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Giorgia Marchetti: 'Nessun rimpianto. Ho preso in mano la mia vita'

L'ex tennista romana, numero uno d'Italia in doppio, è ora istruttrice FIT di secondo grado. "Mi piace allenare - dice - è una grande responsabilità"

di | 18 dicembre 2020

Giorgia Marchetti - foto Sette

Giorgia Marchetti - foto Sette

L’ex tennista romana, ex numero uno d’Italia in doppio, ha messo un punto. Un punto fermo, deciso, di quelli che si mettono quando già si hanno le idee chiare. Giorgia Marchetti è passata, come si suol dire in questi casi, dall’altra parte della barricata. “Ho fatto la scelta giusta – dice – mi piace sentirmi in questa nuova veste di allenatrice”. Il rapporto con le ragazze alla Rome Tennis Academy è sincero e rispettoso. Ha il cuore caldo e le spalle larghe, Giorgia. Si farà.

“Voglio essere il più sincera possibile. Sono contenta, molto contenta”. È una Marchetti raggiante quella che racconta della sua nuova vita. “Non avevo più voglia di fare la giocatrice. Il tennis lo amo e lo amerò per sempre, sia chiaro, ma il contesto iniziava ad esaurirmi sul serio. Viaggi, spese e pressioni di ogni genere stavano iniziando a causarmi uno stress non indifferente e per questo motivo ho deciso di mettere un punto alla mia carriera. Essere una professionista di alto livello, purtroppo, ha anche diversi risvolti negativi. Ora sto bene, mi sento tranquilla. Ero giunta ad un punto di non ritorno, ad una di quelle situazioni in cui si fa fatica anche a vivere una giornata con la giusta tranquillità. L’essere riuscita a riprendermi mi ha donato una nuova dimensione, non potevo chiedere di più a me stessa”.

Emozioni a 360°. Da giocatrice prima, da coach adesso. “La prima volta ero abbastanza tesa. Un conto è sentirsi dire le cose, un altro è essere tu a doverle dire a qualcuno. Sebbene conoscessi già l’ambiente di lavoro, il migliore a mio avviso per poter fare i primi passi, l’esordio da allenatrice è stato carico di tensione. Ho avuto anche la fortuna di essere affiancata sin dal primo giorno da allenatori in gamba e preparati che hanno reso il tutto decisamente più leggero. Al momento non ci sono giornate in cui rimpiango di aver smesso. Mi mancano alcune cose, è vero, ma ora sto bene. L’ultimo anno da doppista è stato fantastico. Ho disputato i tornei più importanti della mia carriera come i WTA di Lugano e di Norimberga, esperienze fantastiche che porterò con me per tutta la vita. Lascio volontariamente per ultimi gli Internazionali BNL d’Italia, il mio sogno più bello di quando ero bambina. Vivere un momento simile ti entra dentro e non esce più. Calpestare quei campi e giocare davanti ad un pubblico simile è un ricordo che mi fa ancora venire i brividi. C’erano davvero tutti, ricordo ogni singolo istante”.

Parole al miele, quella di Giorgia, per il suo ex coach Stefano Cobolli. “Stefano è stato l’allenatore che mi ha dato di più. Ci siamo trovati nel momento giusto, quello in cui ero più matura. Ho avuto il problema di aver cambiato troppi allenatori, soltanto ora me ne rendo conto. Con lui sono riuscita a tirar fuori parti di me che credevo nemmeno esistessero. A livello umano è stato qualcosa di speciale, mi sento legatissima a lui e a tutta la sua famiglia. Ancora oggi gli chiedo consigli, sono più fortunata che mai ad averlo vicino nella quotidianità. Allenare le ragazze mi piace tantissimo. Le conoscevo bene ma ci stiamo avvicinando ogni giorno di più. Mi vedono come un punto di riferimento e questa cosa mi riempie il cuore di orgoglio. So che è una grande responsabilità e ho voglia di migliorare ogni giorno per fare il loro bene. Mi piacerebbe, in futuro, allenare una ragazza tra le prime 100 del mondo e tornare a girare nel circuito maggiore. Sarebbe stupendo aiutarla a raggiungere determinati traguardi. Adesso devo solamente continuare a fare esperienza e a lavorare sodo giorno dopo giorno”.

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