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Il 25enne vesuviano nei top 150 del mondo e tra i primi 10 tennisti d’Italia dopo il secondo titolo Challenger della propria carriera conquistato in Nuova Caledonia
di Maria Grazia Ciotola | 15 gennaio 2023
Chi vince a inizio anno, vince tutto l’anno. Se lo augura Raul Brancaccio, 25 anni, di Torre del Greco e vesuviano doc, che al primo torneo Challenger del 2023, a Noumea, in Nuova Caledonia, conquista il secondo titolo della sua carriera (il primo a San Benedetto del Tronto nel 2022) e si diverte a battere record su record. Intanto, il suo best ranking Atp al n.145; inoltre, cosa importante e significativa per la Campania del tennis, è entrato per le prime volte nella top 10 italiana della classifica Atp.
L’ultima volta era riuscito nell’impresa Lorenzo Giustino nel 2020 e prima di lui Giancarlo Petrazzuolo nel 2009, per poi arrivare ai big Potito Starace, Diego Nargiso e Massimo Cierro. Di più, Raul riporta un tennista campano in Prima categoria (1.19) nel 2023, proprio un anno dopo Lorenzo Giustino (1.16 nel 2022). Insomma, tanti in record in solo sette giorni di attività nel 2023. Se il buon giorno si vede dal mattino.
Raul si è allenato negli ultimi anni tra la Spagna e il New Tennis Torre del Greco dove c’è il tecnico nazionale ed ex pro Giancarlo Petrazzuolo, insieme a tutto lo staff tecnico del club, che lo hanno seguito con passione e competenza. Con il circolo vesuviano Raul si è tolto la soddisfazione di conquistare lo scudetto 2022 di serie A1 che da anni mancava in Campania. Poi ha continuato a crescere, settimana dopo settimana e allenandosi sempre di più, ora in Spagna con Javier Ferrer a Javea. E adesso ha davanti tutto il 2023 per compiere l’ennesimo decisivo salto di qualità nel grande tennis dei professionisti.
“A questo punto, obiettivo principale è puntare ai top 100 mondiali” ripete Raul che però non si mette ansia quando punta i suoi obiettivi e continua a crescere torneo dopo torneo. E’ nell’età migliore per fare il grande salto e a Noumea ha dimostrato di aver imparato molto bene a giocare ed essere competitivo anche sul cemento e non solo sulla sua amata terra rossa.
“Ho iniziato un po’ più tardi degli altri nel tennis e spero di durare di più. L’importante è stare bene, essere competitivo. E sogno di giocare stabilmente le quali dei tornei del Grande Slam”, ripete Raul come un mantra. E poi chissà, sempre di più. Nelle vene del tennista vesuviano scorre da sempre sangue italiano e anche spagnolo, visto che il papà è napoletano e la mamma iberica. Ha amici carissimi e passioni in tutti e due i paesi. E’ tifoso della Turris, la squadra della sua città a Torre del Greco, ama Napoli, il suo idolo è David Ferrer, ex numero 3 e negli ultimi anni si è allenato tra Spagna e Italia, senza fermarsi mai. Raul Brancaccio, l’italiano di Torre del Greco con la Spagna nel cuore, è pronto per stupire ancora.