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Il numero uno del comitato abruzzese-molisano Luciano Ginestra fa il punto della situazione a chiusura del 2020 e dice la sua su alcune questioni di stretta attualità
di Paolo Sinibaldi | 12 dicembre 2020
Con il presidente del comitato abruzzese-molisano tracciamo un quadro della stagione 2020, per poi allargare lo sguardo ad altre problematiche di estrema attualità.
Luciano Ginestra è abitualmente ottimista, in questo caso appare molto realista: “Fare un bilancio sportivo in questa stagione che sta per concludersi, è davvero faticoso. Diciamo che tutto il movimento tennistico regionale è stato bravo a completare pressoché in toto il calendario, e in questo senso il tennis deve sentirsi privilegiato rispetto ad altre realtà che sono state quasi azzerate dalla pandemia. Ma non è facile per esempio fare nomi di atleti o società, che magari erano in rampa di lancio, che però giocoforza hanno dovuto limitare le loro attività. Infatti a livello federale, tante manifestazioni che prevedevano grandi assembramenti o comunque spostamenti tra le regioni, hanno dovuto alzare bandiera bianca e di conseguenza anche i nostri atleti hanno dovuto rinunciare a quelle opportunità di crescita”. Un segnale di vicinanza, il presidente lo dà ugualmente e con forza: “Vogliamo in ogni modo dare una parvenza di normalità, perché tutti coloro i quali fanno parte del nostro movimento rappresentano in qualche modo una famiglia. Per questo motivo, il comitato non vuole rinunciare a premiare le nostre migliori realtà. Non una premiazione in presenza, sarebbe impossibile, ma comunque sulla base delle classifiche da noi stilate consegneremo i premi. O recandoci nei circoli, o nella nostra sede federale, in qualche maniera faremo pur di donare calore, vicinanza e fiducia a chi ha deciso di non mollare, nonostante tutto”. Infine, il polverone che si sta alzando dopo che il Coni è intervenuto diramando una lista aggiornata degli eventi di preminente interesse nazionale, a seguito del Dpcm del 3 dicembre: “Io penso invece che questo aggiornamento sia servito a fare chiarezza, più che a creare imbarazzi. Lo penso innanzitutto come uomo di sport, anche se riconosco che nello specifico il tennis sia stato penalizzato e stia pagando un po' per tutti questo inasprimento, che si è reso necessario perché evidentemente qualche altra federazione aveva interpretato troppo ottimisticamente la normativa”. Un messaggio conclusivo: “Nella situazione che si è venuta a creare, con il tennis che ha la possibilità di effettuare solo eventi di campionati italiani o open con montepremi, mi sento di ribadire la mia personale vicinanza a tutti i circoli che in questo momento sono in sofferenza. Sono dalla loro parte e d'altro canto siamo in contatto giornaliero per sviscerare ogni tipo di problematica. L'auspicio è che presto si possa tornare a una realtà meno rigida, ma evidentemente ciò dipenderà solo ed esclusivamente da un miglioramento delle condizioni legate alla pandemia. Resto fiducioso”.