stesse regole e gli stessi principi del Settore Tecnico del tennis. Ci siamo dati dai 4 ai 6 anni per avere anche nel padel giocatori competitivi a livello mondiale”.

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