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La storia della Coppa Davis a Genova. Dalla prima sfida contro l’Australia nel 1928 sui campi del TC Genova, fino all’ultima, giocata contro la Francia a Valletta Cambiaso nel 2018
di Enrico Casareto | 19 gennaio 2024
Nove incontri, sette vittorie, due sole sconfitte, questo il bilancio complessivo delle sfide di Coppa Davis giocate a Genova.
Un rapporto d’eccezione quello fra il capoluogo ligure e la leggendaria insalatiera ‘argento.
Nella storia della nostra nazionale di Davis, iniziata nel 1922, dalla Superba sono infatti partite tre entusiasmanti rincorse, che hanno condotto gli azzurri a un passo dal trionfo finale.
Proprio l’esordio del 1928 contro la fortissima Australia sui campi del TC Genova, rappresentò l’inizio di un sogno che si infranse solo al penultimo ostacolo.
La nazionale italiana infatti, dopo aver battuto i canguri, superò in serie Romania, India e Regno Unito e vinse la finale della zona europea con la Cecoslovacchia qualificandosi per lo spareggio interzonale contro gli Stati Uniti.
Uberto De Morpurgo e Placido Gaslini persero però la sfida che promosse gli americani al Challenge round con la Francia di Lacoste, Cochet e Borotra.
Due anni più tardi la nazionale battè sempre sui campi del TC Genova nella finale zona europea, dall’11 al 13 luglio, una fra le favorite per la vittoria finale, il Giappone. Fu una sfida caldissima, per intensità e condizioni climatiche. Il punto decisivo vinto da De Morpurgo su Ohta venne arbitrato addirittura dal vice presidente della FILT, Clemente Serventi, davanti a un pubblico numerosissimo, in parte assiepato sulle mura dell’Acquasola, limitrofe al campo di gioco. Il lunedì successivo alla grande vittoria gli azzurri partirono per giocare a Parigi un’altra sfortunata finale interzonale contro gli Stati Uniti.
Nel 1998 invece, dopo aver superato l’India sul Centrale Beppe Croce di Valletta Cambiaso, la squadra dell’allora capitano Paolo Bertolucci, successivamente eliminò a Prato lo Zimbabwe e a Milwaukee gli Stati Uniti e conquistò il lasciapassare per la finale del Forum di Assago persa poi a Milano contro la Svezia complice anche l’infortunio alla spalla patito da Andrea Gaudenzi in occasione del suo singola della prima giornata.
Ma torniamo agli anni ’30.
Prima del secondo conflitto mondiale, oltre alle sfide con Australia e Giappone, sui campi del TC Genova si giocarono altri due incontri di Davis, contro Egitto nel 1932 e contro l’Austria nel 1933.
Nel 1932 gli azzurri batterono 3-2 gli egiziani, in virtù del singolare decisivo vinto da Oscar De Minerbi al quinto set contro Granguillot.
Da quel momento la nostra nazionale prese lo slancio per superare nei turni successivi Spagna, Svizzera e Giappone, prima di cedere a Milano alla Germania nella finale della zona europea.
Nel 1933 l’Italia, che schierò De Morpurgo, Giorgio De Stefani e il doppio formato da Valentino Taroni e Augusto Rado, giocò il secondo turno della zona europea contro l’Austria e vinse 4-1 sui soliti campi del TC Genova, ma si arrese poi sull’erba di Eastburne il turno successivo.
Il campionato del mondo a squadre di tennis tornò a Genova solo nel 1964.
La Davis abbandonò il TC Genova 1893, il cui campo centrale, teatro delle partite dal 1928 al 1933 aveva lasciato già il posto al Liceo scientifico Cassini.
Contro la Rhodesia, per il secondo turno della Zona europea, si giocò sulla terra rossa del nuovo Stadio del tennis Beppe Croce di Valletta Cambiaso.
Nicola Pietrangeli, Beppe Merlo e Giordano Maioli in doppio assieme a Nicola, firmarono il 5-0 ma si arresero alla Svezia a Torino nel turno successivo.
Nel 1969 la vittoria contro il Belgio per 4-1 precedette la vittoria sull’ Austria a Barletta, ma la nazionale si arrese poi a Mosca 5-0 contro l’URSS nella semifinale della zona A europea.
Pietrangeli sul Beppe Croce conquistò il singolare della sicurezza contro Drossart. Il grande Nicola, per l’occasione capitanato da Orlando Sirola, a lungo suo mitico compagno di doppio, curiosamente proprio a Genova aveva giocato i suoi primi campionati nazionali juniores a 15 anni.
Dopo la già citata Italia-India del 1998, la successiva sfida alla Svizzera del 2009 rappresentò un evento di portata unica, con Roger Federer ammirato da tutto il centrale Beppe Croce.
Gli elvetici, supportati da un pubblico numeroso e caldissimo conquistarono l’accesso al world group vincendo il play off promozione e l’Italia rimase in gruppo I.
Protagonista assoluto fu naturalmente Roger Federer, numero uno del mondo e ai tempi vincitore di quindici titoli del Grande Slam.
Roger firmò il punto decisivo battendo Potito Starace per 6/3 6/0 6/4. Il doppio formato da Starace e Simone Bolelli aveva tenuto in vita l’Italia accorciando le distanze in virtù del successo sulla coppia Chiudinelli Wawrinka.
Al di là dell’esito della sfida, Genova fu in quel settembre la capitale del tennis italiano, perché la Davis si giocò a breve distanza dalla prima edizione del nuovo AON Challenger Memorial Giorgio Messina con montepremi aumentato da 30.000 a 100.000 dollari.
Nel 2018 infine la Francia staccò il lasciapassare per la semifinale proprio sulla terra rossa di Valletta Cambiaso. Nella prima giornata Fabio Fognini, ai tempi numero 20 del ranking mondiale, battè Chardy pareggiando i conti con i transalpini dopo tre ore e mezza di battaglia. La Francia si aggiudicò poi nettamente il doppio del sabato e firmò l’ultima giornata il punto decisivo con Lucas Pouille, numero 11 ATP, che superò Fognini 2-6, 6-1, 7-6(3).
La sfida fra Azzurri e transalpini rappresentò l’ultima ideale apparizione della Coppa Davis tradizionale in Italia, prima della riforma del torneo e dell’avvento del nuovo format, inaugurato nel 2019 e, ad oggi, resta l’ultimo incontro di Davis organizzato a Genova.