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Il Direttore Tecnico del Circolo Tennis EUR si racconta dopo il successo agli ITF World Team and Individual Championships di Lisbona
di Pietro Corso | 20 agosto 2022
Il talento e la passione non conoscono limiti di tempo. Per informazioni, chiedere a Giulio Di Meo, laureatosi Campione del Mondo Over 40 agli ITF World Team and Individual Championships di Lisbona ad inizio agosto, fermando le lancette dell’orologio ancora una volta. Una vittoria di squadra, ottenuta insieme ad Alessandro Da Col e Massimo Ocera, con il capitano Luca Serena a tessere le fila dei tre tennisti. Per il trentanovenne di Velletri si tratta di una vera e propria doppietta, vista la precedente vittoria ottenuta ai Mondiali Over 35 del 2019 a Miami. “Dire che sono felice per quanto fatto è riduttivo – racconta Di Meo –. Non è stata una settimana semplice, conoscevamo il nostro potenziale ma sulla strada abbiamo incontrato tanti tennisti importanti, alcuni hanno anche occupato le prime posizioni del ranking ATP. Ai quarti di finale contro l’Olanda, la squadra più forte sulla carta, abbiamo temuto di non farcela. Alla fine, dopo aver battuto la Spagna in finale, quando ho sentito l’inno di Mameli sul podio avevo la pelle d’oca; sono davvero contento di aver fatto la differenza ed essere stato un punto di riferimento anche per i miei compagni”.
Fuori dal circuito professionistico da qualche tempo ed ora Direttore Tecnico del Circolo Tennis Eur, non è mai scontato riuscire a trovare la forma per eventi tennistici di buon livello. Negli ultimi due anni, Di Meo è sceso in campo difendendo i colori del circolo durante i Campionati Italiani Over 35 (vinti lo scorso anno a Roma) e la Serie B, pur continuando a dirigere gli allenamenti della scuola tennis. “Alcune volte non riesco a preparare gli eventi con il rispetto che meritano, questo perché ci tengo a stare in campo con i ragazzi del CT Eur – spiega Giulio –. So che l’età avanza e che devo convivere con determinati acciacchi, ma quando competo cerco solo di pensare a quello che ho fatto per 20 anni, consapevole che ho il tennis per giocarmela con tutti: bisogna sempre pensare positivo e far pesare l’esperienza”. Nonostante questo, il pensiero di appendere la racchetta al chiodo dopo l’ultima vittoria aveva fatto breccia nella testa di Giulio: “Ammetto che l’idea di chiudere in bellezza con questo Mondiale è stata molto presente. Rientrato a casa con il titolo ero pronto per dire ‘basta’, ma alcuni messaggi delle persone a cui tengo e che rispetto mi hanno immediatamente fatto cambiare idea. Posso dare ancora qualcosa, e in questo senso mi ritengo ancora ‘poco umile’ perché credo che, fra le tante competizioni, anche un terzo Mondiale sia possibile”.
Parallelamente all’ambizioni da giocatore ci sono quelle da maestro, che stanno diventando pian piano realtà in uno dei circoli storici della capitale. “Ho sempre cercato di costruire un ambiente sano per i miei ragazzi – sottolinea il tennista classe 1982 –. A livello tennistico, vorrei che superassero i titoli del mio palmarès, obiettivo che non ritengo affatto impossibile. So che da giocatore, anche a causa di alcune vicende familiari, ho vinto meno rispetto a quanto avrei potuto, per cui auguro a tutti loro di andare oltre i propri limiti. Al Circolo Tennis Eur abbiamo un progetto a lungo termine che mi vede coinvolto direttamente, e con il sostegno di tutta la dirigenza e dei collaboratori puntiamo ad ottenere altri grandi risultati”. Se il passato ed il presente sono stati soddisfacenti, è già tempo di guardare al futuro. Giulio Di Meo non è pronto a dire stop, c’è ancora voglia di ottenere soddisfazioni personali e di aiutare i propri allievi a fare lo stesso.