Chi dice che a tennis non si gioca per la classifica non è del tutto sincero, perché è il ranking a regolare tutto: valore, ambizioni, possibilità... Ma anche le emozioni valgono, contano. Quando un’annata contiene entrambi i fattori, è certamente positiva. Come il 2019 di Giulia Gatto Monticone, che a 32 anni ha trovato il miglior tennis in carriera, rispolverando obiettivi che parevano ormai dimenticati. Una bella rinfrescata alla memoria gliel’ha data il pomeriggio di martedì 2 luglio, quando ha fatto il suo ingresso insieme a Serena Williams sul Centre Court di Wimbledon, il campo da tennis più famoso al mondo, dopo aver agguantato la seconda qualificazione consecutiva per un torneo del Grande Slam.
Proprio lei che quel campo l’aveva visitato solamente con un tour organizzato, qualche anno prima, sognando un giorno di metterci piede col borsone in spalla. Un onore che va oltre il pur buon risultato finale (6-2 7-5 per la 23 volte campionessa Slam), perché l’ha portata in mondovisione, le è valso i complimenti 'reali' persino di Kate Middleton in persona e soprattutto l’ha ripagata di quei tanti sforzi silenziosi profusi per anni e anni, aspettando un’occasione così. Giulia ci è arrivata con la maturità giusta per godersi l’opportunità in campo e fuori, giocando un buon tennis e poi chiedendo un selfie a Serena a fine match, come premio per un torneo che ne ha lanciato un’ottima seconda parte di stagione.
Il bilancio di fine anno dice +65 rispetto a gennaio, con una capatina nelle prime 150 al mondo (al numero 149, ndr), due Slam disputati e due titoli nei tornei da 25mila dollari. Il primo a marzo a Kofu, in Giappone; il secondo a fine novembre a Solarino, in Sicilia, dove la piemontese ha chiuso in bellezza la sua miglior stagione in carriera, da numero 3 azzurra e 155 al mondo. Risultati ideali per fare il pieno di fiducia in vista del 2020.