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Il piemontese, reduce da un periodo di inattività per un problema al gomito, ha rimesso piede in campo nel Challenger di casa, superando un turno e giocando un buon tennis, come già aveva fatto nelle qualificazioni del Roland Garros
di Raffaele Viglione | 05 ottobre 2020
Il lockdown di Stefano Napolitano è iniziato qualche settima prima rispetto a quello imposto dall'emergenza sanitaria. Un'interruzione forzata della sua quotidianità determinata da quel dolore al gomito che non gli permetteva di esprimere in campo il suo tennis, per superare il quale è stato necessario un intervento e mesi di riabilitazione e allenamento specifico.
La dimostrazione che la ripartenza per il tennista di Biella (classe 1995) sia in corso e vada nella direzione giusta è arrivata dal Challenger di casa, dove mai come in questo caso, 'di casa' non è un'approssimazione, visto che si disputa sui campi della Biella Tennis Academy gestita dal padre, Cosimo. Al primo turno il biellese, attualmente alla posizione numero 268 e in tabellone grazie a una wild card, ha superato Paolo Lorenzi prima di arrendersi a Istomin.
Un successo importante per la classifica, ma ancor di più per il morale. Intanto perché ottenuto contro un giocatore avanti 130 posizioni nel ranking mondiale e poi perché, come spiega lo stesso piemontese: "Non avevo mai battuto Paolo. Ho molto rispetto per lui, perché ritengo che sia sempre molto difficile da battere e che occorra esprimersi su buoni livelli per portare a casa una partita. Il servizio non è mi ha aiutato a fare punti diretti, ma è stato funzionale per prendere in mano la gestione del punto, cosa non meno importante. Da questo incontro traggo ottimi spunti su quanto sta funzionando, ma anche su alcuni aspetti da migliorare".
"La fase post operazione è andata bene - aggiunge Napolitano - ma il gomito non è ancora nel pieno della sua funzionalità, per cui cerco di fare il meglio con quello che ho. Il fatto che la riabilitazione abbia coinciso con il lockdown generale, mi ha permesso di lavorare con più calma e maggiore cura ai dettagli. È stato un periodo in cui ho dovuto affrontare momenti difficili, con cambiamenti anche a livello di staff tecnico. Piano piano sto cercando di mettere insieme i pezzi e sento di essere sulla strada giusta".
Sull'attuale periodo d'oro del movimento azzurro, confermato dai tanti che sono andati avanti nello Slam su terra rossa, il 25enne commenta così: "Vedere tanti italiani che stanno facendo bene è uno stimolo in più. Lorenzo (Giustino, ndr) ha compiuto una vera e propria impresa al Roland Garros e ha la mia ammirazione. Penso, però, che ci si debba focalizzare sui percorsi più che sulle imprese. Vedere i ragazzi che si stanno ritagliando un spazio nel tennis di alto livello, torneo dopo torneo, mi ha dato forza e mi è stato da ispirazione nei momenti non facili che ho vissuto di recente".